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Furto di un amico: posso avere problemi io?

oggi ero al supermercato con un mio amico e ha rubato una scatola di preservativi (15euro), a mia insaputa usciamo tranquillamente e ci rechiamo presso la mia macchina e ce ne andiamo . Successivamente mi rivela di aver rubato la merce
ora io sono un po’ in ansia in quanto ho il timore che possano denunciarmi risalendo alla mia identità dalla targa dell’auto. É possibile una casistica del genere ?

Tutto è possibile, un reato può essere denunciato o accertato in ogni modo logico e fattuale possibile, nel rispetto delle norme del codice in materia.

C’è da dire che il reato dovrebbe essere del tuo amico, senza coinvolgimento da parte tua, anche se su tale aspetto non si può mai essere sicuro, dipende sempre da come vengono applicate le norme sul concorso.

Ti consiglierei di fare un’istanza del 335 magari tra un mese o due per sicurezza.

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10 cose sulla denuncia querela.

1) Una querela può essere presentata anche senza avvocato, basta andare dai Carabinieri, dalla Polizia di Stato, dalla Guardia di Finanza o dalle altre autorità di polizia.

2) Non ha molta importanza la scelta dell’autorità di polizia presso cui una persona va a presentare una denuncia, salvo casi particolari di cui ti dirò subito dopo, perché ogni querela finisce poi in Procura.

3) I casi particolari possono ad esempio essere quelli in cui si denuncia un carabiniere: in questi casi, meglio andare alla polizia di Stato – e viceversa ovviamente.

4) Pur essendo possibile fare una denuncia personalmente, é altamente sconsigliato farlo ed è, per contro, consigliabile farsi seguire sin dall’inizio da un avvocato, per due ragioni in particolare.

5) Il primo motivo é la formulazione stessa della denuncia che, redatta da un avvocato, é di qualità molto più alta – a volte, in modo determinante – rispetto a quella «dettata» dalla persona ad un membro delle forze di polizia.

6) La seconda ragione é che, ogni volta che si presenta una denuncia, si rischia potenzialmente una denuncia per calunnia, un reato molto grave: già per questo solo aspetto é bene fare supervisionare l’intera operazione ad un bravo avvocato.

7) Chi rimane vittima di un reato, dunque, deve per prima cosa valutare se presentare la denuncia da solo o avvalendosi di un avvocato: premesso che è nettamente preferibile servirsi di un avvocato, la primissima cosa da fare diventa dunque quella di chiedere un preventivo ad un legale per poter valutare il relativo
investimento.

8) Dopo la querela inizialmente presentata, puoi sempre depositare una integrazione: in questo modo puoi anche eventualmente rimediare a errori ed omissioni che hai fatto presentandola da solo, facendoti seguire questa volta da un avvocato.

9) Come in tutti gli atti legali, é assolutamente fondamentale il tema delle prove: i documenti devono essere pertinenti, ordinati, ben leggibili e, dunque, allegati rigorosamente sin da subito; devi inoltre indicare i nomi delle persone informate sui fatti, tramite un avvocato, poi, puoi anche fare indagini difensive.

10) Se la tua querela non è convincente, il pubblico ministero chiederà l’archiviazione, senza nemmeno comunicartelo, se non avrai avuto l’accortezza di chiedere appunto di essere, in tale ipotesi, avvisato.

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10 cose sul decreto ingiuntivo.

1) É un procedimento che si utilizza quando si deve recuperare un credito o ci si deve fare riconsegnare una cosa.

2) Un primo esempio é appunto quando si deve recuperare il
corrispettivo non pagato di una vendita di un bene o un servizio.

3) Il secondo caso invece é quando ci si deve fare consegnare o riconsegnare un bene, ad esempio una società di noleggio auto può usare il decreto ingiuntivo per recuperare un veicolo concesso ad un cliente che non paga.

4) Il decreto può in alcuni casi essere emesso dal giudice
provvisoriamente esecutivo: in questi casi, chi lo riceve deve pagare o restituire entro dieci giorni, quelli del precetto, e può fare opposizione solo per vedersi riconosciuta in seguito la propria ragione.

5) Il decreto, sempre in alcune situazioni, pur non emesso in origine in forma esecutiva, può essere munito di esecutorietà anche alla prima udienza del giudizio di opposizione.

6) Chi riceve un decreto ingiuntivo, se non lo ritiene giusto, o meglio legittimo, può presentare opposizione, cioè chiedere al giudice di accertare che non deve pagare o restituire niente, o comunque non nei termini richiesti.

7) Con l’opposizione si apre una causa ordinaria, dove però come cennato il decreto potrebbe anche nel frattempo essere dichiarato esecutivo: é importante dunque che chi fa opposizione indichi quante più prove, specialmente scritte, possibili.

8) Se ricevi un decreto, portalo immediatamente dal tuo avvocato di fiducia, anche perché i 40 giorni per fare opposizione possono essere utilizzati per fare una trattativa e definire la situazione con un accordo.

9) Se ricevi un decreto provvisoriamente esecutivo, devi portarlo al tuo legale con ancora maggior urgenza perché i termini sono
strettissimi.

10) L’opposizione al decreto ingiuntivo esecutivo si fa depositando anche a parte un ricorso per la sospensione dell’esecutorietà altrimenti nell’attesa della prima udienza del giudizio di opposizione il creditore fa in tempo ad agire esecutivamente.

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Ex marito mi mette fuori macchina non assicurata: che fare?

Note dell’episodio.

Oggi rispondo alla domanda di una nostra ascoltatrice che riguarda il sequestro di un veicolo senza assicurazione messo da un terzo senza consenso del proprietario sulla strada pubblica.

Di seguito la domanda originaria della nostra lettrice.

«sono siciliana per 40 anni sono stata sposata con un uomo che non mi ha mai fatto pagare mai nulla es. bollo auto e da qualche anno non mi faceva pagare l’assicurazione, idrico ecc ecc, sono con proprietaria con i miei fratelli dello stabile che abitavo col mio ex marito finalmente, 5 anni fa ho avuto il coraggio di lasciarlo mi sono trasferita al nord e lui e rimasto nello stabile mensionato pocanzi, lasciando i miei averi e una macchina che era parcheggiata dentro il garage, quindi sicura dove si trovava visto che era senza assicurazione. In questi giorni mi hanno informato che il mio ex ha messo la macchina fuori con una chiamata anonima ha fatto venire i vigili e fatto portare via la macchina con il carro attrezzi. li si sul posto si trovava mio fratello che era in vacanza e ha chiesto spiegazioni hai vigili urbani ma molto sgarbati gli hanno detto che devo andarci io, io ho dificoltà economiche infatti mi aiuta mia figlia che anche lei e sola con 2 figli. cosa posso fare»

Riferimenti.

Conclusioni.

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Oggetti di proprietà o rubati: come distinguerli?

Avrei una domanda riguardante il taccheggio: chi stabilisce se un oggetto che ho in tasca o addosso è rubato o comprato in precedenza. Esempio: la mia ragazza esce da decathlon, il vigilante la ferma e decide di perquisirla, la mia ragazza consapevole di non avere nessun obbligo a farsi mettere le mani nella borsa dal vigilante acconsente per evitare inutili disguidi, quí arriva il bello, all’interno della borsa la mia ragazza porta sempre con sé una borraccia decathlon, la domanda è; chi stabilisce se quella borraccia sia stata rubata o acquistata in precedenza? Lo stesso dubbio può venire a me se venissi beccato con un paio di guanti in tasca, o con il pedale di una bici o con una barretta energetica o con un moschettone da arrampicata o con qualunque altro improbabile oggetto, che per quanto improbabile ne resta comunque impossibile stabilire se sia rubato o meno

Se non c’è il dispositivo antitaccheggio, sono circostanze che vengono lasciate alla valutazione della situazione in concreto, con le nozioni di esperienza che rientrano nella conoscenza di tutti.

In primo luogo, si vede abbastanza bene se un oggetto è completamente nuovo o anche solo un poco usurato, ad esempio.

Nei casi dubbi, inoltre, possono sopperire le telecamere di sorveglianza interna.

Insomma, non ci sono risposte definitive, ma ci sono diversi elementi, oltre a questi due citati a titolo di esempio, che possono aiutare a capire se un oggetto fa parte delle dotazioni di una persona o se è stato appena sottratto.

Naturalmente, in ultima istanza, nei casi dubbi, decide un giudice, sulla base della relazione delle forze dell’ordine intervenute, chiamate dalla sicurezza, per lo più, anche se ovviamente una persona cui fosse infondatamente contestato un saccheggio potrebbe chiamare dei testimoni a riprova del precedente acquisto legittimo o addirittura produrre documentazione, come nel caso in cui l’acquisto fosse avvenuto on line o su amazon.

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Indagini difensive: richiesta informazioni alla pa.

Le indagini difensive.

Come sa bene chi mi segue e gli avvocati iscritti alla mia Solignani Law Academy, non credo molto nella specializzazione: credo, certamente, nella competenza, ma penso che le specializzazioni non siano lo strumento giusto per raggiungerla, anzi spesso servono per allontanarsene.

Uno strumento che utilizzo molto nella mia pratica forense sono le indagini difensive, che farebbero parte del mondo del diritto penale, ma che invece possono essere molto utili in tante situazioni che ne esulano per la raccolta e la formazione delle prove, che, come ognuno può immaginare, sono fondamentali in ogni tipo di procedimento.

raccolta documenti

Uno dei tipi di indagini difensive praticabili è quello della richiesta di informazioni alla pubblica amministrazione, che mi capita sempre più spesso di utilizzare, anche perché è di solito più efficace della richiesta di accesso agli atti – naturalmente deve essere configurabile un reato, non può utilizzarsi indiscriminatamente in ogni situazione.

Per questo motivo, ho deciso di rendere disponibile il modello che utilizzo, a beneficio dei colleghi che seguono il blog.

Il modello.

Per scaricare il modello, clicca qui di seguito

richiesta info alla pa.docx

ricordati che alla domanda deve sempre essere allegata la nomina di difensore, eventualmente con copia della carta d’identità del cliente che l’ha conferita.

Riferimenti

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Causa di lavoro persa e CEDU: si può fare ricorso?

Le scrivo per chiedere se lei tratta anche cause di lavoro presso la Corte di Giustizia Europea.
Ho perso una causa, imperdibile a mio avviso, in Cassazione, ritengo ingiustamente e per errori di impostazioni delle motivazioni. Una causa da 150.000,00 € circa, in pratica con un contratto a tempo determinato, firmato dopo tre mesi che io ero in azienda, con un fisso garantito di € 3000,00 al mese + spese a piè di lista. Motivazione: non rispetto dell’esclusiva da parte mia. La cassazione non ha neanche visionato le prove che avevo prodotto sia documentali che testimoniali.
Le chiedo: se decido di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea, quali costi dovrei affrontare e se lei accetterebbe il mandato.
Mi dia una indicazione di massima e la vengo a trovare a Vignola per un primo colloquio.

Certamente è una delle cose che facciamo più spesso. Parliamo della CEDU, ovviamente, e non della Corte di Giustizia Europea, che è una cosa completamente diversa.

Abbiamo anche definito e pacchettizzato un prodotto apposito nel nostro store legale on line che puoi vedere a questa pagina.

Per quanto riguarda le “impugnazioni”, compreso il ricorso alla CEDU che in realtà non è una vera e propria impugnazione, ma va comunque trattato operativamente come se lo fosse in considerazione delle svariate analogie, propongo a tutti un percorso che si snoda in due fasi:

  • una consulenza preliminare, in cui si valuta la presenza di adeguate basi legali per impugnare;
  • nel caso in cui l’esito dell’accertamento preliminare di cui al punto precedente sia stato positivo, cioè si sia accertato che ci sono discreti presupposti per “impugnare”, fare l’impugnazione vera e propria.

Anche per la consulenza preliminare su impugnazione abbiamo pacchettizzato un prodotto, a quest’altra pagina.

Questo nostro metodo lo spieghiamo bene in questo post, che ti invito a leggere con attenzione.

Per quanto riguarda la visita allo studio di Vignola, ovviamente sei il benvenuto. Valuta tu però se venire di persona, non è necessario e se preferisci si può fare tutto comodamente on-line.

Il mio consiglio finale è quello di partire acquistando la consulenza su impugnazione.

Considera mi raccomando i termini per impugnare anche perché in queste cose bisogna muoversi per tempo.

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Affido ai servizi sociali: conviene il ricorso in cassazione?

Da 12 anni combatto per difendermi legalmente dal mio ex marito che malgrado ne ha fatte di tutte a. me e ai miei figli è sempre uscito ridendo dalle varie udienze dicendomi vai dove vuoi mio padre è un massone io ti distruggo! E così è stato dopo un rincorso in appello aa Corte di Genova per riprendermi i miei figli in affido dallo scorso anno ai serv. Soc, motivazione del Giudicee nostre dispute economiche, tenendo conto che io non ho nulla il mio ex molto molto ricco gra, je ai Giudice nel corso degli anni li ha privati di tutto. Oggi i miei figli hanno 17anni nessun Giudice ha mai accettato la richiesta che vengano sentiti, neanche in appello che ha mantenuto l’affido ai s. Soc che non solo non accettano le relazioni dell’ASL ma li minacciano se non fanno quello che loro stabiliscono, naturalmente su richiesta del padre, di chiuderli in una struttura. Cmq il giudice senza motivare con termini di legge il suo rifiuto ha lasciato me e i. miei figli senza giustizia, addirittura negando loro il tenore di vita, dicendo che sarebbero troppo viziati, quindi non ne hanno diritto! Secondo lei con lo schifo di corruzione che c è nel ostro paese se vado in cassazione, tenendo conto che non ho possibilità economiche rischio di piangere di più di quanto ho pianto? E i miei figli che hanno visto di tutto da quando avevano 5anni.he fine possono fare con un padre che pur di distruggermi li fa passare per inadeguati?

Per sapere se una sentenza di appello è impugnabile in cassazione e, ulteriormente, se, una volta accertatane la impugnabilità, ciò sia ulteriormente conveniente, bisogna prima studiare approfonditamente le due sentenze precedenti e i fascicoli relativi.

Al netto di questo, si può fare qualche osservazione generale.

Intanto, il giudizio di cassazione non è un terzo grado di giudizio, dove la materia può essere di nuovo completamente ridiscussa, come avviene, almeno tendenzialmente, in appello, ma un grado di legittimità, in cui si dibatte per lo più sull’applicazione corretta o meno delle norme giuridiche, anche se gli aspetti di fatto in qualche modo a volte rientrano.

Ovviamente, è un grado di giudizio in cui la corte giudica «a fascicolo chiuso» cioè sulla base di un fascicolo già formato e dove è escluso che si possano introdurre nuove prove, documenti, tantomeno CTU e così via.

Soprattutto, la considerazione che mi pare assorbente è il fatto che i tuoi figli abbiano già 17 anni, con la conseguenza che il prossimo anno le disposizioni in materia di affido sono destinate comunque a cadere, anche se ovviamente se ci sono altre disposizioni sul mantenimento queste permangono sino al raggiungimento dell’autosufficienza.

A seconda delle modifiche, comunque, che si riterrebbero opportune per l’interesse dei minori, si potrebbe forse anche lasciar passare in giudicato la sentenza di appello per poi presentare un’istanza di modifica condizioni, ma anche questo va valutato accuratamente.

Se vuoi approfondire la situazione, puoi, se credi, valutare l’acquisto di una consulenza. Ti raccomando, con l’occasione, di iscriverti alla newsletter del blog, o, se non ti piace la mail, al gruppo Telegram, in modo da non perderti importanti e utili aggiornamenti quotidiani.

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Bimba che si fa male alla scuola materna: che fare?

mia figlia al giardino di scuola materna cade e dal PS esce con la diagnosi flc frontale in trauma cranico minore non commotivo, suturata con 4 punti. L’ora d’infortunio risale alle dalle 15:00 alle 15:30 di pomeriggio quando il resto della classe dormiva. Per non disturbare , il gruppetto di bimbi che non dormono sono portati nel giardino. Non sono sicuro che sono stati sorvegliati.Vorrei un Suo gentile parere, per quanto riguarda l’infortunio e relativo risarcimento, cosa possiamo aspettare e a quanto potrebbe ammontare questo risarcimento?
Possiamo fare la leva sul fatto che sia successo in giardino e che magari a quella ora la bimba doveva essere alla classe invece di stare al giardino?

La valutazione del danno può farla solo un medico legale e solo quando sarà intervenuta la completa guarigione, anche se vi consiglio di fare vedere subito la bambina e seguire le sue (del medico legale) indicazioni per poter disporre di prove e documenti sicuramente più ricchi di quanto si avrebbe senza la sua assistenza.

Per il resto, non occorrono direi leve di nessun tipo, la bambina era affidata alla scuola, sotto la custodia degli insegnanti, questo determina pressoché automaticamente la loro responsabilità, tant’è vero che tutte le scuole sono più o meno adeguatamente assicurate per eventi del genere.

La circostanza della presenza in giardino piuttosto che altrove potrebbe al massimo assumere natura di aggravante, ma credo che alla fine sostanzialmente la situazione cambi davvero poco.

Le prime cose da fare per trattare una situazione di questo genere sono le seguenti:

  • Scegliere un bravo avvocato per fare subito la richiesta danni tramite diffida e scegliere insieme un medico legale;
  • Portare la bambina e/o la documentazione dal medico legale per una prima valutazione.

Fate attenzione perché, se non avete una polizza di tutela legale, tutte le spese legali e di assistenza medico legale le dovete anticipare voi, senza alcuna garanzia che poi vi vengano rimborsate.

Se volete un preventivo per seguire questa vicenda, potete chiederlo compilando il modulo apposito nel menu principale del blog.

In bocca al lupo.

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Diagnosi errata ma causa persa: si può ricorrere in Cassazione?

volevo sapere se era possibile ricorrere in cassazione dopo aver fatto una causa in primo giudizio positiva e in appello negativa per errata diagnosi mi il mio medico curante mi aveva diagnosticato una sciatalgia rivelatasi poi un ernia discale con conseguente sindrome della cauda equina permanente che significa avermi rovinato la vita cioe io faccio 4 autocateterismi al giorno ho l intestino paralizzato e una paralisi parziale dal ginocchio in su ..i miei avvocati non hanno presentato le prove come dovevano e io vorrei sapere se si puo ricorrere in cassazione se poi vuole delle delucidazioni piu precise le spieghero meglio per favore mi aiuti a capire se posso fare ancora qualcosa grazie infinite sono disperata e arrabboata con la giustizia con i miei avvocati e con il mio medico curante e l asl della mia zone io vorrei solo giustizia

Mi dispiace per la tua vicenda e per la tua situazione.

A livello giudiziario, per vedere se possibile fare ricorso in cassazione, che non è un terzo grado di giudizio, ma una fase di legittimità, cioè relativa ad un controllo specifico su alcuni aspetti del processo per lo più riguardanti l’applicazione del diritto, bisogna necessariamente studiare i due fascicoli dei procedimenti di primo grado ed appello e le due sentenze relative.

È fondamentale inoltre, nelle cause di responsabilità medica o malpractice, la relazione del consulente medico legale che, immagino, sia stata formata ed acquisita nel corso del giudizio di primo grado, specialmente in un caso come il tuo in cui il problema è derivato, a quanto pare di capire, da una diagnosi errata.

C’è poi un altro aspetto cui accenni, che va accuratamente verificato, e cioè la mancata presentazione di prove da parte dei tuoi avvocati. Se questo fosse fondato, allora purtroppo il ricorso per cassazione servirebbe a ben poco. Infatti, coi gradi di giudizio successivi al primo non si possono sanare eventuali errori commessi dai difensori in quelli precedenti e, man mano che si procede, il caso viene deciso «a fascicolo chiuso», specialmente in cassazione dove è impensabile che vengano acquisite nuove prove (ed è difficilissimo anche in appello). Se, dunque, questo fosse il caso, l’unica azione che rimarrebbe possibile sarebbe quella per negligenza professionale nei confronti dei tuoi difensori, anche questa, naturalmente, da valutare bene.

Anche per approfondire e capire questo ultimo aspetto, comunque, è necessario studiare i due fascicoli, compresa la CTU medica, e le due sentenze.

Se vuoi farci fare questo lavoro, il prodotto da acquistare è questo, la consulenza per eventuale impugnazione. È un po’ più costoso della consulenza di base, perché per studiare tutte queste cose occorrono alcune ore di lavoro. Tieni anche presente che, nel caso, dovrai fornirci la documentazione, se riesci seguendo queste indicazioni, che ci velocizzerebbero il lavoro, altrimenti spedendoci delle copie cartacee.

Il costo, poi, del ricorso in cassazione, che potrai valutare di fare una volta che ti avremo eventualmente detto che ce ne sono i presupposti, è sempre tariffato flat e lo puoi trovare in questa scheda prodotto.

Ti raccomando, anche, di leggere le due schede di approfondimento sulla malpractice e sul ricorso in Cassazione, oltre che di iscriverti alla newsletter del blog o al gruppo Telegram per non perdere interessanti e utili post come questo.