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Tronco stradale: qual è la sua natura giuridica?

parecchi anni fa il comune per dare passaggio ad una proprietà di un sindaco , asfaltò un tronco stradale, in origine strada poderale, in terra battuta che veniva utilizzata esclusivamente quale pertinenza del fondo per il normale svolgimento delle attività agricole sul fondo stesso, con piantagione di ulivi e vigneto. Tengo a precisare che detto tronco si collega con una strada di pertinenza comunale. Fino all’anno 2014 negli atti mappali la strada non risultava più come strada poderale,ma veniva segnata come tronco strad. Su detto tronco stradale pago i domenicali e agrari e in più sino all’anno scorso ho pagatp l’IMU, sono anni che chiedo al comune di risolvere il problema per un passaggio di proprietà e ho chiesto il risarcimento dei danni causati. Tengo a precisare che su detto tronco stradale ne usufruiscono tutti. Parlando con l’ing. del comune la sua risposta e donare al comune il tronco stradale. chiedo un aiuto e consiglio

Così non si capisce granché, purtroppo.

La prima cosa da fare è verificare nel modo più accurato possibile la natura giuridica della strada, consultando la documentazione risultante in comune, tra cui anche l’elenco delle strade vicinali, gli eventuali titoli di acquisto e tutti gli altri elementi che possono consentire di ricostruire appunto la natura giuridica della strada e l’esistenza sulla stessa di eventuali diritti a favore di terzi.

Prima di aver svolto questa indagine, non si possono dare consigli perché tutto dipende da come è la situazione attuale. Può essere che sia corretta la indicazione del tecnico interpellato, anche perché tramite questa donazione si risolverebbe comunque il problema della natura giuridica della strada e verrebbero individuasti i soggetti tenuti alla manutenzione.

Però io prima di procedere con una operazione del genere, almeno un minimo di accertamenti li farei.

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Strade vicinali: a chi spetta metterle in sicurezza?

La strada dove abito è considerata vicinale dal comune (San Secondo Parmense ) e si immette sulla provinciale SP44 senza che ci sia la visibilità necessaria per garantire l’incolumità degli abitanti della strada stessa e di chi transita sulla provinciale. La visuale è ostruita da una costruzione fatiscente ma di proprietà privata. Ho chiesto a Provincia e Comune di trovare una soluzione anche mettendo un semaforo a tempo che ci permetta di uscire dalla strada senza rischiare la vita. Mi è stato detto che è una questione di competenza comunale e il comune non ha soldi ed essendo una strada vicinale non ha obblighi. Essendo indiscutibilmente strada ad uso pubblico con abitazioni con numerazione civica e situata all’interno di luoghi abitati (lgs 285 art 2) il comune deve intervenire o possono ignorarci mettendo a rischio la nostra incolumità?

A mio modo di vedere, l’uso pubblico della strada, la sua natura anche pubblica, determinata dall’insistenza sulla strada di una specie di servitù a favore della collettività, che la rende un misto di posizioni giuridiche private e pubbliche, imporrebbe al Comune l’onere di intervenire.

Come spiego meglio nella scheda di approfondimento sulle strade vicinali, l’onere della manutenzione delle stesse, specialmente in caso di pericolo di danno, spetta alla collettività dei proprietari e al comune, costituiti nel consorzio, mentre gli interpreti tendono a ritenere che, in difetto di avvenuta costituzione del consorzio, spetti comune al comune intervenire, con diritto di quest’ultimo di rivalsa nei confronti dei proprietari una volta effettuate le opere e, ovviamente, pro quota.

Nella trattazione dei problemi legali, tuttavia, così come in molti altri settori della vita, fare è molto più importante che riflettere o speculare sulla questioni, per cui vi consiglierei di iniziare a provare a trattare concretamente il problema.

Al riguardo, i passi che potrebbero essere utili, se non altro per chiarire ulteriormente la situazione e la posizione delle parti sono i seguenti:
– far redigere da un tecnico una relazione sullo stato dei luoghi e sulla sua pericolosità;
– incaricare un avvocato per convocare tutti i proprietari interessati per vedere se si riesce a costituire un gruppo per fare fronte comune sulle necessità della strada;
– incaricare un avvocato per inviare una diffida scritta con richiesta di intervento al comune interessato, con allegata la relazione del tecnico.

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La strada di fronte può diventare pubblica a mia insaputa?

sto presentando al mio comune un permesso per costruire un cancello sulla mia proprietà. Il regolamento comunale prevede di rientrare di 4,5 m. su strada pubblica (su privata potrei farlo a filo recinzione) . Il punto è che la strada fino a tre anni fa era sicuramente privata, possiedo gli atti della vendita del terreno ancora oggi, poi è stata resa pubblica o presunta tale durante una riqualifica (l’hanno asfaltata), ma non abbiamo mai ricevuto indennizzi o comunicazioni di esproprio, nè io nè gli altri tre proprietari che ne posseggono una parte. Il comune mi dice che per loro è pubblica quindi per il cancello devo rientrare, ma non suffraga questa affermazione con alcun documento. Come mi comporto? Possibile che possano rendere pubblica la strada senza comunicare nulla od indennizzare? Mi conviene presentare il progetto col cancello a filo e vedere che documenti presentano a sostegno della loro tesi e nel caso chiedere l’indennizzo?

Purtroppo, il problema della qualificazione e della natura giuridica delle strade non è assolutamente quasi mai semplice.

Non è nemmeno vero, come sembri credere tu, che in materia facciano testo gli atti di compravendita tra privati, perché ci sono altre fonti o documenti che potrebbero avere un riflesso sulla situazione giuridica della strada, fonti di natura pubblica come atti amministrativi, registri, regolamenti, che come tali prevalgono sempre sugli atti privati.

Può ben darsi, ad esempio, che la strada in questione sia sempre stata pubblica, oppure che si tratti di una strada vicinale, che è una categoria ulteriore ancora, quella di una strada di proprietà privata ma su cui si “spalma” un diritto di uso pubblico, solitamente di passaggio.

Se fosse vero, ad esempio, questo ultimo caso, che è solo peraltro uno dei tanti possibili, ci sarebbe poi la questione relativa all’applicabilità alle strade vicinali, che hanno una natura mista, del regolamento in materia di chiusura con cancello.

Sulle strade vicinali, comunque, ti invito a leggere con attenzione la nostra scheda di approfondimento.

Per quanto riguarda il da farsi, comunque, io credo davvero che ti convenga rivolgerti ad un professionista e, probabilmente, a più di uno: un geometra e un avvocato.

Dall’applicazione del regolamento in un senso o nell’altro dipende il modo in cui farai questo intervento, che ulteriormente determina il valore che avrà il tuo immobile, sia a livello monetario che ho di amenità dello stesso, ragione per cui probabilmente vale la pena di investire un po’ di denaro per vedere se si può fare le opere nel modo migliore.

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Se per la costituzione del consorzio strade vicinali alcuni non concordano che si può fare?

vorrei chiederle un’informazione sulla costituzione di un consorzio per una strada vicinale.
Siamo una decina di frontisti, in 8 ci siamo accordati sulla costituzione del consorzio che vorremmo per la nostra strada vicinale, ed anche sulle quote millesimali, ma due frontisti non sono d’accordo su queste ultime.
Vorrei chiederle come si procede in questi casi, i due frontisti essendo in minoranza si devono adeguare, oppure visto che non tutti sono d’accordo non è possibile costituire il consorzio?

Non è necessaria né l’unanimità né la maggioranza per la costituzione del consorzio per la gestione di una strada vicinale, essendo un incombente al quale potrebbe provvedere d’ufficio la stessa Autorità pubblica.

Lo prevede l’art. 14, unico rimasto non abrogato dal codice della strada, della legge legge 12 febbraio 1958, n. 126, assegnando tale onere alla Prefettura.

La cosa migliore sarebbe incaricare un avvocato di scrivere una diffida agli interessati ad oggi non consenzienti, facendo presente loro lo stato della legislazione sul punto e cercando di far capire che una soluzione congiunta sarebbe preferibile, in quanto soprattutto più modulabile, rispetto alla costituzione d’ufficio.

In caso di accordo, a mio giudizio, almeno in alcuni casi la costituzione del consorzio può essere evitata, con notevole risparmio di spese annuali.

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Cosa faccio se il mio comune non trova più elenco delle strade vicinali?

in merito alle strade vicinali, volevo chiedere se il comune ha l’ obbligo di conservare il registro, perchè da noi non riescono a reperirlo.

L’obbligo di classificare le strade comunali è previsto dall’art. 8 della legge 12 febbraio 1958, n. 126, che, intitolato «Procedura per la classificazione delle strade comunali», prevede al comma primo semplicemente che «la classificazione delle strade comunali e’ fatta con deliberazione del Consiglio comunale».

Molti comuni si sono adeguati alla previsione legislativa con qualche anno di ritardo, come è normale, ad esempio il comune di Guiglia, un ente a me vicino e di cui mi è capitato di occuparmi per una strada, ha approvato il proprio elenco nel 1965. Così ha fatto sempre il mio comune di Vignola.

Però in alcuni comuni ci sono anche elenchi ancor più risalenti, in base a normative anteriori, che poi sono stati in qualche modo trasfusi nell’elenco previsto dalla legge del 1958.

Ad esempio, in molti comuni veniva fatto, almeno già dal 1933, un «Inventario dei beni immobili di uso pubblico per natura», che può avere rilevanza anche ai fini delle classificazioni successive.

Però tutti questi registri hanno valore solo dichiarativo – ricognitivo, cioè non sono tassativi né tantomeno costitutivi, potendo essere superati da prove in senso contrario, ragione per cui la natura di una strada si può sempre dimostrare anche in loro assenza.

Se proprio vuoi recuperare questo elenco, innanzitutto devi ricercare tra le delibere quella in cui si è proceduto alla sua approvazione, per verificare che il comune interessato abbia effettivamente provveduto in tal senso, dal momento che, in mancanza, è evidente che un registro non c’è mai stato.

Se trovi la delibera, rimane da trovare l’elenco. Se questo, per un errore materiale sempre possibile specialmente quando si ha a che fare con documenti così risalenti e formatisi originariamente solo in cartaceo, puoi forse fare un’istanza di ricostruzione di questo elenco, anche se, per i motivi che dicevamo prima, inerenti al suo valore limitato di prova, probabilmente non ne vale nemmeno la pena.

Molto probabilmente la soluzione del tuo problema la trovi seguendo un approccio diverso.

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Come posso costituire un consorzio per una strada vicinale?

Vorrei costituire un consorzio per una strada vicinale ad uso pubblico. Dalla contorta normativa, sembrerebbe che non sia necessaria la partecipazione di tutti i frontisti della strada. Mi sa aiutare a definire la questione?
Per la validità delle deliberazioni dell’assemblea inoltre pare sia un problema di percentuale di importo finanziato per la realizzazione delle opere, o meglio se partecipa anche il comune con il 50% dei fondi per le opere di manutenzione, basterebbero in teoria pochi utenti frontisti per poter votare e dare valore alla deliberazione.

Un aiuto per una questione del genere non può venire tanto da uno scambio di informazioni, ma da attività concreta da svolgere sulla situazione, come ad esempio scrivere una diffida o convocazione a tutti i frontisti, intrattenere una negoziazione con tutti i soggetti interessati e così via.

Il consorzio, peraltro, non è nemmeno necessario, anzi il mio consiglio in questi casi è sempre quello di cercare di raggiungere un accordo che consenta di evitarne la costituzione, anche perché presenta ogni anno delle spese fisse, come una piccola società commerciale, che è preferibile evitare ogni volta in cui è possibile.

Credo che ti convenga nominare un avvocato.

Se vuoi un preventivo da parte del nostro studio, puoi compilare come sempre l’apposito modulo.

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Che diritti ho sulla mia strada vicinale?

Ho acquistato un terreno nel 2003, con accordo (in atto notarile) che l’accesso al mio fondo sarebbe avvenuto a mezzo strada vicinale. Ho chiesto al comune l’autorizzazione per la pulizia della strada vicinale (che loro considerano di uso pubblico, ma di fatto non serve alla collettività, nè giunge ad un luogo pubblico), il comune ha rilasciato l’autorizzazione (a pagamento) e poi me l’ha revocata perchè avevo iniziato i lavori di sfalcio erba. Chi mi può vietare di passare nella strada (a mio parere privata e di proprietà dei frintisti)? Lo sfalcio dell’erba e la pulizia della strada (vicinale pubblica o privata) è sottoposto ad autorizzazioni Comunali. (Nell’autorizzazione comunale rilasciata e poi revocata loro citano la legge regionale Sardegna che nulla prevede per le opere di pulizia). Che tutela esiste in questo caso per il cittadino?

Le strade vicinali purtroppo sono sempre piuttosto difficili da gestire, perché si sovrappongono situazioni proprietarie diverse, private e pubbliche, e spesso non è così facile ricostruire la situazione in fatto e in diritto.

Ti rimando innanzitutto alla lettura della nostra scheda pratica, che indica anche i passi concreti che di solito bisogno compiere, in generale, per iniziare a lavorare sul problema.

Nel tuo caso, c’è da dire in particolare che bisognerebbe innanzitutto, come al solito, visualizzare la documentazione del caso, tra cui segnatamente l’atto notarile che menzioni, il registro delle strade del comune di riferimento, il provvedimento di autorizzazione che ti avevano rilasciato e quello di revoca.

Visto che si tratta di un investimento e un valore importante di tipo immobiliare, credo che ti converrebbe incaricare un avvocato per fare almeno chiarezza una volta per tutte sui tuoi diritti di utilizzo della strada, che è fondamentale per il godimento del tuo immobile.