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Decreto penale di condanna: 8 cose da sapere.

Il decreto penale di condanna è un provvedimento emesso dal giudice in caso di rinvio a giudizio con formula “ad decretum”.

Ecco 8 cose da sapere sul decreto penale di condanna:

1) Il decreto penale di condanna viene emesso solo in casi di reati di lieve entità, ovvero quelli punibili con una pena pecuniaria o con l’arresto fino a tre mesi.

2) Il decreto penale di condanna viene pronunciato solo se il giudice ritiene che l’accusa sia fondata e che sussistano tutti gli elementi per condannare l’imputato.

3) L’imputato ha la possibilità di presentare una memoria difensiva, ovvero una sorta di difesa scritta, prima che il giudice emetta il decreto penale di condanna.

4) Il decreto penale di condanna è impugnabile dall’imputato, che può presentare opposizione al tribunale entro 15 giorni dalla sua notifica.

5) Se il decreto penale di condanna viene confermato , l’imputato può impugnare per ottenere una nuova sentenza.

6) Il decreto penale di condanna può prevedere la condanna al pagamento di una somma di denaro (ammenda) o la confisca di beni.

7) In caso di condanna al pagamento di una somma di denaro, l’imputato può chiedere il differimento del pagamento, in particolare se non dispone dei mezzi economici per farvi fronte.

8) Se l’imputato non paga l’ammenda prevista dal decreto penale di condanna, può essere condannato a una pena detentiva sostitutiva, ovvero all’esecuzione di una pena detentiva al posto del pagamento dell’ammenda.

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diritto

Guai a voi, anime rave!

Ed ecco verso noi venir per nave
un vecchio, bianco per antico pelo,
gridando: “Guai a voi, anime prave!
Non isperate mai veder lo cielo:
i’ vegno per menarvi a l’altra riva
ne le tenebre etterne, in caldo e ‘n gelo.

Alcune osservazioni in ordine sparso sulla nuova figura di reato di “rave”.

Innanzitutto, la nuova figura di reato é prevista in un decreto legge.

Ciò significa che se qualcuno ritiene la disposizione tecnicamente mal formulata può chiedere una modifica nei prossimi due mesi, durante i quali il Parlamento dovrà convertire il decreto, introducendo appunto anche degli emendamenti.

Questo è precisamente quello che dovrebbe fare l’opposizione, proporre in Parlamento i testi alternativi che ritiene più funzionali, anziché sperticarsi in critiche del tutto fuori luogo e persino a volte sgrammaticate (ho potuto leggere anche «reato penale» nel tweet di una parlamentare) sui media e sui social.

Per come la vedo io, la disposizione non genera alcun pericolo liberticida, mi sembra scritta abbastanza bene, anche se ovviamente ciascuna formulazione é perfettibile e si potrà utilizzare il già detto iter parlamentare per fare le modifiche più opportune.

A margine di queste note tecniche, io continuo a non capire come mai la sinistra, anziché occuparsi dei lavoratori, che ne avrebbero oggi bisogno come non mai nel corso della storia repubblicana, insista a voler guardare a mondi alternativi senza costrutto e al presupposto «diritto» delle persone di radunarsi nelle proprietà altrui per abusare insieme di sostanze psicotrope dannose.

La sinistra é una parte politica nobile e funzionale per vaste categorie di persone, ma se si mette contro l’uomo, con le sue politiche a favore di smantellamento di radici e cultura dei popoli, abuso di sostanze, fluidità dei generi, uso di pronomi e altre iniziative demenziali, finisce per rinnegare se stessa e non essere più utile a nessuno, tanto che c’è da stupirsi di quei pur pochi voti che ha ottenuto.

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10 cose sul decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo.

1) Il decreto é provvisoriamente esecutivo quando chi lo riceve ha un termine di 40 giorni per fare opposizione ma intanto deve pagare la somma portata del decreto altrimenti gli fanno un pignoramento.

2) Un decreto può essere ottenuto provvisoriamente esecutivo sia all’origine, al momento della sua emissione, sia in occasione della prima udienza del giudizio di opposizione.

3) Quando viene apposta la clausola di provvisoria esecutorietà, il debitore deve pagare, nonostante vi sia o vi possa essere opposizione, altrimenti rischia un pignoramento.

4) Una volta che la clausola é stata ottenuta, se ne può chiedere la sospensione, ma non anche la revoca: se prima della sospensione sono stati fatti atti esecutivi, gli stessi restano validi fino alla fine dell’opposizione – se ti hanno pignorato i soldi in banca, ad esempio, rischi di non poterli più usare per anni.

5) Se ricevi un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, di solito insieme allo stesso ricevi anche il precetto: da quel momento hai 10 giorni di tempo per pagare, salva la riduzione o elisione del termine del precetto stesso.

6) Appena ricevi un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo devi chiamare il tuo avvocato o comunque un avvocato: sospendi tutto quello che stavi facendo e dedicati al decreto finché non hai messo la materia in mano ad un avvocato.

7) Se hai un’azienda, la notifica del decreto ti arriva via PEC, quindi: non stare mai più di due o tre giorni senza controllare la PEC!

8) Per legge, le notifiche di atti giudiziari devono riportare una particolare dicitura nell’oggetto della mail: con questa stringa, puoi settare un alert per essere avvisato subito quando tra le PEC in arrivo c’è una notifica giudiziaria.

9) L’opposizione al decreto provvisoriamente esecutivo si fa con l’atto di opposizione più un ricorso a parte, per innestare un subprocedimento sull’inibitoria, cioè la richiesta di sospensione dell’efficacia esecutiva del decreto.

10) Se non fai il ricorso a parte, rischi che il creditore ti faccia un pignoramento prima della prima udienza del giudizio di opposizione!

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diritto

10 cose sul decreto ingiuntivo.

1) É un procedimento che si utilizza quando si deve recuperare un credito o ci si deve fare riconsegnare una cosa.

2) Un primo esempio é appunto quando si deve recuperare il
corrispettivo non pagato di una vendita di un bene o un servizio.

3) Il secondo caso invece é quando ci si deve fare consegnare o riconsegnare un bene, ad esempio una società di noleggio auto può usare il decreto ingiuntivo per recuperare un veicolo concesso ad un cliente che non paga.

4) Il decreto può in alcuni casi essere emesso dal giudice
provvisoriamente esecutivo: in questi casi, chi lo riceve deve pagare o restituire entro dieci giorni, quelli del precetto, e può fare opposizione solo per vedersi riconosciuta in seguito la propria ragione.

5) Il decreto, sempre in alcune situazioni, pur non emesso in origine in forma esecutiva, può essere munito di esecutorietà anche alla prima udienza del giudizio di opposizione.

6) Chi riceve un decreto ingiuntivo, se non lo ritiene giusto, o meglio legittimo, può presentare opposizione, cioè chiedere al giudice di accertare che non deve pagare o restituire niente, o comunque non nei termini richiesti.

7) Con l’opposizione si apre una causa ordinaria, dove però come cennato il decreto potrebbe anche nel frattempo essere dichiarato esecutivo: é importante dunque che chi fa opposizione indichi quante più prove, specialmente scritte, possibili.

8) Se ricevi un decreto, portalo immediatamente dal tuo avvocato di fiducia, anche perché i 40 giorni per fare opposizione possono essere utilizzati per fare una trattativa e definire la situazione con un accordo.

9) Se ricevi un decreto provvisoriamente esecutivo, devi portarlo al tuo legale con ancora maggior urgenza perché i termini sono
strettissimi.

10) L’opposizione al decreto ingiuntivo esecutivo si fa depositando anche a parte un ricorso per la sospensione dell’esecutorietà altrimenti nell’attesa della prima udienza del giudizio di opposizione il creditore fa in tempo ad agire esecutivamente.

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riflessioni

Aperto per ferie: ogni anno funziona meglio.

Stamattina sono tornato in studio dopo un paio di settimane di vacanza; il mio stendardo, che segnala la mia presenza in studio, é stato di nuovo issato ed esposto sui muri.

Durante queste due settimane, tutte le persone che si sono rivolte allo studio sono state servite con puntualità: o tramite la mia assistente, o tramite i miei colleghi, o, infine, da me stesso, in collegamento telefonico o in videoconferenza.

Sono state fatte lettere, diffide, sessioni, atti, tra cui persino un’opposizione a decretopenale – che, come noto, va fatta entro 15 giorni, non certo dilazionabili per ferie.

É stato programmato tutto il lavoro successivo, tanto che sempre stamattina mi sono ritrovato l’agenda già perfettamente organizzata.

Ora sarò di nuovo in sede per una decina di giorni, poi il 18 partirò ancora per il mare, per altre due settimane.

Seguirò lo stesso metodo applicato sinora e tutto continuerà a funzionare come un orologio, a prescindere dalla mia presenza in studio o a Vignola.

Leggo in continuazione, in questi giorni, annunci di imprenditori, professionisti e altri avvocati che comunicano la loro chiusura per ferie, dicendo ai clienti che ci si rivedrà a settembre.

Vorrei abbracciarli ad uno ad uno e dire a ciascuno di loro: «guarda che non hai capito un razzo…»

Ma lasciamo perdere.

Lo studio rimane aperto, lunga vita allo studio.

Per qualsiasi cosa, chiama lo 059 761926.

Buone vacanze a tutti, un abbraccio, da me e dal cucciolo Yuudai.

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diritto

Decreto ingiuntivo non opposto: che può succedere?

il mio amministratore di condomio, per anni dopo mie tante rischieste scritte anche tramite raccomandate e pec,di avere estratto conto del conto corrente condominiale, non ha mai risposto e dato esiti a tutte le mie dimostranze anche ad abusivismi condominiali, da me denunciate presso vigili urbani.
e con bilanci negativi per anni, lui nell’ultima assemblea di fine anno ha dichiarato di aver anticipato 5000,00 euro per saldo bilancio, sapendo che doveva essere rimosso ed adesso per ripicca ha fatto decreto ingiuntivo non ancora notificato ai vari condomini, che pero hanno saldato i loro debiti, al nuovo amministratore.
dopo tanto abbiamo richiesto ex articolo 66 ed con una aggioranza di 1000 millesimi lo abbiamo mandato via.
adesso per i decreti ingiuntivi protocollati in tribunale?

La situazione non è descritta con i necessari dettagli e, di conseguenza, con la necessaria chiarezza.

In generale, si può dire che se i decreti ingiuntivi non vengono opposti nel termine di legge, che è di 40 giorni, diventano definitivi.

Questo significa che si traducono in altrettanti titoli esecutivi, cioè azionabili nei confronti dei debitori con atti di esecuzione come pignoramenti e simili.

Naturalmente, se il debito portato dai decreti, insieme alle spese legali, è già stato saldato, il titolo non potrebbe più azionarsi, anche se un’esecuzione, per quanto illegittima, è sempre possibile nel momento in cui circola un titolo.

Ovviamente, i titoli possono essere resi innocui in vari modi, si può stipulare un’apposita transazione con il «creditore», eventualmente restituendo gli originali ai «debitori» o in altro modo, per capire quale bisognerebbe approfondire e capire più in dettaglio la situazione, partendo ovviamente dall’analisi dei decreti stessi.

Se vuoi approfondire ulteriormente la questione, valuta di acquistare una consulenza. Iscriviti al blog per non perderti altri articoli come questo.