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Pagate le spese legali: e la quietanza?

in una causa civile, il Giudice mi ha condannato a rimborsare le spese legali (+ iva e cpa) sostenute da controparte.
Ho provveduto al pagamento di quanto stabilito dal Giudice.
Non ho mai avuto una ricevuta a “quietanza” di quanto pagato a controparte
ho richiesto all’avvocato di controparte la copia delle parcelle da lui emesse e da me rimborsate ma non mi ha mai risposto.
cosa posso fare per chiudere la questione?

Secondo l’art. 1199 del codice civile, «il creditore che riceve il pagamento deve, a richiesta e a spese del debitore, rilasciare quietanza».

Quindi, ottenere la quietanza è un «diritto» del debitore che adempie alla propria obbligazione.

Non so in che forma tu abbia provveduto a richiederla, se solo oralmente, di persona o al telefono, è il caso di provvedere invece per iscritto, preferibilmente tramite pec.

La richiesta di parcelle del legale, invece, non è una richiesta accoglibile perché la liquidazione delle spese non è avvenuta in base alle stesse, ma su quanto provveduto, in materia, nella sentenza. In ogni caso, queste note spese dovrebbero essere state depositate in giudizio e trovarsi, in copia, nel fascicolo d’ufficio del procedimento, da cui potresti, se proprio ne volessi una copia, estrarle.

La cosa si potrebbe approfondire ulteriormente e si potrebbe anche pensare ad una diffida tramite avvocato per la richiesta di quietanza, ma onestamente per me butta via dei soldi.

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Ex badante minaccia denuncia molestie sessuali: che fare?

a meta’ novembre 2016 ho dovuto prendere una badante italiana per mia madre e’ stata da noi con vitto e alloggio fino il 18 gennaio 2017 premetto che iniziava la sera alle 22 e se ne andava alle 14e30 del giorno successivo cosi’ fino al venerdì quando finiva alle 14e30 percepiva euro 250 la settimana in nero sabato e domenica liberi, perché cosi’ voleva essere pagata per un totale di euro 1.000 al mese , una settimana fa mi e’ arrivata una lettera dell’avvocato in cui diceva che per tutto il suo periodo lavorativo aveva percepito solo 400 euro e che adesso fatto il calcolo fatto dal suo avvocato ne dovrei dare 2.700 per inps ferie eccc., in piu’ se non dovessi accettare paventa di denunciarmi anche per molestie sessuali , cose non assolutamente vere dicendomi che ha testimoni inventati logicamente , vorrei sapere cosa potrei fare e come agire nei suoi confronti visto che non vorrei essere infangato anche come molestatore

La prima cosa che si può valutare di fare, considerando attentamente tutte le circostanze, è «smontare» la sua minaccia contestandole per iscritto, tramite una apposita diffida, da redigere e inviare vista la delicatezza della materia rigorosamente con l’assistenza di un avvocato, proprio l’aver paventato tale evenienza, facendola apparire correttamente per ciò che è, cioè sostanzialmente una ricattatrice, ma soprattutto privando l’eventuale successiva denuncia che lei dovesse presentare di credibilità.

Si tratta, ovviamente, nel suo caso di un comportamento gravemente scorretto, che costituirebbe anche condotta penalmente rilevante per almeno un paio di reati, anche se la presentazione della denuncia va valutata con ancor più attenzione e in una prima fase meglio limitarsi alla sola diffida.

Può essere utile anche la collaborazione di una agenzia investigativa per raccogliere informazioni sulla situazione e sulle persone coinvolte.

Per quanto riguarda i pagamenti, non dici se quelli che avete fatto li avete erogati con metodi tracciabili come assegni, bonifici, ecc., ovvero in contanti e, in questo ultimo caso, se vi siete fatti rilasciare delle quietanze.

In ogni caso, avendo ricevuto una richiesta tramite avvocato, devi comunque farla riscontrare ad un altro avvocato, per cui la mossa che devi fare adesso, quella sulla quale devi concentrarti ora, è proprio cercarne uno valido che possa assisterti, a prescindere da qualsiasi questione di merito.

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Compenso dell’avvocato: devo pagarlo anche se perdo?

Ho perso un ricorso al TAR, non avendo fiducia nell’avvocato che mi ha seguita, ho deciso di fare ricorso al Consiglio di Stato e mi sono fidata di un altro legale. Ho vinto questo ricorso e ora il legale che mi ha seguita al TAR mi chiede il pagamento del suo onorario perché insinua che nel ricorso al TAR lui ha trattato le motivazioni che sono state trattate dal legale che mi ha fatto vincere. premetto che prima di depositare tale ricorso avevo saldato quanto mi aveva chiesto! in realtà non era competente per la materia, e il nuovo legale ha dovuto modificare l’impianto del ricorso cercando di modificare quanto da lui scritto per correre ai ripari!

Con la tua domanda introduci diversi aspetti molto diversi tra loro.

Il primo riguarda la debenza del compenso dell’avvocato anche in caso di esito negativo di un procedimento, sul quale ovviamente c’è da dire che un legale, se ha lavorato bene, cioè senza errori specifici, deve essere pagato anche se l’esito della causa è negativo, perché nessun avvocato garantisce il risultato che si aspetta il cliente, anche perché al riguardo ci sono mille variabili che possono intervenire, la prevedibilità è difficile e così via. Salvo, ovviamente, il caso del compenso a percentuale, che però deve essere specificamente concordato e approvato per iscritto.

Resta da vedere, dunque, se il legale che ha seguito il primo grado ha svolto correttamente il suo lavoro o ha commesso errori o si è reso responsabile di negligenze o altri fatti che possano essere fonte di responsabilità nei confronti del cliente, tali da annullare in tutto o in parte, o addirittura sopravanzare, il diritto al compenso.

Questo è un accertamento da svolgere in concreto, esaminando il fascicolo del procedimento, cosa per la quale devi necessariamente, se vuoi procedere, acquistare una o più ore di lavoro da parte di un altro avvocato che svolga appunto questo esame. In generale, senza quindi poter dire di più non avendo esaminato i documenti, posso dire che mi sembra difficile che la difesa in primo grado fosse stata completamente sbagliata, perché in secondo grado non è che si possa correggere più di tanto, quindi il discorso del primo legale potrebbe anche essere vero. Per saperlo con certezza, bisognerebbe, appunto verificare.

Il secondo profilo che introduci riguarda il fatto che questo avvocato tu lo avresti già saldato, prima di cambiare studio, e che quindi il primo legale, in sostanza, ti starebbe chiedendo i soldi due volte. Si tratterebbe, ovviamente, di una cosa che, se fosse fondata, sarebbe molto grave. Devi però guardare anche qui alla documentazione del primo pagamento che hai effettuato. Intanto, con quali mezzi è stato effettuato? Mezzi tracciabili, come un assegno o un bonifico, o mezzi non tracciabili come i contanti? Poi, hai una ricevuta del pagamento, una fattura quietanzata?

Ti conviene rivolgerti ad un legale per fare chiarezza e aiutarti a definire ogni pendenza con il primo legale che ti aveva assistito davanti al TAR.

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Cosa posso fare se non smetto di avere problemi con la mia ex moglie?

mio convivente separato da 5 anni. Ex moglie chiede per la terza volta revisione separazione.2 figli affidamento congiunto. 100€/mese mantenimento figli. Ultima revisione giugno 2014: giudice dispone 130€/mese complessivi. Altra denuncia dell’ex moglie 2 anni fa: mantenimento non versato. Falso. Sono stati prodotti copie assegni circolari emessi ed incassati.richiesta nulla.Adesso, dopo 2 anni stessa richiesta e denuncia omessi versamenti assegni.la sig.ra non capisce che le copie degli assegni emessi e incassati o versati sul conto si possono reperire in banca,dunque dichiara il falso.qualche volta le sono stati dati contanti dietro richiesta ricevuta.mai rilasciata una sola ricevuta.! La sig.ra nega il diritto di visita (affidamento congiunto), nessuno le dice niente ma lui viene condannato se non paga i 100€. Come se ne può uscire da tutto ciò? Credo sia anche giunto il momento di chiedere il divorzio, ma lei non troverá mai un accordo!

È una situazione che è un po’ un’insalata di tante cose diverse, nel senso che sono coinvolti aspetti di revisione un po’ troppo frequente delle condizioni, mancato rilascio delle prescritte quietanze in occasione dei pagamenti, opportunità di procedere alla pratica del divorzio.

Per darvi dei consigli veri e propri dovrei vedere i provvedimenti, anche perché mi sembra un po’ basso l’importo per il mantenimento dei figli, qui a Modena ad esempio il minimo sindacale per ogni figlio è considerato di 250€ / mese, quindi posso fare solo considerazioni di ordine generale.

Innanzitutto, è evidente che il tuo compagno deve farsi rilasciare una quietanza ogni volta che paga o pagare con un mezzo tracciabile e che lo sia comodamente come il bonifico bancario. Comunque, la quietanza è un diritto del debitore e questi si può legittimamente rifiutare di pagare se il creditore non gliela rilascia, chiaramente poi deve mandargli una raccomandata in cui gli mette a disposizione la somma illustrando tutto quello che è successo.

Per la troppo frequente richiesta di revisione non so cosa dire anche perché non specifichi in quale intervallo di tempo è intervenuto, ad esempio un conto è se sono stati separati 3 anni, un conto se lo sono stati per 15.

Per la mancata osservanza da parte della ex moglie dei provvedimenti in materia di affido, dopo la classica diffida di rito lo strumento più indicato è sicuramente il ricorso ex art. 709 ter cod. proc. civ., di cui parlo più approfonditamente nel mio libro Guida alla separazione e al divorzio, ed al quale rimando (lo puoi trovare anche in biblioteca).

Circa il divorzio, infine, se sono maturati i presupposti, a mio giudizio è bene non indugiare e presentare subito la domanda. Se siete convinti che sia impossibile raggiungere un accordo per la presentazione di un ricorso di tipo congiunto, tanto vale presentarne uno di tipo giudiziale, sarà molto più lungo e costoso ma prima lo iniziate e prima lo finite, non si può dire altro e, se avete tu e lui una vita in comune il divorzio è un valore importante.

L’indicazione finale è quella di chiedere un preventivo ad un avvocato, per il momento magari solo per il divorzio giudiziale, in seguito si potranno man mano vedere le altre questioni, ma è importante almeno a mio giudizio non mettere troppa carne al fuoco.

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Possono chiedermi altre spese condominiali dopo avermi rilasciato una quietanza?

Lascio come inquilino l’appartamento nel luglio 2012.L’amministratore di turno mi rilascia ricevuta che ho pagato regolarmente gli ultimi mesi e verbalmente mi dice che non ci sono sospesi.Successivamente pare ci siano stati errori nei conteggi dell’amministratore e tramite avvocato,in forma di mediazione,la proprietaria mi invita a pagare,a due anni di distanza da quando ho lasciato l’abitazione, una somma di circa 500euro da lei pagati per chiudere i conti.Che devo fare? Mi tocca pagare oppure no?Io non ho intenzione di pagare ritenendo responsabile l’amministratore che ha mi ha rilasciato al tempo regolare quitanza

Bisognerebbe vedere questa quietanza, se generica e riferita a tutte le spese relative ad un determinato periodo, rispetto a cui rilascia liberatoria, o se riferita, tutto al contrario, ad un determinato importo.

In questo secondo caso, la quietanza ha il valore giuridico di comprovare che tu hai pagato questo importo, ma non anche quello di stabilire che quell’importo fosse quello corretto, per cui se, legittimamente, emerge un errore relativo allo stesso, ti può essere chiesta la differenza in base al titolo di utilizzo dell’immobile.

La responsabilità dell’amministratore va valutata, analogamente, in base al modo in cui è stata redatta la quietanza, ma è comunque una questione destinata a rimanere almeno per il momento sullo sfondo anche perché il condominio per le spese relative ha comunque intanto il diritto di ottenere un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo.

Visto l’importo, sicuramente una soluzione negoziale è la cosa migliore, salvo il caso che tu non abbia una assicurazione di tutela legale.

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il creditore è obbligato a rilasciare quietanza?

sono uno studente che abita in un appartamento con affitto in nero dal 2006. In questa appartamento prima di me abitavano 2 ragazze da parecchi anni che probabilmente al inizio avevano un contratto regolare pero da tanti anni non registrato.Ho abitato per il primo anno con queste ragazze e poi fino ad oggi sono passati altri 2 coinquilini.In tutti questi anni la proprietaria firmava delle ricevute scritte a mano da me dove era scritta chiaramente la somma,la data ed i nomi dei locatari ma dal 2010 che una delle due camere è rimasta vuota,io ho continuato a pagare la meta del canone(cioè la parte che mi corrispondeva) ma lei si è rifiutata a firmarmi la ricevuta. Ho cmq una registrazione del dicembre scorso dove si evince che lei ha incassato un affitto.Nel 2008 la padrona ha provveduto a dichiarare la mia presenza nell’appartamento in questura come ospite ed ho ottenuto la residenza. Le utenze gas,luce sono a nome suo xo ne sono in possesso di tutte in originale visto che le pago io. L’utenza telecom fino al 2010 stava a nome dell’ altro ragazzo(mai dichiarato in questura,ne stipulato contratto) che abitava con me,poi è passata a nome mio.Negli ultimi mesi ho avuto dei problemi con la proprietaria che mi ha minacciato di sfratto.Devo rimanere ancora in casa fino a fine anno. Se esiguo una ricevuta e la signora non la firma io posso non pagarla? Puo sfrattarmi o correrebbe rischi grossi?

Il codice civile prevede, come regola generalissima, che il creditore debba rilasciare regolare quietanza al momento in cui viene saldato dal debitore. Ovviamente, non puoi rifiutarti di pagarla così semplicemente, perchè se poi lei sostiene che tu non le hai mai offerto il pagamento tu non hai nessuna prova per dimostrare il contrario. Devi mandarle una raccomandata con l’offerta del pagamento, chiedendole di indicarti il giorno, ora e luogo in cui potrai provvedere a pagare, specificando che per quel giorno richiedi che venga rilasciata regolare ricevuta. Oppure puoi pagare anche tramite bonifico bancario, ma il sistema della diffida tramite raccomandata è preferibile.

Per quanto riguarda il fatto che il contratto non è stato registrato, i rischi della locatrice sono abbastanza consistenti sia per quanto riguarda eventuali sanzioni sia per quanto riguarda i rapporti con te come conduttore.

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Se vinco la causa ma controparte non paga le spese legali devo farlo io?

Ho vinto una causa con una persona la quale è stata condannata dal tribunale non solo a pagarmi quanto dovuto ma anche a pagare le spese legali del mio avvocato. Il risultato è che la persona in questione risulta nullatenente e l’avvocato mi ha mandato il conto da saldare. Sono riuscita a pagare 2.000 euro (incassati senza darmi nessuna ricevuta) ed ora l’avvocato vuole il saldo. Io non posso assolutamente pagare il resto sia perchè non ho la disponibilità ma anche perchè mi è stato detto che la parte soccombente e cioè il mio debitore dovrebbe pagare visto che così è` stato deciso dal tribunale e quindi il mio avvocato dovrebbe rifarsi sulla parte soccombente e non su di me. Per favore potrebbe darmi un suo parere legale vivo all’estero e non so proprio a chi rivolgermi per aiuto e consiglio.

Purtroppo sei tu che devi pagare, sei stata tu a incaricare il tuo avvocato e il rapporto c’è con te, tra te e lui. Quello che controparte è stata condannata a rimborsarti non ha alcuna rilevanza nei rapporti interni con il tuo legale, che ti può benissimo chiedere peraltro anche di più di quell’importo che il giudice, in sentenza, ha messo a carico di controparte. Per maggiori dettagli su questi aspetti, puoi vedere questo nostro post precedente.

Naturalmente, puoi controllare che la parcella che ti ha mandato sia esatta, nei modi indicati sempre in questo nostro precedente post. E puoi ovviamente valutare la qualità del lavoro di assistenza che è stato svolto.

Queste situazioni, peraltro, andrebbero evitate valutando, prima di fare la causa e non dopo, la solvenza di controparte e, per quanto riguarda le spese legali, munendosi di una adeguata forma di tutela giudiziaria.

Allo stato, non ti resta, a mio giudizio, che negoziare con il tuo legale per vedere come sistemare la situazione nel modo più adeguato. Ovviamente la fattura te la devi far fare in occasione di ogni pagamento e dovrà anche essere regolarmente quietanzata (con la scritta «pagato» e simili).