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Figli maggiorenni ma in casa: e l’assegnazione?

sto valutando la separazione da mio marito .
Ho 3 figli maggiorenni che vivono in casa , uno che lavora e due all’università.
La casa non è di mia proprietà
Io ho un lavoro par time ( incerto )
La separazione sarà consensuale
Vorrei sapere che diritti ho in casa , secondo l’avvocata che ha interpellato mio marito io devo lasciare la casa .

Confermo innanzitutto che «avvocata» non si può proprio sentire.

Nel merito, a mio giudizio, essendo i vostri tre figli maggiorenni, ma non ancora autosufficienti, avresti tutti i diritti di chiedere l’assegnazione della casa familiare, provvedimento che ovviamente sarebbe destinato a decadere nel momento in cui tutti e tre i figli fossero usciti di casa dopo aver formato proprie famiglie.

L’art. 337 sexies, comma 1°, del codice civile prevede infatti che «il godimento della casa familiare e’ attribuito tenendo
prioritariamente conto dell’interesse dei figli» senza distinguere, a riguardo, tra figli minorenni e maggiorenni, ma solo – sia pur implicitamente – tra figli che ancora vivono con i genitori e figli che, al contrario, sono usciti dal nucleo per formare una propria famiglia.

Per maggiori approfondimenti a riguardo, puoi consultare il mio libro, in cui ho trattato la questione [Come dirsi addio nel modo migliore](https://amzn.to/3KfLodM).

Per quanto riguarda la natura consensuale della separazione, temo che la stessa si possa valutare solo a separazione conclusa, la possibilità di un esito giudiziale finché non si trova un accordo sui contenuti è sempre aperta.

Piuttosto, ti consiglierei di iniziare subito a lavorare concretamente sulla separazione.

Come insegna il mio metodo strategico, meglio passare prima possibile alla fase del fare.

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Ti lascio alcuni consigli finali che ti possono sempre essere utili:

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IMU dopo separazione: chi la paga?

Note dell’episodio.

In questa puntata, sempre a partire dalla domanda lasciataci da una nostra ascoltatrice tramite un messaggio vocale di whatsapp, e con l’intervento del collega «dal volto umano» Fabrizio Scalisi, parliamo di chi deve pagare l’IMU sulla casa famigliare assegnata ad un coniuge dopo la separazione e soprattutto vediamo se questa imposta è effettivamente dovuta o meno.

Ricordati che anche tu puoi mandare un vocale con la tua domanda cliccando o facendo tap sull’icona verde in basso a destra.

Riferimenti.

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Relazione extraconiugale: è causa di addebito?

Sono in fase di separazione , ho dei dubbi : 1 . la prima casa lo acquistata e intestatario ero io , poi trasferiti abbiamo acquistato un nuovo locale , vendendo il mio locale ho girato per acquistare circa 80% del nuovo , il resto abbiamo fatto un mutuo pagato con conto cointestato …. il locale attualmente è al 50%… Posso presentando le carte bancarie x dimostrare la variazione della percentuale di intestazione? 2. la ex signora ha avuto due relazioni extramatrimoniali , ho una lettera di suo pugno , e dei tabulati telefonici che parlano chiaro . ( i tabulati li ho scaricati perché era registrato con il telefono di casa). adesso ha perso il lavoro , gli spetta il mantenimento? 3. la ex signora gia ad febbraio aveva deciso di andarsene , ma dopo un mese abbiamo deciso di riprovare …. è durata poco la prova ad ottobre è riscappata a casa dei suoi. Il figlio è maggiorenne e autonomo e risiede con me nella casa coniugale. Ha diritto della casa coniugale dato che se ne andata gia” due volte?

La prima è una questione patrimoniale che, in sede di separazione, specialmente se giudiziale, non può essere trattata, dal momento che i giudizi di separazione e divorzio hanno necessariamente un oggetto circoscritto alle sole questioni inerenti alla separazione e al divorzio stesso, mentre i rapporti patrimoniali tra coniugi possono essere regolati solo in altre e separate cause.

L’intestazione, dunque, dell’attuale casa familiare rimane tale e quale. In futuro, una volta terminata la separazione o parallelamente alla stessa, in una causa a parte potrai tentare di far valere il tuo maggior contributo dato all’acquisto sotto forma, probabilmente, di credito a tuo favore.

Per non pagare il mantenimento a tua moglie, devi chiedere l’addebito della separazione.

Per ottenere l’addebito non è sufficiente la prova di una relazione extraconiugale, ma deve essere ulteriormente dimostrato che tale relazione è stata la causa della rottura del matrimonio, cosa che, ad esempio, non si verifica quando un coniuge va con un’altra persona quando la famiglia è già, da tempo, in crisi, per altri motivi. Questo, dunque, è un aspetto da valutare bene.

L’assegnazione della casa coniugale non avviene sulla base di giudizi di meritevolezza di un coniuge piuttosto che dell’altro, ma per le esigenze di tutela dei figli. Nel tuo caso, essendo tuo figlio già maggiorenne e autosufficiente, convivente solo per ragioni di comodità non credo che possano esserci i presupposti per un’assegnazione della casa a tua moglie, che, del resto, ne è già uscita.

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Casa in parte condivisa tra i genitori: si può dopo la separazione?

sono un convivente, che non ricevendo baci ed attenzioni, la mia convivente potrebbe dire la stessa cosa, si trova, con 2 figli 7 e 13 anni, e la convivente, vuole andare via, l’ atteggiamento di separazione e’ stato maturato in un momento in cui, abitiamo in un altra casa in affitto, la nostra casa, che e’ intestata a Me come prima casa, e’ in fase di ristrutturazione, x assegnare una camera per entrambi i bambini, ci viene fuori anche un appartamento collegato con le camere dei figli, dove la mia ex potrebbe avere bagno sala cucina camera matrimoniale e terrazzo, questo permetterebbe di non traumatizzare i figli e rendere graduale una separazione, questo e’ il mio pensiero, la mia ex, invece vuole andare ad abitare in un altra casa e portarsi con se i figli , può farlo senza il mio consenso ? come posso innescare velocemente, l’ iter dell’ affidamento con l’ intento portare figli e ex compagna nello stesso tetto, ma con spazi per i genitori divisi, e solo le stanze figli

La separazione per i figli è sempre un trauma e l’unico modo per evitarlo sarebbe non separarsi.

Soluzioni come quella da te concepita, o quella della condivisione della stessa abitazione, dove sono i genitori a spostarsi mentre i figli rimangono in pianta stabile, sono poco convincenti per tanti motivi, ma soprattutto per il fatto che se separazione deve essere, con conseguente trauma, è inutile e forse anche dannoso addolcire la pillola e meglio invece procedere con decisione, focalizzandosi poi sulla civiltà dei rapporti dopo la separazione e la collaborazione tra genitori.

Perchè ad esempio, se mi accenni ad un problema di carenza di affetto e di deserto affettivo, non provate a fare un po’ di terapia di coppia o almeno mediazione familiare, che potrebbe servirvi per riprendere un dialogo, cosa che è comunque un bene in sé a prescindere dagli scopi che uno si ripropone?

Ad ogni modo, a livello giuridico se la madre non concorda con te su questa soluzione, e più in generale in caso di disaccordo, decide il giudice, che solitamente è sempre molto poco creativo e piuttosto appiattito sulle situazioni e soluzioni «standard».

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Casa mia ma pagata insieme a mia moglie: che diritti ha lei?

sono in separazione dei beni 4 anni fa, abbiamo acquistato una casa intestandola solo a mio nome con soldi provenienti da conti correnti cointestati con mia moglie. siamo tutti residenti in questa casa da anni (io mia moglie e tre figli minori) ma ci vivono loro 4 solo da 8 mesi Adesso che ci stiamo separando mia moglie può pretendere la metà della somma pagata per l’acquisto della casa anche se di mia proprietà? O non può niente se non abitarci per assegnazione di casa coniugale, senza null’altro pretendere?

Se la casa è stata acquistata dopo il passaggio al regime patrimoniale, per la famiglia, della separazione dei beni la proprietà dovrebbe essere effettivamente tua.

Tua moglie, tuttavia, avendo contribuito all’acquisto, a quanto capisco in ragione del 50%, potrebbe vantare un credito corrispondente, oltre ad avere probabilmente il diritto all’assegnazione della casa familiare a tutela dei minori.

Il codice civile prevede infatti, a tacer d’altro, per antica tradizione l’istituto dell’arricchimento senza causa, che si verifica appunto in casi analoghi a questo e conferisce a chi ne rimane «vittima» senza causa il diritto di agire per essere indennizzato.

Credo che la soluzione migliore sia trovare un accordo con tua moglie, che riguardi non solo questo aspetto ma tutta la gestione della separazione.

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Casa familiare e convivenza: può andare a chi non è proprietario?

Le porto una situazione interessante, viviamo non sposati a casa mia da sei anni da due abbiamo un bambino, i debiti sulla casa li pagherò ancora per molto tempo, ristrutturata in più occasioni , abbiamo entrambi uno stipendio basso , in caso di separazione io non posso permettermi di mettere in piedi un altra casa un altro arredamento un altro debito , in caso di affidamento condiviso il giudice tiene conto di chi è proprietario sia della casa che dei debiti, tutto l arredamento e le spese delle ristrutturazioni sono state a carico mio lei non ha apportato migliorie, il nostro stipendio differisce di 200 euro

E cosa ci sarebbe di interessante? Mi sembra, tutto al contrario, una situazione piuttosto comune.

Ad ogni modo, in caso di normazione sull’affido da parte del tribunale, trattandosi di un figlio di genitori non coniugati, non è previsto che il giudice tenga conto del titolo di proprietà della casa, né dei debiti, né dei soldi investiti nella casa dopo l’acquisto, né dell’eventuale impossibilità da parte tua di mantenerti in un’altra casa, ma la assegnerebbe in base all’interesse del minore di conservare il proprio ambiente di vita.

Nel tuo caso, pertanto, le probabilità che la casa familiare, in caso di disgregazione del nucleo, sia assegnata alla tua compagna, quale genitore affidatario o collocatario del figlio, sono molto alte.

Chiaramente, in caso di crisi familiare ci sono moltissimi altri aspetti da valutare oltre a quello della casa, per cui ti suggerisco di fare una ricerca tra i precedenti post del blog e di procurarti – anche in biblioteca – una copia del mio libro «Guida alla separazione e al divorzio».

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Se mia moglie ha già una casa possono assegnarli quella familiare in caso di separazione?

Alcuni giorni fa ho scoperto dei messaggini d’amore (per un altro!) nel cellulare di mia moglie, e dopo una comprensibile lite, con difficoltà, stiamo provando ad andare avanti, ma è per me molto difficile. Tutto questo dopo molti anni di matrimonio e un figlio di 17 anni, ed ? per lui (ma anche per me perché penso di essere ancora innamorato di lei) che cerco di far finta di niente e proseguire. Non so se riuscirò a superare tutto questo, sono continuamente a tornarci sopra con il pensiero, a farle domande e a ricevere naturalmente risposte evasive e credo talvolta poco vere.
In ogni caso, si dovesse arrivare alla separazione, ci sarebbe il problema casa: ? di mia proprietà, acquistata prima del matrimonio in separazione dei beni, figlio minorenne e comunque studente ancora per anni, ma… e qui sta il mio dubbio, mia moglie ? però proprietaria di una prima casa concessa in comodato d’uso ai suoi genitori. Potrebbe esserle comunque assegnata la mia abitazione

Sì certo, potrebbe esserle assegnata, anzi verosimilmente lo sarebbe, in mancanza di un accordo di tipo consensuale tra voi che preveda diversamente.

Lo scopo dell’assegnazione della casa coniugale è consentire al figlio di continuare ad abitare nel suo ambiente di vita solito, non quello assistenziale della moglie o del marito.

Su un piano più generale, ti consiglierei di andare a fare, insieme a tua moglie, alcune sedute di mediazione familiare.

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Se la mia ex moglie cui è assegnata la mia casa ne riceve un donazione un’altra posso riavere la mia?

sono convivente di un uomo separato ed abitiamo nella mia casa di proprietà. premetto che il mio compagno ha lasciato la casa di sua esclusiva proprietà alla ex moglie e due figlie.Due anni fa la sua ex moglie ha ricevuto in donazione una casa , dove attualmente vive la madre. La mia domanda è: il mio compagno può chiedere che gli venga restituita la casa perchè lei ne ha un’altra nello stesso quartiere?la sua ex può vivere nella casa familiare con un nuovo compagno anche se ne ha una di sua proprietà ed ospitare anche i figli di lui tre volte a settimana? o può chiedere una riduzione del mantenimento delle figlie (lei lavora) perchè il reddito del mio compagno è diminuito con la grave crisi economica?per finire sta pagando anche dei lavori straordinari al palazzo (dove abitano le figlie) che stava quasi crollando.

Rispondo con ordine alle varie domande.

Non credo, lo scopo dell’assegnazione della casa familiare è quello di consentire ai minori, che già vivono il trauma della separazione, di conservare lo stesso ambiente di vita anteriore alla crisi familiare. Una modifica di questo senso sarebbe molto più facilmente ottenibile, per quanto difficile, in via negoziale, che tramite un ricorso giudiziale, che vedo abbastanza impegnativo, anche se conoscendo le caratteristiche del caso concreto qualche spiraglio potrebbe aprirsi: ad esempio caratteristiche delle case, loro ubicazione, comodità maggiore o minore per i figli e così via.

Sì certo, una volta che la casa familiare è stata assegnata, la titolare del diritto di abitarci può utilizzarla in tutti i modi che non siano pregiudizievoli ai minori che ci vivono.

Per la modifica delle condizioni, la diminuzione del reddito è un presupposto, che potrebbe essere interessante, ma ti invito a consultare la nostra scheda pratica in materia appunto di modifica condizioni, che spiega tra le altre cose come in questi casi i giudici godano di fatto di una ampia discrezionalità e come le loro decisioni siano assai poco predeterminabili.

Diciamo che, se ci sono buoni presupposti, come ci potrebbero essere nel tuo caso, si può fare un tentativo ma non ci sono mai sicurezze.

Le spese condominiali straordinarie confermo che competono al proprietario.

Mi rendo conto che la situazione economica sia assolutamente non facile, ma le leggi in materia sono abbastanza precise e i concetti di base che esprimono sono nei sensi di cui sopra, purtroppo.