Categorie
avvocato risponde

Strada vicinale aperta: qual è il regime di circolazione sulla stessa?

DOMANDA – vivo in una strada vicinale, non asfaltata e che non consente il passaggio di due auto affiancate, la strada non è chiusa ed è quindi percorribile da chiunque, vorrei sapere il limite massimo di velocità sulla suddetta strada.

— RISPOSTA – Il fatto che la strada non sia chiusa non significa necessariamente che si tratti di una strada pubblica o soggetta all’uso pubblico.

Prima di fare qualsiasi considerazione in ordine alla velocità massima praticabile sulla strada, cosa che poi renderebbe necessario anche capire chi sarebbe, in ipotesi, il soggetto deputato a sorvegliare il rispetto di tale limite, bisogna svolgere i necessari approfondimenti in ordine alla natura giuridica della strada.

Se, infatti, la strada fosse privata, si potrebbe anche ipotizzare di chiuderla, eventualmente, se del caso, con sistemi che consentono a tutti i proprietari o titolari di diritti di passaggio appunto di poter passare, come classicamente una sbarra con telecomando che viene consegnato a tutti gli aventi diritto.

Se, al contrario, la strada fosse pubblica, si potrebbe chiedere all’ente territoriale di riferimento di disciplinarla adeguatamente, tramite una negoziazione con lo stesso.

In tutti i casi, il primo passo che devi fare è incaricare un bravo avvocato di seguire la questione.

Se vuoi approfondire ulteriormente, o incaricarmi già di svolgere questo lavoro, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente.

Puoi anche acquistare online direttamente da qui: in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

Naturalmente, se vivi e lavori lontano dalla sede dello studio – che è qui, a Vignola, provincia di Modena, in Emilia – questo primo appuntamento potrà tranquillamente avvenire tramite uno dei sistemi di videoconferenza disponibili, o persino tramite telefono, se lo preferisci; ormai più della metà dei miei appuntamenti quotidiani sono videocall.

Guarda questo video per sapere meglio come funzionerebbe il lavoro con me.

—————

Ti lascio adesso alcuni consigli e indicazioni finali che, a prescindere dal problema di oggi, ti possono sempre essere utili.

• 📧 Iscriviti oggi stesso, in ogni caso, al blog in modo da ricevere, sempre gratuitamente, futuri contenuti come questo, utili per sapere come meglio gestirsi nelle situazioni legali della vita di tutti i giorni. Per iscriverti al blog, vai in fondo alla pagina e inserisci la tua mail nella casellina: ti arriverà una mail cui dovrai dare conferma per attivare l’iscrizione.

• 📺 Iscriviti subito al canale YouTube degli avvocati dal volto umano e al podcast dove trovi altri contenuti, sempre gratuiti e utili per capire come meglio gestire e soprattutto prevenire i problemi legali. Sia nel canale che nel podcast trovi già contenuti molto utili per chi ha un problema legale, che ti invito a guardare o ascoltare.

• 👋 Entra oggi stesso nelle community degli avvocati dal volto umano: su telegram e su facebook e facebook. In questi gruppi potrai chiedere aiuto a me e agli altri avvocati presenti sulle situazioni legali che ti dovessero anche in futuro interessare.

• 🙋‍♀️ Se vuoi, puoi mandare anche tu gratuitamente una tua domanda: compila questo modulo.

• 🎁 Valuta una assicurazione di tutela legale: la prossima volta che incontri un problema potresti gestirlo molto più agevolmente e a costo zero. Questo consiglio è fondamentale: non sottovalutarlo!

• 😍 Metti «like» adesso, se ti è piaciuto questo post, e lascia un commento se vuoi dire la tua, risponderò volentieri; condividi liberamente, in qualsiasi modo, questo post se pensi che possa piacere o interessare a qualcun altro.

• ⚖️ Per caso, sei un avvocato? Iscriviti subito alle potentissime risorse gratuite di «fare l’avvocato è bellissimo». Trovi tutto nella home page del blog, iscriviti a blog, canale youtube, podcast e segnati il numero da chiamare per quando vorrai iniziare a fare coaching con me.

Welcome.

Leggi con attenzione i quattro punti che seguono e scegli l’opzione che fa per te tra le prime due.

Attiva in ogni caso la terza.

Valuta bene la quarta.

Nota bene: se scriverai di nuovo qui dentro, non ti leggerà più nessuno; questa chat non è presidiata oltre i primi messaggi iniziali.

Ci risentiremo dunque o in appuntamento o con la risposta alla domanda gratuita, a seconda dell’opzione che sceglierai.

Ti raccomando caldamente di iscriverti subito a tutte le risorse consigliate: magari non ti saranno utili in questa occasione, ma ti metteranno in grado di difenderti molto più agevolmente se dovessi avere un problema in futuro.

A presto.

Allora:

= [1] Se vuoi un aiuto di tipo professionale (cioè a pagamento), chiama (non con whatsapp) al mattino il n. 059 761926 e chiedi un appuntamento, anche a video, alla mia assistente Ileana (se non ti risponde, lasciale un mess in segreteria o scrivile a iguidani@solignani.net indicando il tuo numero). Ti dirà lei come funziona, costi compresi, e concorderà data/ora.

Oppure acquista direttamente da qui https://bit.ly/3QLqGmn

Se acquisti on line, sarà poi lei a contattarti per concordare giorno ed ora dell’appuntamento. Per capire meglio come funzionerebbe una mia consulenza, puoi guardare questo video: https://youtu.be/ksoPba2DM1A

Ovviamente, questo primo appuntamento può essere anche a distanza tramite videochiamata con zoom, skype o altro.

= [2] Se invece non vuoi un’assistenza di tipo professionale, ma vuoi mandare una tua domanda gratuita, puoi farlo tranquillamente, ma solo da qui https://bit.ly/3yiGsfd – clicca e scrivi la tua domanda. Puoi fare anche copia e incolla della domanda che avevi già scritto dentro a questa chat.

= [3] Iscriviti in ogni caso oggi stesso al mio blog e a tutte le altre risorse di avvocati dal volto umano, é gratuito e riceverai contenuti decisivi per affrontare qualsiasi situazione e problema legale in futuro:

• blog: clicca qui http://bit.ly/3JCX4F1 e inserisci la tua mail nella casella, ricordandoti di dare la conferma nella tua casella di mail in arrivo

• canale youtube: https://www.youtube.com/@avvocatidalvoltoumano

• podcast: https://blog.solignani.it/iscriviti-al-podcast/

• gruppo telegram: https://t.me/avvocatidalvoltoumano

• IG https://www.instagram.com/avvocatidalvoltoumano

• tiktok https://www.tiktok.com/@avvocatidalvoltoumano

= [4] Valuta una polizza di tutela legale. Per maggiori dettagli, leggi con attenzione questo post e/o ascolta la puntata collegata https://bit.ly/3pzT8fK

Categorie
diritto

Comune e strade non carrabili: ha l’obbligo di asfaltarle?

Strada comunale non carrabile: deve intervenire il Comune? Un cittadino residente e titolare di concessione edilizia di un immobile ad uso residenziale in zona agricola, ha diffidato il Comune affinchè intervenga per rendere carrabile l’unica strada pubblica comunale che gli permetta di uscire dalla propria proprietà. Effettivamente la strada risulta da piano regolatore ma in tutti questi anni non è mai stata oggetto di interventi e/o di manutenzione straordinaria. Inoltre, si lamenta la condizione che a tutt’oggi l’unico modo per uscire dalla propria proprietò è quello di attraversare (illegalmente) il letto di un torrente. Vi chiedo se effettivamente il Comune ha l’obbligo di intervenire? Infine, sapete indicarmi se esistono delle sentenze in materia?

La prima cosa da fare è verificare, con estrema cura, attenzione e con il necessario grado di approfondimento, la effettiva natura giuridica della strada.

In materia di strade, infatti, la possibile classificazione è estremamente variegata e la sussunzione di una strada in una piuttosto che in un’altra categoria determina conseguenze rilevanti a livello giuridico.

Inoltre, classificare una strada non è quasi mai un’operazione facile o da dare per scontata, quindi occorre verificare che si tratti effettivamente di una strada comunale in senso proprio o non, invece, di un altro tipo di strada, potrebbe benissimo essere ad esempio una strada vicinale su cui insiste un uso pubblico, che in realtà è una strada privata su cui si sovrappongono posizioni di rilevanza pubblica.

Una volta determinata, con il massimo grado di precisione possibile, la probabilmente classificazione della strada, occorre, ulteriormente, studiare la situazione in cui la strada insiste e ciò sia dal punto di vista dello stato dei luoghi sia da quello della documentazione, a partire, ad esempio, dai rogiti di acquisto, che potrebbero contenere preziosi elementi a riguardo.

La situazione dei luoghi può essere rilevante per eventuali ipotesi di interclusioni, che ulteriormente potrebbero essere rilevanti per, sempre eventuali, costituzioni di servitù coattive di passaggio.

Avete fatto bene a diffidare il Comune, intanto, ad intervenire, state il probabile coinvolgimento dell’ente territoriale, se tuttavia tale iniziativa non è stata risolutiva, è richiesto un approfondimento ben maggiore.

Se credete, valutate l’acquisto di una consulenza per iniziare questo lavoro di approfondimento.

Categorie
diritto

Raccolta porta a porta: dove deve andare il Comune?

Sono proprietaria di un appartamento sito in un blocco di tre condomini con accesso da area privata. Abbiamo problemi con il Comune in quanto non vuole garantire il servizio di raccolta rifiuti porta a porta perché non vuole accedere all’area privata. Insisto nel dire che la suddetta area è privata ma ad uso pubblico in quanto nel condominio insistono ben 2 scuole pubbliche e le aree pertinenziali non sono transennate quindi vengono utilizzate sia dalle maestre che dai genitori, ma soprattutto dal pulmino per i bambini. Legalmente è legittima la mia definizione di area privata ad uso pubblico anche se non espressamente definita nella Concessione Edilizia o in atti con l’Ente?

È una domanda poco pratica, e quindi di non molto senso, perché per arrivare a dare una risposta plausibile ad essa, e magari nemmeno sicura, bisognerebbe approfondire ben di più, leggendo anche la documentazione che hai menzionato, più molta altra.

Credo che la strategia per affrontare un problema di questo genere non possa essere questa.

Più interessante è capire i reali motivi per cui volete, necessariamente, collocare i rifiuti per la raccolta per forza in questa area piuttosto che in un’area disponibile adiacente dove effettivamente i rifiuti sarebbe raccolti senza problemi.

Ci sono, ad esempio, aspetti di sicurezza, comodità, possibile esposizione ad atti di vandalismo o altre cose del genere?

Credo che si dovrebbe partire da qui per inquadrare meglio il problema da un punto di vista strategico.

Inoltre sarebbe fondamentale, subito dopo aver chiarito meglio questi aspetti, inviare comunque intanto una diffida sia all’ente responsabile sia alla società che gestisce la raccolta con l’invito ad effettuare il servizio anche all’interno dell’area privata, per portare la vertenza ad un livello più concreto e iniziare a formare documentazione ufficiale che in seguito potrebbe essere importante.

Per vedere cosa costerebbe una diffida del nostro studio, ed eventualmente acquistarla, puoi collegarti a questa pagina Ti raccomando, con l’occasione, di iscriverti alla newsletter del blog, o, se non ti piace la mail, al gruppo Telegram, in modo da non perderti importanti e utili aggiornamenti quotidiani.

Categorie
diritto

Strada non comunale: posso chiuderla?

Abito in una strada della quale il comune mi ha risposto di non esser proprietario e quindi immagino di proprietaria dei condomini. La strada in questione entra ed esce da 2 strade comunali e anch’essa ha il nome di una via e numeri civici ma non è illuminata e l’asfalto e le fognature sono state fatte dai residenti. Le mie domande sono:
1) posso chiedere la chiusura con sbarra?
2) posso affiggere cartelli di strada privata e divieto di sosta?
3) posso installare dissipatori di velocità?

Come ho già richiamato dozzine di volte (ti invito, in proposito, a fare una ricerca anche nei vecchi post, che sono ad oggi oltre 4.100, dove potrai scoprire altri aspetti interessanti magari), la prima cosa da fare per verificare cosa si può fare in relazione ad una strada, specialmente se si pensa ad operazioni quali la chiusura, è verificarne, come tu stesso hai giustamente intuito, la natura giuridica e l’esistenza di eventuali diritti di terzi e cioè per lo più servitù di passaggio.

Purtroppo, la risposta del comune, che comunque bisognerebbe intanto leggere ed esaminare nella sua interezza, non è sufficiente per determinare la natura privata di una strada, anche per il fatto che la via ha un proprio nome comunale e propri numeri civici. Potrebbe trattarsi, ad esempio, di una strada vicinale, una figura, per maggiori approfondimenti sulla quale ti rimando alla scheda relativa, in cui si mescolano aspetti privati e pubblici e che, certamente, ad esempio, non si può chiudere sic et simpliciter.

Dopo aver verificato, poi, con un approfondimento molto maggiore ed un lavoro più serio, da condurre con l’assistenza di un bravo avvocato e un bravo tecnico, la natura giuridica della strada in questione, se ancora rilevante bisogna vedere se ci sono diritti di passaggio, pubblici o privati, cosa che si inizia ad accertare esaminando di solito i titoli di acquisto dei fondi e degli immobili della zona, anche se potrebbero esserci altre vicende, come ad esempio la destinazione del padre di famiglia o l’usucapione, che, a prescindere dai rogiti, potrebbero determinare l’esistenza di tali diritti.

In conclusione, il modo migliore per trattare una situazione di questo genere è comunque quello della trattativa: coinvolgere, tramite un bravo avvocato con spiccata predisposizione alla negoziazione, tutti i residenti interessati e, se del caso, l’ente comunale nel progetto di «sistemazione» della strada in questione, in modo che, una volta accertata la sua praticabilità, vi sia comunque il consenso di tutti alla realizzazione delle opere in questione.

Il tuo prossimo passo, dunque, per me sarebbe quello di scegliere un bravo avvocato e un bravo tecnico (geometra, ingegnere, architetto, ecc.) per svolgere i necessari accertamenti sulla situazione della strada in punto di diritto ed iniziare una adeguata trattativa con tutti i soggetti interessati.

Categorie
diritto

Tronco stradale: qual è la sua natura giuridica?

parecchi anni fa il comune per dare passaggio ad una proprietà di un sindaco , asfaltò un tronco stradale, in origine strada poderale, in terra battuta che veniva utilizzata esclusivamente quale pertinenza del fondo per il normale svolgimento delle attività agricole sul fondo stesso, con piantagione di ulivi e vigneto. Tengo a precisare che detto tronco si collega con una strada di pertinenza comunale. Fino all’anno 2014 negli atti mappali la strada non risultava più come strada poderale,ma veniva segnata come tronco strad. Su detto tronco stradale pago i domenicali e agrari e in più sino all’anno scorso ho pagatp l’IMU, sono anni che chiedo al comune di risolvere il problema per un passaggio di proprietà e ho chiesto il risarcimento dei danni causati. Tengo a precisare che su detto tronco stradale ne usufruiscono tutti. Parlando con l’ing. del comune la sua risposta e donare al comune il tronco stradale. chiedo un aiuto e consiglio

Così non si capisce granché, purtroppo.

La prima cosa da fare è verificare nel modo più accurato possibile la natura giuridica della strada, consultando la documentazione risultante in comune, tra cui anche l’elenco delle strade vicinali, gli eventuali titoli di acquisto e tutti gli altri elementi che possono consentire di ricostruire appunto la natura giuridica della strada e l’esistenza sulla stessa di eventuali diritti a favore di terzi.

Prima di aver svolto questa indagine, non si possono dare consigli perché tutto dipende da come è la situazione attuale. Può essere che sia corretta la indicazione del tecnico interpellato, anche perché tramite questa donazione si risolverebbe comunque il problema della natura giuridica della strada e verrebbero individuasti i soggetti tenuti alla manutenzione.

Però io prima di procedere con una operazione del genere, almeno un minimo di accertamenti li farei.

Categorie
diritto

Il Comune può espropriare la mia quota di proprietà di una strada?

sono uno dei 4 proprietari di una strada privata dove vi abitano n 10 unita abitative. Gli altri 3 proprietari hanno donato la loro proprietà bonariamente al comune . La domanda che vi pongo è la seguente: il comune può espropriare la parte, che si trova all’inizio della strada , di mia proprietà dando come motivazione .che siccome lui è ormai proprietario della restante parte che è maggiore della mia e che la maggioranza delle persone che vi abitano( 10 unita’) vogliono che la strada passi comunale. Anch’io ci abito ma non voglio che la strada sia comunale .

Certo che può espropriare.

In base all’interesse pubblico alla gestione delle strade, ma anche di qualsiasi altro bene che può avere interesse comune, ci sono leggi che prevedono il potere degli enti volta per volta competenti di compiere atti ablativi, cioè che tolgono diritti ai privati in vista di un interesse comune ed a fronte del pagamento di un’indennità.

Questi atti possono essere di espropriazione vera e propria, ma anche di costituzione di diritti reali, come tipicamente nel tuo caso le servitù o l’uso pubblico.

Non so quale sia la situazione in dettaglio dal punto di vista della fruizione della strada e quali siano in particolare i tuoi motivi di opposizione alla «pubblicizzazione» della strada ma ti consiglierei di assumere appena puoi un avvocato, mantenendo un approccio negoziale specialmente con gli uffici dell’ente comunale.

Categorie
diritto

Come fare se gli altri frontisti non fanno la manutenzione della strada vicinale?

I frontisti di una strada vicinale ad uso pubblico (Comune di Castel san Pietro Bologna) non vogliono pulire le ripe né mantenere i fossi, né riparare la slavina che è venuta quest’inverno proprio al limite della strada. Oltretutto percorrono la strada con trattori e rimorchi pesanti nei periodi di semina, sfalcio erba e mietitura. La strada sta diventando non percorribile oltre che pericolosa; i rovi e i rami che arrivano sulla strada dalle proprietà limitrofe, segnano le fiancate della macchina. La strada è lunga più di 1 Km. e da solo non riesco a far fronte alle spese che occorrono. Cosa si può fare per richiamare i confinanti alle proprie responsabilità? Ho parlato ad entrambi (sono due) ma sono sfuggenti e non sono riuscito ad ottenere nulla. Oltretutto, anche se potessi finanziariamente, non potrei intervenire (ad es. con diserbo meccanico o chimico) sui terreni altrui.

Quello della manutenzione delle strade vicinali è un problema molto diffuso, ne abbiamo parlato, abbastanza approfonditamente, in questo altro post e proprio in questo periodo sto seguendo un caso qui al mio comune di Vignola.

Il fatto è che la strada vicinale, giuridicamente, è oggetto di proprietà privata in comune da parte di tutti i frontisti, ma su questa situazione, appunto privatistica, è «spalmato» un diritto di passaggio a favore di tutta la collettività (il famoso «uso pubblico»). Questo comporta che il Comune di riferimento abbia voce in capitolo, oltre che essere tenuto a partecipare alle spese per le opere necessarie.

Che cosa bisogna fare in concreto in casi come questi?

Innanzitutto, bisogna verificare la effettiva natura della strada, andando all’ufficio tecnico o viabilità del Comune per vedere se la strada è inclusa nell’elenco delle strade vicinali previsto, da tantissimi anni, dalla legge italiana. È evidente, infatti, che se la strada non fosse vicinale cambierebbe il relativo regime giuridico.

Una volta confermata la natura vicinale della strada, io suggerisco generalmente di seguire questi passaggi:

  1. Scrivere una lettera o diffida tramite lettera raccomandata predisposta da un legale a tutti i frontisti interessati e al Comune nel cui territorio si trova la strada. Se, infatti, i comproprietari si riescono ad accordare tra loro, con il beneplacito del Comune, si può evitare la costituzione del consorzio per la gestione della strada vicinale, che, come tale, ha delle spese sia per la sua costituzione, sia, in seguito, annualmente, per il suo mantenimento (è come avere una piccola società commerciale).
  2. Se a seguito della lettera e dei successivi incontri e trattative non si raggiunge un accordo sui lavori da fare e sulla ripartizione delle spese 1, ci sono poi svariate possibilità di azione:
  3. Posto che il Comune, almeno a mio giudizio, in caso di inerzia dei frontisti comproprietari e anche prima dell’avvenuta costituzione del consorzio, è tenuto ad eseguire le opere necessarie per la sicurezza e la percorribilità della strada, che è un bene di tutti, si può diffidare il Comune ad eseguire le opere. In questo caso, se poi il Comune le esegue, avrà azione di regresso nei confronti dei frontisti per la rispettiva porzione di competenza, cioè potrà andare a «riscuotere indietro» parte delle spese. È poi estremamente probabile che il Comune promuova la costituzione del Consorzio, per evitare di dover intervenire d’urgenza in future occasioni.
  4. Se non si vuole procedere ai sensi del punto precedente, si può in alternativa chiedere la costituzione d’ufficio del Consorzio. La richiesta va fatta al Prefetto. In questo caso, l’esecuzione delle opere sarà rimandata a quando il consorzio sarà stato costituito. Quindi diciamo che in caso di estrema urgenza il procedimento da seguire è quello precedente, mentre questo è per i casi meno urgenti.

La scelta della strada migliore da percorrere va come sempre valutata con attenzione in relazione al caso concreto.


  1. La ripartizione delle spese avviene di solito sulla base di tabelle millesimali del tutto analoghe a quelle che si usano nei condomini. Anche la creazione di queste tabelle deve avvenire mediante accordo tra i frontisti, eventualmente con la consulenza dell’avvocato o di un immobiliarista o un tecnico. 

Categorie
diritto

Che fare se un frontista fa lavori sulla strada che rendono più difficile il passaggio?

Sono proprietaria di una villetta in campagna il cui viale di accesso è sterrato ed in comune con altri privati che da lì accedono ai propri terreni e abitazioni. Una parte di questo viale è limitata ad entrambi i lati da muri di proprietà privata, il cui proprietario ha anch’egli diritto di passaggio. Recentemente ha tinteggiato i muri e, nel fare ciò, ha allontanato dal muro le erbacce e le pietre che, in questo modo, hanno formato un piccolo cordolo che visibilmente e fattualmente riduce la larghezza del viale e costringendomi a sobbalzi con l’auto tutte le volte che attraverso il viale. mi chiedo se la pulizia e la manutenzione, in questo, ma in generale spetta al proprietario dei muri o a tutti coloro che hanno il diritto di passaggio.

La prima cosa da fare è chiarire l’esatta natura giuridica della strada, che tu stessa non riferisci correttamente. Non si capisce infatti se si tratti di una strada oggetto di proprietà comune a tutti i frontisti o comunque abitanti della zona interessata, oppure di una strada di proprietà di un solo soggetto sulla quale gli altri hanno solo un diritto di passaggio.

Il quadro, peraltro, vista la situazione, sempre per come la descrivi, relativa ad un gruppo di abitazioni site in campagna, potrebbe essere ulteriormente complicato. Infatti, in casi come questi non è raro che le strade abbiano natura vicinale. Le strade vicinali, di cui mi sono occupato molte volte, anche recentemente, sono strade oggetto di proprietà privata in comunione tra i frontisti, ma sulla stessa è «spalmato» un diritto di passaggio non a vantaggio di una persona determinata, ma della collettività in generale, cioè un uso pubblico. Ciò comporta che nella loro manutenzione possa, ed in alcuni casi anche debba, metter becco il Comune nel cui territorio si trova la strada.

Le strade vicinali sono, in base ad una legge molto risalente, censite in un apposito elenco tenuto dal Comune di riferimento, per cui suggerirei di vedere innanzitutto, presso l’ufficio tecnico o quello della viabilità, se la strada in questione vi fosse ricompresa o meno. Per gli altri profili, invece, occorre consultare i titoli di acquisto e chiarire bene la condizione giuridica della strada.

Una volta accertato lo stato in diritto della via, si può capire come muoversi nella maniera più corretta per eliminare il problema.