Stamattina sono felice perché ho trovato 10€ che avevo lasciato nella cover del cellulare, finalmente capisco come si sente l’Italia quando riceve soldi dall’Unione Europea.
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L’uomo che abbandona il cristianesimo, volto alla cura e allo sviluppo dell’anima, e diventa neoliberista, ripiegato solo sul proprio ego e narcisismo, incapace di amare, ma smanioso solo di avere ed usare, a partire dai corpi, è un vero e proprio angelo caduto, come Satana.
Non c’è da stupirsi, tuttavia, se il neoliberismo è così popolare ed oggi di fatto l’ideologia largamente dominante, perché è una dottrina che insegna all’uomo ad essere la peggior versione di se stesso e lo valorizza ed esalta quando disgraziatamente vi riesce, diventando sempre più egoico, materialista, indifferente ai bisogni e alle emozioni altrui.
Non c’è da stupirsi, di conseguenza, nemmeno di tutte le reazioni isteriche che si levano ogni volta che si parla di anima e di ciò che conferisce la vera felicità dell’uomo, perché gli angeli caduti sono legati appunto istericamente ai loro veleni quotidiani, ai loro «diritti», che poi diritti non sono, ma veri e propri strumenti di infelicità propria ed altrui, nella migliore tradizione diabolica della separazione.
«Sforzatevi di entrare per la porta stretta»
(Gesù di Nazareth, Lc 13, 22)
L’uomo di oggi è convinto di essere «antifascista» ma poi abortisce o fa abortire perché ha già due figli e con un terzo da mantenere poi non avrebbe abbastanza denaro per potersi prendere un cane e mettergli il cappottino, realizzando in questo modo una perfetta e criminalmente geniale forma di nazismo domestico, incoraggiato però da tutti, specialmente dalle organizzazioni politiche che si vantano del loro antifascismo, perché l’aborto «è un diritto».
Il cristianesimo ti dice che il primo modo per amare i propri figli è amarne, sinceramente e totalmente, l’altro genitore, anche quando questo, guarda un po’, diventa molto difficile; il neoliberismo, invece, all’esatto contrario, ti dice che quando «non ci sono più i sentimenti», allora puoi serenamente lasciar andare l’altro genitore, trovarti un nuovo partner, dire ai tuoi amici e amiche che «scopa bene» e decantarne le supposte qualità in un pubblico elogio sui social, che molti riescono persino a leggere con commozione e che pochi ormai riescono a vedere con i più consoni timore e preoccupazione.
Ecco perché il neoliberismo trionfa, perché incoraggia l’uomo di oggi a fare quello che gli viene meglio, cioè essere un vero e proprio deficiente e gli dice – e gli fa dire, da un esercito di mentecatti – «bravo» quanto più riesce ad esserlo.
In tutti i sensi e in tutti i campi, ma soprattutto dal punto di vista emotivo, quello del famoso cuore, un posto dal quale l’uomo di oggi, chiuso nella mente, se riuscisse ad andarci anche solo per un attimo, capirebbe immediatamente quanto è cretino e, soprattutto, come si stia costruendo la propria infelicità completamente da solo.
Sì perché il diavolo fa sempre le pentole ma non i coperchi, le verità egoiche sono sempre bugie che non ci danno la felicità.
Il cane col cappottino, più il rimorso quotidiano per l’aborto, non ci daranno mai la gioia piena di un bambino che vive, una nuova vita creata da noi e che sarà per sempre. Un nuovo compagno che «scopa bene», fa le lavatrici e stira non ci darà assolutamente mai l’appagamento di una famiglia unita e di un amore vero che dura per sempre, anche perché chi non è disposto ad amare per sempre non ha amato davvero neppure un solo istante.
Ascolta sempre chi ti parla di anima.
Oggi è dissonante, pesante e ti propone una strada più faticosa, la famosa «porta stretta», ma quella è l’unica strada che ti può condurre ad essere davvero felice. Tutte le altre sono solo scorciatoie false e bugiarde.
Usare gli altri, usare i loro corpi, non ti porterà alla felicità.
In questi due mesi siamo stati sopraffatti da un oceano davvero infinito di cazzate di enorme estensione.
Ma chi è riuscito a dire la più grossa e a fare una gigantescamente unica figura di merda è stato Fiorello, quando ha detto che
bisognerebbe pregare al cesso, cagando su venti secoli di storia, cultura, fede, grandezza e bellezza, oltre che su se stesso, come sempre avviene quando si pronunciano enormità del genere.
Se fossi un esponente del culto più diffuso oggi in Italia e in Europa, il iohounamiareligiositanesimo, lo vorrei subito capo indiscusso a vita.
Una delle cose meno comprensibili delle donne è la smaccata tendenza a obbedire alle regole, sentendosi in colpa ogni volta che non lo fanno, fossero anche banali convenzioni sociali, quando io, se una cosa non la condivido e non la ritengo sensata, non ho alcun problema a violarla senza un nemmeno remoto senso di colpa.
Una delle cose che limita a tutt’oggi ancora molto le donne è la dipendenza dal giudizio altrui, cosa che in noi maschi si presenta esattamente rovesciata, in forma di indipendenza da tale giudizio.
È per questo che il potere conduce ormai da decenni una guerra ai maschi, dal primo di essi, il Padre, a tutti gli altri, e persino al maschile, che può essere presente – o anche no – a prescindere dal sesso. Di «character assassination» ha parlato, a riguardo, persino Claudio Risé.
Volendo far confluire tutte le persone verso una identità sessuale neutra – che in fondo non rappresenta più una identità, ma, all’esatto contrario – di quella identità rappresenta la perdita, il potere vuole ottenere un popolo di persone docili e confuse, come tali bravi consumatori e fedeli elettori.
Ecco perché oggi c’è più che mai bisogno sia del maschile in generale che di noi maschi in particolare perché è con le nostre gambe che può viaggiare il maschile, per quanto una donna possa svilupparlo non potrà mai essere come quello di un maschio. Io stesso ho sviluppato molto il femminile per il mio lavoro di counselor, ma resto sempre un maschio (almeno dall’ultima volta che ho controllato ?).
Il maschilismo, come la femminilità, non sono mai tossici, l’unica cosa tossica, demenziale e criminale è il femminismo.
Il maschilismo in cui credo io è quello degli uomini che cercano di sviluppare quanto più possibile la loro forza fisica e spirituale, per poi metterla a disposizione e a servizio degli esseri più belli e preziosi: le donne.
Oggi il maschilismo è quanto di più necessario.
Viva le differenze con cui siamo stati creati e di cui siamo grati al Padre: sii un vero uomo, sii una vera donna.
Proprio adesso che la donna era finalmente riuscita a scambiare la sottomissione al marito con quella al datore di lavoro, le è toccato di tornare a casa subendo di nuovo la prima, senza peraltro nemmeno perdere la seconda.

Per un nemico della mentalizzazione come me, vedere in questo periodo, sul coronavirus, i celebri «esperti» dire tutti i giorni l’uno l’esatto contrario di quello che dice l’altro, per poi arrivare, col tempo, a volte anche breve, a contraddirsi persino da soli, è un vero godimento e una grande liberazione.
Anche se capisco che ciò, per l’uomo contemporaneo, che ha creduto così tanto nella scienza da farne un vero e proprio idolo, sino a metterla addirittura al posto di Dio, tutto ciò rappresenti una delusione davvero cocente.
È il fallimento della «religione della matematica» di cui si è già parlato.
Ma è uno dei tanti dolori funzionali di questo periodo difficile e, comunque, completamente inedito e inaspettato per l’uomo di oggi, che, se il suo sale avrà ancora, o di nuovo, sapore, potrà però trarne tanto in termini di miglioramento della propria vita.
La medicina è pressoché impotente, la scienza non riesce nemmeno a spiegare e offre solo litigi e contraddizioni!
Il chiaro messaggio è che ci sono ancora cose più grandi noi e che, dunque, noi uomini non siamo al centro di tutto, siamo limitati, finiti, pieni di difetti e di – usiamola, finalmente, questa bellissima parola – peccati.
Questo non è più il tempo della mente, che ha finalmente dimostrato tutti i suoi limiti.
È il tempo del cuore, della riconnessione a noi stessi e agli altri, al «cuore del nostro cuore» dove c’è, ormai è diventato davvero inutile e stupido negarlo, Lui: il Padre.
Non è importante spiegare, organizzare, preparare, pre-occupare e pre-occuparsi, produrre o consultare tutti i momenti stupide statistiche. È invece fondamentale ascoltare, accogliere, riconoscere, stare accanto, connettersi, impegnarsi per un proprio caro o un assistito.
Non è la tua logica che ti salverà o ti consentirà di essere utile agli altri, è la tua umanità: corri a riprenderla. Rimetti nel giusto ordine mente, cuore, inconscio.
Torna al cuore, veglia e prega in ogni momento.
Un abbraccio.
In tempi di grave crisi, i giornaloni del pensiero unico hanno una sola preoccupazione, continuare a diffondere le cazzate del femminismo ?.
Quanto lo adoro ?? …
Persino gli accoglioni qualche dubbio iniziano ad avercelo ?
Ecco la preoccupazione del pensiero unico: che nonostante l’epidemia in corso la tratta degli schiavi possa continuare, anche se
particolarmente pericolosa e assurda in una situazione in cui gli Europei non possono nemmeno uscire di casa… Ovviamente, nel sostenere una enormità del genere, loro «non hanno dubbi»
«Caterina Ciufegni, che ha 35 anni, è medico ed è a bordo della Alan Kurdi (una delle due imbarcazione di una ong presenti nel mare tra la Libia e l’Italia, l’altra è l’Aita Mari di Salvamento Marìtimo Humanitario), la mette giù così: “Cos’è più importante, il pericolo coronavirus o la vita delle persone che muoiono nel Mediterraneo? Io non ho dubbi. Quando mi sono imbarcata con l’equipaggio sapevo quali rischi stessimo correndo, ma la volontà di salvare chi, pandemia o non pandemia, sale sui gommoni per fuggire da torture e dalla guerra, era prevalente”»