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Strada vicinale scomparsa: che fare?

Io e mia moglie abbiamo un’azienda agricola servita da una strada vicinale. Infatti la strada di accesso non si trova più dove la strada vicinale è segnalata nelle mappe catastali e nelle mappe in possesso dell’ufficio tecnico viabilità del Comune. Dove c’era la strada vicinale ora è del tutto impraticabile, anche a piedi (è un fitto bosco). La strada è lunga 2 chilometri ed è un vicolo cieco. La strada inizia sulla nostra terra e finisce sulla nostra terra. L’unico altro fronte è il bosco regionale, per circa 10 metri di strada. Il comune dice che la strada è ‘strada vicinale uso pubblico’, ma riconosce che la strada non serve altre proprietà, non porta da nessuna parte, e che la strada non è più dove era prima. Non siamo contenti perché manteniamo noi stessi la strada – il comune non ha mai contribuito alla manutenzione – ma moto e fuoristrada scendono dalla strada per accedere alla nostra valle, e poi, una volta lì, attraversano tutta la nostra terra e i nostri boschi.

Direi che la cosa migliore da fare, anche a prescindere dalle questioni sulla natura della strada e sull’avvenuto mutamento dello stato dei luoghi, sia aprire una trattativa con l’ente territoriale, cioè il comune, per la miglior gestione della zona dal punto di vista della viabilità, sia nel vostro interesse come privati, sia in quello pubblico.

In seno a questa trattativa, oltre a cercare di raggiungere un asseto il più possibile confacente alle vostre esigenze, si potrà anche stabilire una regola valevole per gli interventi futuri di manutenzione, sempre che la strada rimanga della sua attuale natura e non si preferisca invece trasferirla e farla diventare privata, cosa che ovviamente potrà avvenire solo con il vostro consenso.

Se vuoi incaricarmi di svolgere questa trattativa, che inizia sempre con una diffida da mettere a punto insieme in un primo appuntamento, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota appunto il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; puoi anche acquistare direttamente da qui: in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

Naturalmente, se vivi e lavori lontano dalla sede dello studio – che è qui, a Vignola, provincia di Modena, in Emilia – questo primo appuntamento potrà tranquillamente avvenire tramite uno dei sistemi di videoconferenza disponibili, o anche tramite telefono, se lo preferisci. Ormai più della metà dei miei appuntamenti quotidiani sono videocall.

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Strada privata con traffico aumentato: che fare?

Vivo lungo una strada vicinale privata, non è ad uso pubblico. Viene percorsa da diversi proprietari per andare nei vigneti o abitazioni. Le abitazioni sono 8. In due delle otto abitazioni sono nate da alcuni anni, delle attività aperte al pubblico. La strada fino a qualche anno fa era molto tranquilla. E’ una strada sterrata. Da quando sono sorte queste attività tutto è cambiato. Un continuo via vai di auto, furgoni e camion. La mia domanda è questa: " E’ possibile aprire delle attività commerciali lungo una strada vicinale privata, senza aver dato comunicazione a tutti i proprietari, senza preventivare la possibilità che venisse stravolta l’intimità di chi ci vive, oltre al disagio della polvere, della velocità e del continuo passaggio? E’ normale dover accettare questo cambiamento o c’è modo di impedire il proseguo di queste attività se condizionano la nostra quotidianità?

La situazione, per poter iniziare a ragionare a riguardo circa quello che si può e non si può fare, va approfondita adeguatamente.

Innanzitutto, la natura giuridica della strada e dei diritti dei fondi che la utilizzano va chiarita in modo preciso, spesso strade che sono considerate da tutti di un certo tipo in realtà poi hanno una qualificazione giuridica molto più incerta.

Inoltre, va valutata anche la legittimità dell’esercizio di queste nuove attività che, essendo aperte al pubblico, hanno determinato un carico urbanistico molto maggiore per l’intera zona.

Il primo passo per trattare questa situazione, azionabile anche prima di fare l’approfondimento dovuto o durante lo stesso, è l’invio di una diffida agli altri proprietari in cui si rappresentano le proprie richieste circa l’uso della strada. Tale diffida deve essere mandata anche al comune di riferimento, perché ci sono aspetti di viabilità che potrebbero essere di sua competenza anche a prescindere dalla natura della strada, considerato l’intenso transito generico che vi si verifica.

Se vuoi procedere, sia con la diffida che con l’approfondimento, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; puoi anche acquistare direttamente da qui: in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

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Spese+strada+comune: come dividerle?

>per le spese manutenzione strada vicinale, siamo 12 famiglie distanti fra loro. La strada è lunga km 1, 750
Dobbiamo fare calcoli come nei condomini o pagare per la distanza della strada da percorrere fino alle rispettive abitazioni?

Anche nei condomini, in realtà, se un servizio é destinato ad avere un’utilità diversa per i diversi condomini, le spese di manutenzione si ripartiscono tenendo tale aspetto in considerazione.

In materia, dispone infatti l’art. 1123 del codice civile come segue:

«Le spese necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni dell’edificio, per la prestazione dei servizi nell’interesse comune e per le innovazioni deliberate dalla maggioranza sono sostenute dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, salvo diversa convenzione. || Se si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell’uso che ciascuno può farne».

Un caso tipico di spesa ripartita non a millesimi ma in proporzione all’uso che se ne può fare data la situazione dei luoghi e strutturale del condominio é quella per l’ascensore, che varia a seconda dei piani.

Analogamente, potreste operare per la vostra strada, considerando che é destinata a servire i frontisti in maniera diversa a seconda di dove sono ubicate le case.

Suggerirei di fare un accordo scritto in modo che tale criterio venga «fissato» e seguito poi in tutte le occasioni successive, per evitare ogni volta di ridiscuterlo, valutando anche l’ipotesi di trascriverlo, eventualmente insieme ad altre pattuizioni ulteriori per il miglior godimento e la gestione della strada vicinale.

Se vuoi approfondire ulteriormente la questione o la situazione, chiama ora lo studio al numero **059 761926** e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; puoi anche acquistare direttamente da [qui](https://blog.solignani.it/assistenza-legale/consulenza/): in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

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Migliorare una strada quando un comproprietario non vuole: come fare?

Ho letto con interesse il suo articolo sulle strada interpoderali, pubbliche e private,mi chiedevo se potesse rispondere ad un quesito,magari di pubblica utilità per un integrazione al su citato articolo o per uno nuovo. Sono proprietaria di un terreno all’interno di una grande area privata. Il mio terreno è a valle ed ho diritto di passaggio per arrivarci. Il problema che attualmente l’accesso avviene attraverso una mulattiera,quasi impraticabile con mezzi comuni se non fuoristrada. La strada è di proprietà,a metà ciascuno,dei due proprietari a monte e con uno di essi sarei anche d’accordo sul dividerci al 50% i costi per asfaltarla,tenendo fuori l’altra proprietaria da spese,soltanto che quest’ultima non vuole proprio che venga realizzata perché “le piace passeggiare nella mulattiera” ed asfaltata non sarebbe “romantica” come lo è adesso. C’è la possibilità di realizzarla senza il suo consenso?

Si vorrebbe – se ho capito bene – fare un’opera di miglioramento e comunque di cambiamento dell’attuale strada. A favore di quest’opera sono uno dei due comproprietari del bene e la titolare del diritto di servitù, mentre l’altra contitolare del diritto di proprietà è contraria in quanto ritiene che la strada sia più bella così.

Un primo aspetto da approfondire riguarda i rapporti tra i due comproprietari e la possibilità, in caso siano proprietari per quote uguali, di ricorrere alla magistratura affinché autorizzi l’opera nonostante il diniego di uno dei due contitolari.

Un secondo aspetto potrebbe riguardare la messa in sicurezza della strada, che riguarda più l’assetto urbanistico e viario della zona, per il quale si potrebbe provare a sentire il parere o l’orientamento a riguardo dell’ufficio tecnico comunale.

Il primo passo per la trattazione di una situazione di questo genere resta comunque l’invio di una lettera, tramite avvocato, alla comproprietaria che non è d’accordo per la realizzazione dell’opera, evidenziando anche gli eventuali aspetti di sicurezza rilevanti, in cui la si invita ad una trattativa sul punto.

Se vuoi approfondire o procedere con l’invio della lettera, chiama lo studio al numero 059 761926 per concordare giorno ed ora del tuo primo appuntamento, ovviamente anche video o telefono; se preferisci, puoi anche acquistare direttamente da qui: in questo secondo caso, sarà la mia assistente a chiamarti per concordare giorno ed ora della riunione sul tuo caso.

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Passaggio ostruito su strada: cosa fare?

Sono proprietario con usufrutto mia madre di un appezzamento di terreno piantumato ad alberi per legna da ardere. a questo terreno si accede da una strada vicinale comunale lunga variati Km, e frontisti, utilizzata da cacciatori ed altro.
Stavo eseguendo il taglio per la provista della legna, ma un determinato giorno , un parente che non ha nessuna proprietà in locco, ha arato e formato mucchi ti terra con un grosso trattore sul piano stradale della strada vicinale, per impedirmi il transito e l’esbosco della legna…..Penso che abbia commesso un grave reato danneggiando la strada vicinale comunale….. che azioni posso intraprendere per far valere i miei diritti di passaggio e ripristino della strada .

È molto semplice: devi immediatamente inviare, tramite avvocato, una diffida chiedendo la rimozione immediata degli ostacoli opposti al passaggio e all’utilizzo della strada.

Dopo l’invio di questa diffida, si valuta la reazione del responsabile dell’illecito.

Se non c’è ottemperanza, se cioè gli ostacoli non vengono rimossi, il passo successivo è il deposito di un ricorso d’urgenza, che io faccio sia di merito che possessorio, per ottenere la rimozione di detti ostacoli.

Se vuoi procedere intanto con la diffida, chiama lo studio e prenota il tuo appuntamento a video o di persona al numero 0590 761926, oppure acquista direttamente da qui: in questo caso, sarà la mia assistente a chiamarti per concordare giorno ed ora.

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Strada ad uso pubblico: si può limitare l’accesso?

Una stradina privata in origine.Da20 anni il comune la considera ad uso pubblico.Nessun esproprio e/o compravendita.Residenti e propr.5 , altri 5 solo con diritto di passaggio perchè affi.Il vicolo è di 3 metri di larghezza per i primi 50 metri e 3,75 metri per i restanti 50 metri.Il vicolo, lunghezza pari a 100 metri ,ha decorso curvo e chiuso alla fine. Si parcheggia e si esce in retromarcia nella sua parte terminale.Ci sono 4 attività commerciali che però hanno tutte sede nella via principale ma adoperano esclusivamente l’entrata dal vicolo(con TIR,furgoni e clienti) pur avendo altri accessi carrabili fatti dall’Anas su via principale proprio per gli esercizi comm.li.Ora aprirà una pescheria,finora era solo per commercio all’ingrosso, che utilizza sempre il vicolo.Esiste anche l’ufficio per l’impiego con parcheggio di auto dappertutto.Possiamo richiedere al comune di limitare l’accesso ai soli residenti?Si rischia la vita con il traffico che si crea ad ogni ora del giorno.

Questa è una richiesta che può senz’altro essere fatta, niente e nessuno ve lo vieta, anche a prescindere dalla natura giuridica e dal conseguente regime giuridico della strada.

Si tratta di un percorso di negoziazione in cui vi consiglierei di farvi seguire sia da un bravo avvocato che da un tecnico (geometra, ingegnere civile, architetto) competente.

L’avvocato potete prenderlo in qualsiasi parte d’Italia, mentre il tecnico è preferibile che sia del luogo.

Come residenti, potete costituire un comitato o comunque un gruppo in modo da dividere le spese e abbatterle sino a renderle trascurabili.

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Come gestire una strada che non viene manutenuta dal comune?

Note dell’episodio.

In questa puntata del podcast, parliamo dei problemi che si possono incontrare relativamente alla gestione di una strada civile, sempre rispondendo alla domanda di un utente. 

Riferimenti.

• trovi il video di questa puntata nel mio canale YouTube
• tutte le mie risorse digitali: https://vienimidietro.wordpress.com

Conclusioni.

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Strada davanti casa mia: possibile sia diventata pubblica?

scrivo per un problema di strada privata, presa dal comune.Nel 1960 i nonni acquisirono questa casa,che fa amgolo su 2 strade,la principale e poi quella piccola privata di 5 metri per 10 metri ,divisa a metà,con un proprietario che abita di fronte.I nonni pagarono in anticipo al comune,le spese per le fogne e tutto quello che toccava a loro essendo privata,documentato nel rogito.Dopo tanti anni vediamo arrivare nella nostra via dove ci vanno 3 macchine parcheggiate,tutto il vicinato,lasciando l’impossibilita di tirare fuori le nostre ,perchè il comune va a dire che è diventato pubblico per l’asfalto,L’asfalto lo pagarono i nonni con tutti le spese,come scritto sul rogito.Inoltre noi lavorando al nord non abbiamo mai dato il consenso al comune di entrare nella proprietà.Sul rogito c’è scritto che è ad uso esclusiovo dei proprietari per dargli la possibilità di entrate a piedi o in macchina.Possono fare questo?

Ci sono dozzine di istituti o di regole che potrebbero applicarsi in una situazione come questa, come ho scritto più volte le situazioni fondiarie sono sempre piuttosto complesse e richiedono uno studio e un approfondimento adeguati.

La strada potrebbe, ad esempio, essere stata resa oggetto di provvedimenti da parte dell’ente territoriale, se non aver avuto sin da prima ancora natura vicinale o di altro genere, con possibile interessamento dell’interesse pubblico. Ci sono poi, sempre parlando in astratto, istituti come l’usucapione, la destinazione del padre di famiglia, la possibilità – comunque – di ottenere, in determinati casi e a certe condizioni, servitù coattive, cioè imposte con un provvedimento dal magistrato.

Se vuoi chiarire la natura giuridica della strada e, di conseguenza, soprattutto il regime applicabile alla stessa, occorre incaricare un avvocato e probabilmente anche un tecnico (geometra, architetto, ingegnere civile) di svolgere i necessari accertamenti e di iniziare a «trattare» la vertenza in modo ufficiale, contattando il comune e gli altri soggetti interessati, in modo che il problema cominci ad essere attenzionato in modo adeguato.

Se vuoi un preventivo, puoi chiedermelo compilando il modulo apposito nel menu principale del blog.

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Tutte le strade portano a boh.

Dovrei sistemare la fogna della mia abitazione in centro storico. Ho chiesto l’autorizzazione al comune il quale mi ha risposto che la strada è un andito comune e non pubblica, negandomi i lavori, nonostante la strada esiste da più di 100 anni è asfaltata ci sono i servizi pubblici, fogna acqua, illuminazione pubblica, e inserita nella toponomastica. Quindi non so come fare e sono sette anni fuori casa e nessuno (tribunale, comune ecc.) mi risolve il problema, a chi mi posso rivolgere? Il prefetto?

Se vai a parlare con il Prefetto per chiedergli di sistemarti le fogne di casa, desidero essere presente personalmente.

Per il resto, il primo passo per poter trattare una situazione di questo genere sarebbe esaminare le motivazioni di diniego da parte del comune all’autorizzazione a fare i lavori, ovviamente nello specifico, consultando il provvedimento negativo.

Le situazioni giuridiche delle strade, volendo fare qualche osservazione più generale con l’occasione, sono spesso molto complicate. Mi limito a dire che la strada che ti interessa potrebbe avere natura privata nonostante sia dotata di servizi pubblici e inserimento nella toponomastica.

Questa è la tipica situazione delle strade vicinali, ad esempio. La stessa strada che si trova davanti a me in questo momento, prospiciente a casa mia, ha una situazione giuridica simile: è oggetto di proprietà privata, ma c’è un servitù di passaggio pubblico e c’è un lampione con energia alimentata dal comune, oltre che svariati impianti di cui non ho nemmeno contezza essendo sotterranei.

Come dico spesso, quando si ha un problema legale, la persona a cui rivolgersi è sempre un avvocato, non ci sono soluzioni magiche o veloci a molti problemi, si può solo provare a trattarli per vedere che cosa ne esce fuori, questa è la situazione a volerla rappresentare onestamente.

Ti consiglierei di valutare l’acquisto di una consulenza di approfondimento, iniziando da una prima ora, anche se ti avverto che probabilmente una sola ora non sarà sufficiente. Clicca qui.

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Strada vicinale e manutenzione: chi deve, chi può, farla?

nel caso di una strada vicinale ad uso pubblico la cui manuntezione ordinaria non avviene da parte del frontista, può un singolo utente o un gruppo di utenti (che usano la strada per raggiungere la propria abitazione ma non sono frontisti) occuparsi della manutazione ordinaria della strada?
Nel nostro caso siamo 8 famiglie che non potendo più percorrere la strada vorrebbero a loro spese apportare una sistemazione ordinaria
Un singolo frontista può opporsi a lavori di manutenzioni ordinaria tipo chiusura buche e pulizia canali di scolo acque?
in che modo il frontista può opporsi? lettera? diffida?…

La situazione giuridica della strada vicinale ad uso pubblico è duplice.

C’è innanzitutto, tra i privati comproprietari, i frontisti, un comunione ordinaria basata sul noto concetto delle quote, così come si potrebbe avere per la parte comune di un condominio.

Poi c’è la partecipazione del comune, quale ente territoriale di riferimento, in virtù della titolarità di un diritto di passaggio pubblico, a vantaggio cioè della collettività.

Quando c’è bisogno di intervenire per la manutenzione di un’opera o bene oggetto di una situazione giuridica del genere chi dovrebbe intervenire? Ulteriormente, in caso di inerzia di chi sarebbe tenuto a intervenire, chi può eventualmente sostituirsi ad esso?

Le risposte non sono così facili e scontate e richiederebbero un approfondimento di un certo spessore.

Innanzitutto, è stato costituito il consorzio per la gestione e la manutenzione della strada vicinale, così come previsto dalla legge?

Le risposte, ancora, sono molto diverse a seconda che questo ente sia già stato costituito o meno e, in caso negativo, se si intenda costituirlo.

Naturalmente, i beni oggetto di comunione si amministrano, e manutengono, a maggioranza dei comunionisti, ma nelle strade vicinali la situazione è sempre più complicata.

A livello strategico, al netto di questo approfondimento che sarebbe da fare, suggerirei di inviare intanto una diffida a tutti i frontisti e all’ente territoriale, cioè al comune, in cui si rappresenta bene la situazione di necessità di manutenzione e si chiede di intervenire.

A questa diffida, trattandosi di una strada ed essendoci aspetti tecnici, non sarebbe male allegare una relazione, anche breve, redatta appunto da un tecnico, con anche un sintetico repertorio fotografico, con il duplice scopo di corroborare maggiormente la diffida ed iniziare a formare un principio di prova a favore.

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