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diritto

Libero non va: come fare la diffida

Premessa.

Sei anche tu vittima dei gravissimi disservizi di libero e virgilio?

Qui trovi tutte le istruzioni passo passo per fare, anche da solo, la tua pec di diffida al ripristino del servizio e al risarcimento del danno.

Questo è il testo più completo che puoi trovare, ti sfido a trovarne uno migliore.

Se disponi di una casella pec, puoi inviare tu da solo la diffida; in mancanza, puoi, mutatis mutandis, inviare anche tramite raccomandata a/r – anche se io, per quel che costa, ti consiglierei con l’occasione di munirti di una casella pec, che ti può essere utile anche per qualsiasi altra  cosa.

Ovviamente, una diffida fatta da te ha meno valore di una fatta da un avvocato, su questo non piove assolutamente. Se vuoi farla fare a me, cosa che ti invito a valutare specialmente se sei un utente professionale che, dunque, ha riportato molti maggiori danni, puoi acquistare il servizio da qui

Altrimenti procedi tranquillamente da solo.

La polizza di tutela legale.

Per evitare di dover pagare spese legali, la prossima volta che un fornitore ti causa un problema, ti suggerisco davvero molto caldamente di sottoscrivere una polizza di tutela legale. 

Puoi ottenere molti maggiori dettagli a riguardo leggendo questo post e ascoltando la puntata di radio solignani podcast collegata ad esso.

Non sottovalutare questo consiglio!

Ah, ovviamente non puoi fare la polizza di tutela legale per usarla per questo problema, avresti dovuta averla già in precedenza… Il mio consiglio vale solo per i problemi che tu dovessi avere in futuro, anche se io naturalmente ti auguro di no è sempre purtroppo possibile.

Fatti furbo: iscriviti.

Tutte le informazioni che trovi qui sono gratis, ci puoi credere?

Per ricevere anche in futuro, sempre del tutto gratuitamente, altro ben di Dio come questo per affrontare al meglio le situazioni legali della vita, ti invito a iscriverti al blog, inserendo la tua mail in calce e dando poi conferma all’invito che ti arriverà via mail, nonché al podcast e al canale YouTube.

Iscriversi e restare iscritto ai miei canali di informazione ti avvolgerà con uno scudo impenetrabile ai problemi legali… Beh dai forse no, ma ti aiuterà moltissimo, perché sapere è potere.

Bando alle ciance.

A chi devi scrivere?

La società che gestisce libero e virgilio è Italiaonline spa.

Ad oggi, l’indirizzo pec da utilizzare è il seguente:

italiaonline@pec-italiaonline.it

Questo indirizzo, al momento in cui leggi questo post, potrebbe essere cambiato, per cui, prima di inviare la diffida, verificarlo sempre in tempo reale tramite la consultazione del registro INI-PEC: clicca qui per accedere alla pagina di ricerca.

Ti metto di seguito la ricerca che ho fatto io in questi giorni per i miei clienti, così se devi o controllare la pec o risalire all’indirizzo fisico per mandare una raccomandata a/r sei facilitato.

Ricorda sempre cosa ti dice Solignani: «prima di spedire qualcosa, specialmente se è qualcosa che scade, verificare sempre l’indirizzo mail o fisico di destinazione

dati italiaonline

Bozza di contenuto.

Ecco un modello di partenza, che potrai arricchire e/o modifica come credi, adattandolo alla tua situazione in concreto.

Formulo la presente nella mia qualità di vostro cliente del servizio professionale di posta elettronica «Libero Mail Plus» per comunicarvi quanto segue.

Il servizio di posta non funziona dalla sera del 23 gennaio 2023, come da voi stessi peraltro comunicato e confermato in diverse occasioni con diversi annunci sul vostro sito.

Il danno che sto subendo per tale mancanza di servizio è particolarmente grave in virtù delle seguenti circostanze:

1) i mittenti delle mail verso la mia casella non ricevono nemmeno un messaggio di errore, non potendosi dunque rendere conto che il mio account, loro destinatario, non ha ricevuto nulla e ingenerandosi un falso affidamento a seguito del quale probabilmente perderò occasioni di lavoro e/o vita sociale; ciò è particolarmente grave nell’ipotesi del mio lavoro, che si concreta in attività di …, in cui ricevo quotidianamente proposte di lavoro ed incarichi tramite posta elettronica, oltre alle comunicazioni che i miei mandanti e fornitori mi mandano per l’esecuzione degli incarichi in corso.

2) non sono in grado di cambiare le credenziali di accesso ai siti cui sono iscritto, non disponendo dell’accesso alla casella di posta elettronica conferita in quei sistemi informatici, con gravi danni per la mia sicurezza informatica e quella dei miei clienti;

3) non sono in grado di accedere all’archivio della mia posta elettronica, alla quale ero solito accedere, confidando nelle vostre stesse condizioni di servizio, tramite un cliente web e senza che sia mai stata fatta una copia in locale dei messaggi ricevuti, con ulteriore grave danno per l’impossibilità di lavorare senza consultare l’archivio delle mail ricevute.

Debbo, per tali motivi, diffidarvi dal voler immediatamente ripristinare la funzionalità di posta elettronica in ricezione della mia casella e, ancor prima, a configurare il server in modo che almeno invii un messaggio di errore ai mittenti, mettendomi se possibile in grado di compilare una risposta preconfezionata, con il quale posso almeno indicare altri recapiti in cui veniva contattato.

Devo inoltre richiedervi sin da ora il risarcimento dei gravi subiti e di quelli patiendi sino al ripristino del servizio, facendo comunque ogni ulteriore riserva.

In difetto di quanto sopra entro al massimo due giorni da oggi, provvederò ad incaricare un legale per agire in giudizio nei vostri confronti, con ulteriore aggravio di spese, competenze, oneri e accessori a vostro carico.

Distinti saluti,

Conserva le ricevute mannaggiagiuda!

Le ricevute che riceverai alla tua pec devi conservarle come segue:

  • nel loro formato nativo, cioè nei file .eml: per sapere come fare, puoi consultare questo post.
  • in un servizio di cloud che ne garantisce il backup e la impossibilità che tu possa perderle come dropbox, google drive, ecc.

Dire queste cose potrebbe sembrare pleonastico, ma quando vedo cosa riesce a combinare la gente preferisco sempre essere preciso fino in fondo. 

Domande?

Se hai delle domande sulla procedura sopra descritta, lasciami un commento qui sotto, risponderò volentieri.

Assicurati di aver capito bene la riga qui sopra: niente mail, whatsapp, Messenger, fax, azzi e mazzi, ma solo un commento qua sotto.

Così anche gli altri possono leggerlo – e leggere la mia risposta.

Conclusioni finali.

Con questo post ti ho messo in grado di difenderti anche da solo e anche senza spendere un centesimo, specialmente se disponi già di una casella pec. 

Ci sono delle cose che puoi fare per evitare di trovarti in futuro in una situazione del genere, più in particolare:

  • utilizzare un servizio di posta elettronica professionale e di qualità (no, mi dispiace, gmail non fa parte del genere);
  • utilizzare un client locale di posta elettronica che conservi una copia dei messaggi in locale in modo da poter accedere agli stessi in caso di down del server.
  • Se sei un avvocato, o un altro professionista o imprenditore, chiama il numero 059 761926 e prenota un’ora del mio coaching in persona presso lo studio di Vignola, se vivi e lavori vicino, oppure via zoom o altro programma di videocall: in questa ora ti insegnerò come fare le cose di cui sopra e tutto quanto ti serve per evitare di restare di nuovo vittima, insieme a tutti i tuoi clienti, di disservizi del genere. 

    Ti risponderà la mia assistente che ti dirà quanto costa (pochissimo, if you ask me) e come funziona.

    The end.

    Bene, adesso ho finito davvero.

    Oggi, non lasciare tramontare il sole senza iscriverti ai miei favolosi, e gratuiti, canali di contenuti di «avvocati dal volto umano».

    Fatti sempre rispettare, un abbraccio.

    Ci vediamo lungo la strada.

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    diritto

    10 cose sul decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo.

    1) Il decreto é provvisoriamente esecutivo quando chi lo riceve ha un termine di 40 giorni per fare opposizione ma intanto deve pagare la somma portata del decreto altrimenti gli fanno un pignoramento.

    2) Un decreto può essere ottenuto provvisoriamente esecutivo sia all’origine, al momento della sua emissione, sia in occasione della prima udienza del giudizio di opposizione.

    3) Quando viene apposta la clausola di provvisoria esecutorietà, il debitore deve pagare, nonostante vi sia o vi possa essere opposizione, altrimenti rischia un pignoramento.

    4) Una volta che la clausola é stata ottenuta, se ne può chiedere la sospensione, ma non anche la revoca: se prima della sospensione sono stati fatti atti esecutivi, gli stessi restano validi fino alla fine dell’opposizione – se ti hanno pignorato i soldi in banca, ad esempio, rischi di non poterli più usare per anni.

    5) Se ricevi un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, di solito insieme allo stesso ricevi anche il precetto: da quel momento hai 10 giorni di tempo per pagare, salva la riduzione o elisione del termine del precetto stesso.

    6) Appena ricevi un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo devi chiamare il tuo avvocato o comunque un avvocato: sospendi tutto quello che stavi facendo e dedicati al decreto finché non hai messo la materia in mano ad un avvocato.

    7) Se hai un’azienda, la notifica del decreto ti arriva via PEC, quindi: non stare mai più di due o tre giorni senza controllare la PEC!

    8) Per legge, le notifiche di atti giudiziari devono riportare una particolare dicitura nell’oggetto della mail: con questa stringa, puoi settare un alert per essere avvisato subito quando tra le PEC in arrivo c’è una notifica giudiziaria.

    9) L’opposizione al decreto provvisoriamente esecutivo si fa con l’atto di opposizione più un ricorso a parte, per innestare un subprocedimento sull’inibitoria, cioè la richiesta di sospensione dell’efficacia esecutiva del decreto.

    10) Se non fai il ricorso a parte, rischi che il creditore ti faccia un pignoramento prima della prima udienza del giudizio di opposizione!

    (1) Condividi ora questo contenuto, se pensi che possa essere utile ad altri (2) Iscriviti subito al blog, al podcast, al canale youtube e tiktok e all’account instagram degli avvocati dal volto umano per ricevere altri contenuti gratuiti come questo (3) Se ti serve assistenza legale professionale, chiama ora il n. 059 761926 e prenota il tuo appuntamento.

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    riflessioni

    10 cose sulla malasanità o responsabilità professionale medica.

    1) Quando un medico compie un errore, può esserci un illecito sia civile che penale.

    2) Chi é rimasto vittima di un errore medico, dunque, può agire sia per il risarcimento del danno (civilmente) che con una querela (penalmente).

    3) Di solito é preferibile agire solo in sede civile, riservando la presentazione di una querela solo a ipotesi particolarmente gravi.

    4) I medici e le strutture sanitarie sono coperte da assicurazione: é la compagnia a corrispondere il risarcimento del danno, per questi motivi vale quasi sempre la pena di curare la pratica di risarcimento.

    5) La pratica inizia con l’invio della richiesta di risarcimento danni da parte dell’avvocato che di solito é una diffida inviata via PEC.

    6) La diffida serve, tra le altre cose, ad ottenere una risposta dal responsabile del danno con l’indicazione della compagnia assicurativa con cui trattare il danno, oltre che ad interrompere la prescrizione.

    7) O prima o subito dopo l’invio della richiesta danni, il danneggiato deve sottoporsi ad una consulenza medicolegale presso un medico legale di sua fiducia, che valuterà se il danno é risarcibile (an) ed a quanto ammonta (quantum).

    8) Non tutte le volte che si subisce un danno a seguito di un trattamento sanitario c’è un danno risarcibile: occorre che ci sia una responsabilità specifica del medico, che ha commesso un errore – fare questo accertamento é compito del medico legale.

    9) Una volta acquisita la consulenza medico legale si proverà a trattare il danno con la compagnia di assicurazione: in caso di accordo verrà sottoscritta un’apposita transazione.

    10) In mancanza di accordo, i procedimenti più indicati per richiedere il danno in giudizio sono la CTU preventiva ex art. 696 bis cod. proc. civ. e, se non sufficiente, il 702 bis cod. proc. civ.

    Per maggiori informazioni, contattami in privato.

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    pillole

    Sto mandando tante di quelle pec alle ausl …

    Sto mandando tante di quelle pec alle ausl che secondo me negli ospedali hanno già un pugnale con scritto il mio nome ?

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    diritto

    Vaccino covid e figli: come evitarlo contro altro genitore?

    mi chiamo xxx, sono la mamma di un bambino di 5 anni. Dopo essermi documentata ed aver cercato di ragionare nel modo più lucido possibile, ho preso la decisione di non vaccinarmi contro il COVID-19. Sono divorziata. Il mio ex marito, nonché papà del mio bambino, si è vaccinato e non dubito che se dovessero estendere la vaccinazione anche ai più piccoli, sarebbe ben contento di portare il nostro bambino a vaccinarsi. Io sono assolutamente contraria a che il mio bambino venga vaccinato contro il COVID-19.Ci sono delle azioni che io posso fare già da ora per tutelare mio figlio?

    Non è una situazione facilissima, ti spiego perché.

    Innanzitutto, il favore per la vaccinazione è enormemente diffuso presso politica, media e, alla fine, anche società civile.

    Chi diffida del vaccino è una minoranza: ben determinata, ma pur sempre una minoranza.

    donna che prende una pillola

    La famiglia, dopo la riforma del 1975, è sostanzialmente una diarchia: tutte le decisioni di interesse dei bambini devono essere concordate tra i genitori. Anche quando la famiglia è ormai disgregata, come in caso di separazione o divorzio.

    In caso di disaccordo, ci si deve rivolgere al giudice.

    Purtroppo, le prime pronunzie dei giudici hanno mostrato di essere favorevoli alla vaccinazione. Ti allego ad esempio un provvedimento del tribunale dei minorenni di Trento, anche se il caso riguardava una vaccinazione obbligatoria ex lege 31 luglio 2017, n. 119, e non la vaccinazione, al momento facoltativa, contro il covid.

    Per quanto riguarda i bambini, specialmente così piccoli, anche io penso che sia sbagliato sottoporli a vaccinazione. Proprio in questi giorni è uscito uno studio in cui si chiarisce che è più alto per gli adolescenti, ad esempio, il rischio di sviluppare una miocardite a seguito della vaccinazione che quello di subire conseguenze negative dall’eventuale infezione di covid.

    Puoi leggere qualcosa a riguardo qui.

    Detto questo, ci sono alcune cose che si possono fare sin da ora per tentare di scongiurare l’inoculazione di tuo figlio ad opera del padre eventualmente autorizzato da parte di un giudice:

    1) innanzitutto, può essere utile comunicare ufficialmente tramite un legale, a mezzo di una apposita diffida, la tua contrarietà alla vaccinazione all’altro genitore, cioè al padre, il tuo ex marito, indicando le motivazioni relative;

    2) inoltre, può essere utile iniziare a raccogliere documentazione, che deve essere a) sia di tuo figlio, relativa al suo stato di salute ed eventuali problematiche sia b) in generale studi, osservazioni e discorsi (facendo ben attenzione a lasciar perdere le bufale, che sono tantissime) sulla inutilità o inopportunità di vaccinare i minori, specialmente se così piccoli.

    Entrambe queste cose servono per l’eventualità che il tuo ex marito dovesse ricorrere al giudice per chiedere l’autorizzazione alla vaccinazione, soprattutto ovviamente la seconda, perché sarebbe documentazione che potresti mostrare al giudice per chiedergli di denegare l’autorizzazione.

    Nel caso di patologie specifiche di tuo figlio, potrebbe essere utile anche acquisire una apposita consulenza medico legale, che sarebbe un approfondimento utile rispetto all’attività di cui al punto 2), ma che va fatto solo in determinate situazioni.

    Ti consiglierei di acquistare una consulenza di base da questa pagina (nella qual pagina, prima di fare l’acquisto, puoi valutare anche il costo): in seno a questa consulenza, potremmo fare intanto la comunicazione al tuo ex marito, inoltre potremmo organizzare la raccolta della documentazione in modo da essere pronti in caso di richiesta al giudice.

    Iscriviti comunque al blog, riceverai tutti i giorni un unico post; ultimamente sto parlando molto della vaccinazione, è importante restare aggiornati.

    20200720 provvedimento tribunale minorenni Trento.pdf

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    diritto

    Sinistro cui non si ha partecipato: come replicare?

    Note dell’episodio

    In questa puntata rispondo alla seguente domanda di un lettore del blog:

    «La compagnia della mia assicurazione mi chiede informazioni per un
    incidente d’auto con un mio veicolo. Il fatto si sarebbe verificato a
    Palermo l’8 aprile 2021. Mi sono dichiarato completamente estraneo ai fatti
    . In tale io e la mia auto eravamo nel mio comune, zona rossa COVID 19 come
    tutta Italia, ed erano impossibili l’imbarchi per la Sicilia. L’
    assicurazione mi chiede la testimonianza di un vicino che confermi di aver
    visto in quei giorni il veicolo ; non voglio coinvolgerli Ho inviato varie
    email- PEC alla mia compagnia a quella della controparte, ed al liquidatore
    di quest’ultima chiedendo di contattare il loro assistito per verificare
    che non si tratti di un errore (a questo dopo visura PRA ha inviato una
    raccomandata ) . Non ho ancora avuto risposta. A chi spetta l’onere della
    prova ? Cosa mi consiglia di fare?
    PS seguo con interesse il Suo Blog da parecchi anni»

    Riferimenti


    blog.solignani.it/schede-pratiche/strumenti/la-lettera-o-diffida-stragiudiziale-dellavvocato/


    gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2014/04/26/news/lo-multano-sbagliando-la-targa-e-lui-chiede-i-danni-1.9116318

    Conclusioni

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    informatica tecnologia tutorial

    Archiviazione messaggi mail: nuovo add-on.

    Se sei un avvocato, o un altro libero professionista che usa la pec, sai che questo tipo di posta, in particolare, è bene archiviarla nel suo formato originale, o nativo, seguendo il metodo che ti ho già spiegato in questo precedente tutorial.

    mailUltimamente, il componente aggiuntivo da utilizzare era diventato incompatibile con le versioni più recenti di Thunderbird, così ti avevo scritto un altro post indicando come fare il «downgrade» della versione di Thunderbird, in modo da poterlo utilizzare ugualmente, disattivando gli aggiornamenti automatici.

    Ora per fortuna non c’è più bisogno di fare il downgrade, è possibile installare l’ultima versione di Thunderbird con un nuovo add-on, o componente aggiuntivo, sviluppato sulla base di quello precedente.

    Si tratta di ImportExportTools NG, dove NG sta per next gen, sviluppato in Germania, appunto sulla base del plugin originario, scritto invece in Italia.

    Il nuovo plugin puoi trovarlo qui.

    Non mi dilungo a spiegare come funziona, perché è sostanzialmente una rifinitura, resa appunto compatibile con le versioni più recenti, del plugin precedente.

    Una funzione interessante è quella che ti consente di realizzare un backup automatico dei tuoi messaggi di pec, che non credo sfrutterò in quanto non utilizzo Mozilla come client di posta principale, ma solo per il backup, e che può essere utile a chi invece appunto usa TB anche come client.

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    counseling

    Strategia di backup: è fondamentale.

    Se le app si aggiornano da sole.

    Oggi ho incontrato un problema particolare che ho potuto risolvere solo grazie alla strategia di backup che pratico da molti anni.

    Un client di posta elettronica che utilizzo per uno scopo specifico, cioè l’archiviazione in modo efficace dei messaggi di posta elettronica certificata, cioè Thunderbird, si era aggiornato da solo.backup

    Di questo tipo di lavoro parlo in un altro post che puoi, se interessato, consultare: clicca qui.

    La nuova versione era bellissima, ma aveva un piccolo inconveniente: era incompatibile con il componente aggiuntivo (add-on) che utilizzo io – ImportExportTool – per fare l’unica cosa per cui utilizzo Thunderbird, cioè la esportazione dei messaggi nel loro formato nativo .eml.

    Naturalmente, un problema come questo potrebbe essere risolto andando a cercare su internet le versioni precedenti di Thunderbird, scaricandone una sperando che sia compatibile, ma questo comporta una certa perdita di tempo, anche perché se la versione che scarichi non è ancora compatibili «andare all’indietro» finchè non trovi quella finalmente compatibile.

    Siccome all’interno della mia strategia complessiva di backup c’è anche la realizzazione, tutti i giorni, di una copia clone, cioè identica, del disco fisso di ogni mio mac, per me è stato facilissimo ripristinare la versione precedente di Thunderbird.

    È stato sufficiente aprire, col Finder (il Finder è il programma per la gestione dei files di mac os), il disco clone, copiare la versione di Thunderbird che vi si trovava e «incollarla» nel disco principale.

    Riaprendola mi sono trovato col mio vecchio e funzionante Thunderbird, col quale ho potuto procedere alla conservazione e archiviazione – naturalmente su Dropbox, quindi anche in questo caso all’interno di una precisa strategia di backup – dei messaggi delle caselle «archivio» e «inviate» della mia pec.

    Take home messages.

    Le lezioni da portare a casa sono diverse.

    Disattivare, disattivare sempre.

    Innanzitutto, bisogna disattivare gli aggiornamenti automatici delle applicazioni, specialmente quelle che si usano non come applicazioni principali tutti i giorni, ma solo ogni tanto e per scopi specifici.

    Oggigiorno, è diffusissima la convinzione per cui sarebbe generalmente meglio aggiornare sempre e comunque le applicazioni. Ebbene, si tratta di una credenza profondamente sbagliata e potenzialmente portatrice di problemi. Come diceva il grandissimo Alessandro Manzoni, «non sempre ciò che viene dopo è progresso»! Al solito, la grande letteratura ci offre gli strumenti per comprendere il mondo, anche quello digitale.

     

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    Gli stessi sviluppatori di Thunderbird – mortacci loro – consigliano, come si può vedere dalla schermata sopra riportata, di installare automaticamente gli aggiornamenti, saltando direttamente qualsiasi valutazione e intervento dell’utente. Questo per «maggiore sicurezza», sottinteso «di prendere delle inculate».

    Lascia perdere. Disattiva, se usi Thunderbird, questa opzione, che trovi in Preferenze, Avanzate, e scegli, a tuo piacimento, la seconda o la terza dall’alto. Personalmente, ho scelto la terza: aggiornerò solo dopo aver verificato che il componente aggiuntivo per me fondamentale è compatibile con la versione che sto utilizzando. Altrimenti vivrò bene con una vecchia versione, dal momento che utilizzo Thunderbird solo una volta ogni mese o due per fare le mie esportazioni.

    Fare backup, rifare backup.

    La seconda grande lezione è che una adeguata strategia di backup è assolutamente indispensabile per poter vivere e lavorare bene oggigiorno. Il computer non è più un’eventualità, un divertimento, una cosa da provare, specialmente per chi, come noi avvocati, il digitale è ormai un vero e proprio obbligo – considera che non puoi più depositare atti in tribunale in cartaceo, puoi solo in digitale.

    Se il digitale, dunque, è ormai uno strumento di lavoro indispensabile, non puoi rimanere come un coglione senza computer e andare poi a scrivere su facebook «ho preso un virus e ho perso tutti i miei contattiiiiih, rimandatemi il vostro numerooooo!!!!!1111!!» perché nessun cliente vorrebbe ormai mai avere un professionista così deficiente da a) non saper usare il computer b) andarlo a confessare candidamente coram populi su facebook.

    Devi avere strumenti informatici che ti consentano di continuare a lavorare immediatamente, con una sospensione massima di 5/10 minuti, anche in caso di problemi: devi avere almeno due macchine a disposizione, due chiavette per il PCT, come spiego meglio in questo post, due dischi fissi tenuti sincronizzati quotidianamente, di modo che, se uno si rompe, prendi un’altra macchina e fai il boot dal disco clone – questa cosa si può fare solo col mac, per questo se vuoi lavorare seriamente mi dispiace ma devi usare mac, windows lo lasciamo ai bimbiminchia.

    Conclusioni.

    Come costruire una adeguata strategia di backup è descritto nel mio libro «Fare l’avvocato è bellissimo». Registrati per ricevere una mail ed essere avvisato quando sarà disponibile. Clicca qui.

    Vuoi fare una o più sessioni di coaching individuale con me? Ti posso insegnare a allestire una strategia di backup idonea, anzi se porti la tua macchina la possiamo fare insieme, così impari come si costruisce ma quando esci ce l’hai già operativa. Se hai Windows, portami anche un paio di guanti ;-). Per maggiori informazioni sul coaching, contattami da qui.

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    pillole

    Un tutorial per il professionista che usa la …

    Un tutorial per il professionista che usa la PEC. Come si conserva quando è finito lo spazio o comunque per fare un bel backup? Qui la risposta, bello mio.

    Un tutorial su come archiviare i messaggi di posta elettronica in modo veloce, sicuro e comodo per le future ricerche all'interno dei messaggi salvati.
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    diritto

    Reclamo garante privacy: cosa occorre?

    Ero giudice di una federazione sportiva. Nonostante le dimissioni il mio nominativo appare ancora, assieme alla data di nascita, sul sito della federazione. Ho scritto due pec, una a fine maggio e l’altra due settimane fa, per richiedere la rimozione dei dati personali. Nessuna risposta. Il centralino mi ha detto che le richieste probabilmente sono state ignorate perché l’indirizzo, unico disponibile, è dell’amministrazione, che ignora questi contenuti in quanto c’è una mail ordinaria per la privacy. Ho scritto lì, ma tranne la richiesta della prova che ho inviato delle pec non è cambiato nulla. Ora sono stanco: posso già fare reclamo al Garante della Privacy?

    Per chi legge, preciso che al Garante non si fa più ricorso, ma si fa adesso reclamo, il ricorso è stato sostituito dalla nuova figura del reclamo da maggio 2018.

    A quanto mi risulta, non è necessario alcun adempimento preliminare oltre ovviamente alla richiesta bonaria di rimozione – che nel tuo caso peraltro è già stata fatta con modalità idonee, dal momento che la PEC è equipollente alla raccomandata a ricevuta di ritorno – per inoltrare il reclamo al garante

    Quindi a mio giudizio puoi procedere con il reclamo, ovviamente allegando le richieste che hai già fatto e illustrando le circostanze.

    Il procedimento per la istruttoria e la decisione del reclamo però richiede alcuni mesi, specialmente per casi non particolarmente gravi ed urgenti come il tuo.

    Un’alternativa che potrebbe essere interessante, anche se però a differenza del reclamo comporta dei costi, può essere quello di fare inviare una diffida tramite avvocato… Le richieste di tutela della privacy, così come le richieste di qualsiasi altro genere, hanno sempre qualche speranza in più di essere accolte se sono firmate da un legale sulla propria carta intestata, come spiego meglio nella scheda sulla diffida di cui ti metto sotto i riferimenti.

    Non so se per te possa valere la pena fare un investimento di questo genere, magari puoi provare intanto con il reclamo e poi se vedi che le cose non si risolvono, passato un po’ di tempo, puoi sempre provare con una diffida tramite avvocato.

    Ti raccomando di non mancare di iscriverti al blog e al podcast radio solignani per poter leggere aggiornamenti quotidiani come questo che ti consentono di capire come gestire i problemi non sono legali della vita e che non trovi da nessun’altra parte.

    Riferimenti.