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Migliorare una strada quando un comproprietario non vuole: come fare?

Ho letto con interesse il suo articolo sulle strada interpoderali, pubbliche e private,mi chiedevo se potesse rispondere ad un quesito,magari di pubblica utilità per un integrazione al su citato articolo o per uno nuovo. Sono proprietaria di un terreno all’interno di una grande area privata. Il mio terreno è a valle ed ho diritto di passaggio per arrivarci. Il problema che attualmente l’accesso avviene attraverso una mulattiera,quasi impraticabile con mezzi comuni se non fuoristrada. La strada è di proprietà,a metà ciascuno,dei due proprietari a monte e con uno di essi sarei anche d’accordo sul dividerci al 50% i costi per asfaltarla,tenendo fuori l’altra proprietaria da spese,soltanto che quest’ultima non vuole proprio che venga realizzata perché “le piace passeggiare nella mulattiera” ed asfaltata non sarebbe “romantica” come lo è adesso. C’è la possibilità di realizzarla senza il suo consenso?

Si vorrebbe – se ho capito bene – fare un’opera di miglioramento e comunque di cambiamento dell’attuale strada. A favore di quest’opera sono uno dei due comproprietari del bene e la titolare del diritto di servitù, mentre l’altra contitolare del diritto di proprietà è contraria in quanto ritiene che la strada sia più bella così.

Un primo aspetto da approfondire riguarda i rapporti tra i due comproprietari e la possibilità, in caso siano proprietari per quote uguali, di ricorrere alla magistratura affinché autorizzi l’opera nonostante il diniego di uno dei due contitolari.

Un secondo aspetto potrebbe riguardare la messa in sicurezza della strada, che riguarda più l’assetto urbanistico e viario della zona, per il quale si potrebbe provare a sentire il parere o l’orientamento a riguardo dell’ufficio tecnico comunale.

Il primo passo per la trattazione di una situazione di questo genere resta comunque l’invio di una lettera, tramite avvocato, alla comproprietaria che non è d’accordo per la realizzazione dell’opera, evidenziando anche gli eventuali aspetti di sicurezza rilevanti, in cui la si invita ad una trattativa sul punto.

Se vuoi approfondire o procedere con l’invio della lettera, chiama lo studio al numero 059 761926 per concordare giorno ed ora del tuo primo appuntamento, ovviamente anche video o telefono; se preferisci, puoi anche acquistare direttamente da qui: in questo secondo caso, sarà la mia assistente a chiamarti per concordare giorno ed ora della riunione sul tuo caso.

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Passaggio ostruito su strada: cosa fare?

Sono proprietario con usufrutto mia madre di un appezzamento di terreno piantumato ad alberi per legna da ardere. a questo terreno si accede da una strada vicinale comunale lunga variati Km, e frontisti, utilizzata da cacciatori ed altro.
Stavo eseguendo il taglio per la provista della legna, ma un determinato giorno , un parente che non ha nessuna proprietà in locco, ha arato e formato mucchi ti terra con un grosso trattore sul piano stradale della strada vicinale, per impedirmi il transito e l’esbosco della legna…..Penso che abbia commesso un grave reato danneggiando la strada vicinale comunale….. che azioni posso intraprendere per far valere i miei diritti di passaggio e ripristino della strada .

È molto semplice: devi immediatamente inviare, tramite avvocato, una diffida chiedendo la rimozione immediata degli ostacoli opposti al passaggio e all’utilizzo della strada.

Dopo l’invio di questa diffida, si valuta la reazione del responsabile dell’illecito.

Se non c’è ottemperanza, se cioè gli ostacoli non vengono rimossi, il passo successivo è il deposito di un ricorso d’urgenza, che io faccio sia di merito che possessorio, per ottenere la rimozione di detti ostacoli.

Se vuoi procedere intanto con la diffida, chiama lo studio e prenota il tuo appuntamento a video o di persona al numero 0590 761926, oppure acquista direttamente da qui: in questo caso, sarà la mia assistente a chiamarti per concordare giorno ed ora.

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Strada ad uso pubblico: si può limitare l’accesso?

Una stradina privata in origine.Da20 anni il comune la considera ad uso pubblico.Nessun esproprio e/o compravendita.Residenti e propr.5 , altri 5 solo con diritto di passaggio perchè affi.Il vicolo è di 3 metri di larghezza per i primi 50 metri e 3,75 metri per i restanti 50 metri.Il vicolo, lunghezza pari a 100 metri ,ha decorso curvo e chiuso alla fine. Si parcheggia e si esce in retromarcia nella sua parte terminale.Ci sono 4 attività commerciali che però hanno tutte sede nella via principale ma adoperano esclusivamente l’entrata dal vicolo(con TIR,furgoni e clienti) pur avendo altri accessi carrabili fatti dall’Anas su via principale proprio per gli esercizi comm.li.Ora aprirà una pescheria,finora era solo per commercio all’ingrosso, che utilizza sempre il vicolo.Esiste anche l’ufficio per l’impiego con parcheggio di auto dappertutto.Possiamo richiedere al comune di limitare l’accesso ai soli residenti?Si rischia la vita con il traffico che si crea ad ogni ora del giorno.

Questa è una richiesta che può senz’altro essere fatta, niente e nessuno ve lo vieta, anche a prescindere dalla natura giuridica e dal conseguente regime giuridico della strada.

Si tratta di un percorso di negoziazione in cui vi consiglierei di farvi seguire sia da un bravo avvocato che da un tecnico (geometra, ingegnere civile, architetto) competente.

L’avvocato potete prenderlo in qualsiasi parte d’Italia, mentre il tecnico è preferibile che sia del luogo.

Come residenti, potete costituire un comitato o comunque un gruppo in modo da dividere le spese e abbatterle sino a renderle trascurabili.

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Come gestire una strada che non viene manutenuta dal comune?

Note dell’episodio.

In questa puntata del podcast, parliamo dei problemi che si possono incontrare relativamente alla gestione di una strada civile, sempre rispondendo alla domanda di un utente. 

Riferimenti.

• trovi il video di questa puntata nel mio canale YouTube
• tutte le mie risorse digitali: https://vienimidietro.wordpress.com

Conclusioni.

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Strada davanti casa mia: possibile sia diventata pubblica?

scrivo per un problema di strada privata, presa dal comune.Nel 1960 i nonni acquisirono questa casa,che fa amgolo su 2 strade,la principale e poi quella piccola privata di 5 metri per 10 metri ,divisa a metà,con un proprietario che abita di fronte.I nonni pagarono in anticipo al comune,le spese per le fogne e tutto quello che toccava a loro essendo privata,documentato nel rogito.Dopo tanti anni vediamo arrivare nella nostra via dove ci vanno 3 macchine parcheggiate,tutto il vicinato,lasciando l’impossibilita di tirare fuori le nostre ,perchè il comune va a dire che è diventato pubblico per l’asfalto,L’asfalto lo pagarono i nonni con tutti le spese,come scritto sul rogito.Inoltre noi lavorando al nord non abbiamo mai dato il consenso al comune di entrare nella proprietà.Sul rogito c’è scritto che è ad uso esclusiovo dei proprietari per dargli la possibilità di entrate a piedi o in macchina.Possono fare questo?

Ci sono dozzine di istituti o di regole che potrebbero applicarsi in una situazione come questa, come ho scritto più volte le situazioni fondiarie sono sempre piuttosto complesse e richiedono uno studio e un approfondimento adeguati.

La strada potrebbe, ad esempio, essere stata resa oggetto di provvedimenti da parte dell’ente territoriale, se non aver avuto sin da prima ancora natura vicinale o di altro genere, con possibile interessamento dell’interesse pubblico. Ci sono poi, sempre parlando in astratto, istituti come l’usucapione, la destinazione del padre di famiglia, la possibilità – comunque – di ottenere, in determinati casi e a certe condizioni, servitù coattive, cioè imposte con un provvedimento dal magistrato.

Se vuoi chiarire la natura giuridica della strada e, di conseguenza, soprattutto il regime applicabile alla stessa, occorre incaricare un avvocato e probabilmente anche un tecnico (geometra, architetto, ingegnere civile) di svolgere i necessari accertamenti e di iniziare a «trattare» la vertenza in modo ufficiale, contattando il comune e gli altri soggetti interessati, in modo che il problema cominci ad essere attenzionato in modo adeguato.

Se vuoi un preventivo, puoi chiedermelo compilando il modulo apposito nel menu principale del blog.

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Tutte le strade portano a boh.

Dovrei sistemare la fogna della mia abitazione in centro storico. Ho chiesto l’autorizzazione al comune il quale mi ha risposto che la strada è un andito comune e non pubblica, negandomi i lavori, nonostante la strada esiste da più di 100 anni è asfaltata ci sono i servizi pubblici, fogna acqua, illuminazione pubblica, e inserita nella toponomastica. Quindi non so come fare e sono sette anni fuori casa e nessuno (tribunale, comune ecc.) mi risolve il problema, a chi mi posso rivolgere? Il prefetto?

Se vai a parlare con il Prefetto per chiedergli di sistemarti le fogne di casa, desidero essere presente personalmente.

Per il resto, il primo passo per poter trattare una situazione di questo genere sarebbe esaminare le motivazioni di diniego da parte del comune all’autorizzazione a fare i lavori, ovviamente nello specifico, consultando il provvedimento negativo.

Le situazioni giuridiche delle strade, volendo fare qualche osservazione più generale con l’occasione, sono spesso molto complicate. Mi limito a dire che la strada che ti interessa potrebbe avere natura privata nonostante sia dotata di servizi pubblici e inserimento nella toponomastica.

Questa è la tipica situazione delle strade vicinali, ad esempio. La stessa strada che si trova davanti a me in questo momento, prospiciente a casa mia, ha una situazione giuridica simile: è oggetto di proprietà privata, ma c’è un servitù di passaggio pubblico e c’è un lampione con energia alimentata dal comune, oltre che svariati impianti di cui non ho nemmeno contezza essendo sotterranei.

Come dico spesso, quando si ha un problema legale, la persona a cui rivolgersi è sempre un avvocato, non ci sono soluzioni magiche o veloci a molti problemi, si può solo provare a trattarli per vedere che cosa ne esce fuori, questa è la situazione a volerla rappresentare onestamente.

Ti consiglierei di valutare l’acquisto di una consulenza di approfondimento, iniziando da una prima ora, anche se ti avverto che probabilmente una sola ora non sarà sufficiente. Clicca qui.

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Strada vicinale e manutenzione: chi deve, chi può, farla?

nel caso di una strada vicinale ad uso pubblico la cui manuntezione ordinaria non avviene da parte del frontista, può un singolo utente o un gruppo di utenti (che usano la strada per raggiungere la propria abitazione ma non sono frontisti) occuparsi della manutazione ordinaria della strada?
Nel nostro caso siamo 8 famiglie che non potendo più percorrere la strada vorrebbero a loro spese apportare una sistemazione ordinaria
Un singolo frontista può opporsi a lavori di manutenzioni ordinaria tipo chiusura buche e pulizia canali di scolo acque?
in che modo il frontista può opporsi? lettera? diffida?…

La situazione giuridica della strada vicinale ad uso pubblico è duplice.

C’è innanzitutto, tra i privati comproprietari, i frontisti, un comunione ordinaria basata sul noto concetto delle quote, così come si potrebbe avere per la parte comune di un condominio.

Poi c’è la partecipazione del comune, quale ente territoriale di riferimento, in virtù della titolarità di un diritto di passaggio pubblico, a vantaggio cioè della collettività.

Quando c’è bisogno di intervenire per la manutenzione di un’opera o bene oggetto di una situazione giuridica del genere chi dovrebbe intervenire? Ulteriormente, in caso di inerzia di chi sarebbe tenuto a intervenire, chi può eventualmente sostituirsi ad esso?

Le risposte non sono così facili e scontate e richiederebbero un approfondimento di un certo spessore.

Innanzitutto, è stato costituito il consorzio per la gestione e la manutenzione della strada vicinale, così come previsto dalla legge?

Le risposte, ancora, sono molto diverse a seconda che questo ente sia già stato costituito o meno e, in caso negativo, se si intenda costituirlo.

Naturalmente, i beni oggetto di comunione si amministrano, e manutengono, a maggioranza dei comunionisti, ma nelle strade vicinali la situazione è sempre più complicata.

A livello strategico, al netto di questo approfondimento che sarebbe da fare, suggerirei di inviare intanto una diffida a tutti i frontisti e all’ente territoriale, cioè al comune, in cui si rappresenta bene la situazione di necessità di manutenzione e si chiede di intervenire.

A questa diffida, trattandosi di una strada ed essendoci aspetti tecnici, non sarebbe male allegare una relazione, anche breve, redatta appunto da un tecnico, con anche un sintetico repertorio fotografico, con il duplice scopo di corroborare maggiormente la diffida ed iniziare a formare un principio di prova a favore.

Se vuoi valutare l’invio della diffida, puoi consultare la nostra offerta a riguardo nella apposita pagina. Clicca qui.

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Contatore non accessibile: che fare?

ho un contenzioso con Toscana Energia .
Il problema è che Toscana Energia (il distributore del gas) non ammmette la prescrizione dei consumi superiori ai due anni (come vuole la legge di bilancio) poichè afferma che il contatore, di sua proprietà, è inaccessibile, in quanto situato in una strada privata.
In comune mi hanno detto che la strada su cui è situato il contatore, è considerata vicinale ad uso privato, tale strada comunque è percorsa da tutti (anche il camioncino di alia per la raccolta differenziata della spazzatura), corrieri, cacciatori e tutti coloro che vogliono, senza nessun tipo di limitazione, addirittura la strada è segnata dal Cai per I gruppi di trekking e mountain bike. La strada non presenta cartelli di divieto, catene o quant’altro che ne impediscano l’accesso. Ora la mia domanda è questa: è vero quanto asserisce Toscana Energia che non può passare da questa strada perchè privata?

Se è davvero vicinale ad uso privato, la strada non è soggetta ad uso pubblico, ma appunto solo privato dei contitolari della strada a livello proprietario o di eventuali servitù o altri diritti reali minori.

Ovviamente, il fatto che altre persone o soggetti utilizzino la strada potrebbe non significare proprio nulla, dal momento che potrebbero essere usi illeciti, anche se tollerati.

Piuttosto, spesso non è così facile divisare la natura giuridica di una strada. Sarebbero possibili maggiori approfondimenti, ma non ne vedrei la convenienza, già sono piuttosto importanti nel momento in cui ci sono questioni legate alla proprietà fondiaria e immobiliare, mi sembrerebbero insostenibili se fatti per risolvere un contenzioso relativo ad una fornitura.

Sei in grado di assicurare, tramite il tuo titolo di utilizzo dell’immobile, l’accesso ai contatori alla società fornitrice? Se la casa è tua, o la conduci in locazione o ad altro titolo, con conseguenti diritti di utilizzo della strada, puoi chiamare formalmente, tramite una diffida, che ti consiglio di far sempre scrivere da un avvocato, a consultare i contatori, indicando un giorno ed ora o invitandoli a concordarne uno con te.

Se vuoi valutare le nostre condizioni per una lettera di diffida, puoi consultare questa pagina.

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Consorzio strade vicinali: obbligazioni in solido?

sono il Presidente di un consorzio strada vicinale, sul consorzio da me presieduto e su altri 4 consorzi presenti nel mio comune, abbiamo tra gli utenti, 4 fratelli in comproprietà su diversi lotti di terreno. Per ragioni loro hanno sempre preteso che i contributi venissero divisi per. 4 in maniera che ognuno pagasse la sul quota. 2 fratelli pagano regolarmente le quote, gli altri 2 sono 5 anni che non pagano nulla, nonostante i continui solleciti anche per raccomandata.
La mia domanda è questa, possiamo chiedere ai 2 fratelli che pagano di rispondere in solido per il debito degli altri due?

La questione dovrebbe essere approfondita con un apposito studio sia della situazione di fatto, che non è stata descritta con sufficiente chiarezza, sia della normativa applicabile.

Volendo provare a fare comunque qualche osservazione «a braccio», si può dire che i contributi dovuti per il mantenimento del consorzio della strada probabilmente hanno natura reale, direi che siano oneri reali collegati alla proprietà del fondo «servito» della strada vicinale.

In caso di comproprietà del fondo, il contributo dovuto per quel fondo appartenente a più proprietari è probabilmente dovuto in solido tra tutti loro, mentre ovviamente la relazione di parentela all’interno del consorzio non può avere alcuna rilevanza da questo punto di vista.

Rammento, in generale, che la solidarietà tra condebitori è la regola, per il codice civile, cioè il regime «di default», mentre la parziarietà è l’eccezione – l’ipotesi più nota di obbligazioni parziarie passive è quella dei debiti ereditari, dove i creditori possono chiedere solo a ciascuno la sua parte.

A livello strategico potete comunque tentare una diffida, facendola rigorosamente redigere da un avvocato.

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Diffida ricevuta per lavori iniziati

nel 2018 ho ereditato un terreno da mio padre che confina con una strada vicinale gestita da un consorzio; abbiamo iniziato sul lato interno del terreno senza alcun tipo di manomissione alla pulizia del muro (che tra l’altro si trova in dislivello rispetto al piano stradale) e alla predisposizione di un eventuale accesso con cancello. Ora per accedervi utilizziamo l’ingresso originario di mio padre. Il consorzio ha inviato una lettera di diffida a mio padre dal continuare i lavori considerato che non era stata chiesta autorizzazione. Vorrei sapere: 1) eravamo obbligati alla comunicazione del passaggio di proprieta’ e nel caso siamo passibili di sanzioni? 2) considerato che i lavori sono stati eseguiti solo sulla nostra proprieta’ siamo ancora in tempo per richiedere la autorizzazione? 3) vi e’ la possibilita’ che la nostra richiesta possa essere rigettata? Mio padre annualmente versa una quota x tale consorzio.

Non sono in grado né di rispondere alle tue domande, né di capire bene quello che è successo: se rileggi il tuo messaggio con attenzione, puoi renderti conto che la descrizione dei fatti è in parte, purtroppo, incomprensibile. Si può, è vero, tentare di immaginare, ma l’immaginazione nella pratica giudiziaria non è uno strumento ammissibile.

Quello che ti posso dire è che se avete ricevuto una lettera scritta è opportuno rispondere per iscritto, dopo un adeguato approfondimento della situazione e dei profili giuridici del caso. In tali situazioni infatti in cui c’è già un principio di documentazione, proprio per tutelarsi devi partecipare alla formazione di questa documentazione in modo che sia a te favorevole.

Trattandosi di immobili, peraltro in relazione ad una figura, quella delle strade vicinali, che spesso non è di facile inquadramento e nemmeno tutti i giuristi conoscono, ti conviene assolutamente far stilare la lettera di risposta da un legale, che potrà, in quell’occasione, compiere quell’approfondimento necessario per poter inquadrare correttamente il caso.

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