Categorie
diritto

Se vendo una casa alla mia ex moglie al 25% del valore possono impugnare la vendita

La cassazione mi ha condannato a pagare 38.000 euro di arretrati di assegno di mantenimento. Io ho solo una casa al 50% con la mia ex moglie il cui prezzo di mercato é di circa 400.000 euro. Lei vorrebbe acquistarlo o alla metà del valore catastale o considerare l’appartamento occupato (da lei!!!) e quindi mi offrirebbe il 50% del mio 50% ( il 25% del valore di mercato). Le domande che pongo sono:
1- è percorribile l’ipotesi della mia ex moglie senza che un domani la mia nuova famiglia possa impugnare una vendita non “a giusto prezzo”?
2- in mancanza di accordo quali alternative può suggerirmi?

È una situazione che sarebbe necessario studiare in tutti i suoi dettagli per poter dare una risposta, ad esempio non si capisce bene se questa casa è gravata da un provvedimento di assegnazione o meno.

Inoltre, la impugnabilità della vendita dipende anche dalle formule concretamente utilizzate nel contratto preliminare ed in quello definitivo.

Direi che si possa far tutto, se trovate un punto d’incontro e vi affidate a professionisti che sanno fare il loro lavoro e tutelare le esigenze di tutti.

Categorie
diritto

Se vinco la causa contro il costruttore ma la società non ha più niente che faccio?

Ho comprato un appartamento. Ho fatto la causa xche quando volevo fare i lavori, l’architetto ha scoperto gravi vizi. Dopo quattro anni ho vinto la causa con nullo del contratto. Il giudice ha condannato la venditrice di ridarmi tutti i soldi spesi per comprare la casa (notaio, Ag. Immobiliare) , i soldi pagati per i diversi CTU mandato dal tribunale, i soldi del mutuo per poter restituire alla banca ed i soldi per pagare il mio avvocato. Lei dice che non ha nulla e non mi sta pagando niente. Il mio avvocato dice che il suo onere stabilito dal giudice devo saldare io, altrimenti non mi porta avanti la causa. Io non posso più di permettermi a dare più niente al l’avvocato, perché ho preso già diversi finanziamenti in 4 anni per sostenere le spese legali. Ho vinto solo un pezzo di carta, la sentenza e rischio di perdere anche l’efficacia di quest’ultima se non pago. Ma l’avvocato non deve aiutarmi a portare al termine la decisione di giudice prima di pagare tutto?

Purtroppo no.

L’avvocato è una figura che ti aiuta a risolvere un tuo problema legale, ma bisogna capire che il problema rimane tuo, non può diventare suo.

Forse sembra cinico detto in questo modo, tuttavia bisogna richiamare il fatto che l’avvocato è solo un artigiano, fa parte in pieno della classe lavoratrice ed è insomma uno che come tanti altri si alza tutte le mattine per lavorare e guadagnare tramite il suo lavoro.

L’avvocato non è pagato dallo Stato o da altri enti per poter elargire prestazioni gratuite alle persone. Inoltre, un avvocato segue di solito centinaia di casi, anche se fosse filantropo per sua natura non potrebbe certamente esserlo con tutti, altrimenti il suo studio smetterebbe semplicemente di funzionare, con danno dei clienti che gli hanno rimesso del denaro e che, in quanto tali, hanno diritto a ricevere prestazioni di assistenza di qualità.

Piuttosto, il rischio di trovare una società costruttrice-venditrice insolvente dopo anni di causa è sempre abbastanza alto, perchè generalmente ogni imprenditore del settore costituisce una società per ogni costruzione che realizza (societas unius negotiationis), svuotandola poi completamente al termine dell’operazione. Questo è un aspetto che avrebbe dovuto essere trattato con la massima chiarezza e che non so se sia stato a suo tempo (prima di iniziare la causa) considerato.

A questo punto, credo che l’unica carta tentabile sia la istanza di fallimento, ma anche questa iniziativa deve essere appunto valutata con la massima attenzione e cura.

Categorie
diritto

Se acquisto un appartamento devo pagare le spese condominiali deliberate prima?

Salve avvocato, vorrei porle un quesito. Io avevo trovato casa da acquistare con mutuo e un po’ di liquidità che i miei genitori e i miei suoceri mi avevano dato. Succede questo: diamo 10.000,00 euro come caparra, poi altri 10.000,00 come acconto(tutto in assegni). Purtroppo con il rogito sforiamo con il tempo perché le banche ci negano il restante denaro per concludere l’acquisto. I proprietari prima mettevano fretta per concludere, poi ci dissero che avrebbero aspettato. Dopo 1mese dalla scadenza del rogito ci vengono consegnate dapprima a mano dalla nostra agenzia e poi altre copie via posta carte condominiali riguardo preventivi da approvare nella prossima riunione per vari lavori al palazzo: facciate, caldaia..etc…dei quali non si era mai parlato. Siamo in causa perché avevamo chiesto di scalare le spese per i lavori. Ma loro non hanno voluto e inoltre non hanno nemmeno voluto ridarci i soldi indietro. Lei che ne pensa

Purtroppo, è impossibile dare un parere che abbia un minimo di senso e di utilità senza vedere quello che avete firmato, specialmente in una materia così delicata come le compravendite immobiliari.

In generale, posso solo dire che quando si acquista una unità immobiliare in condominio fa capo all’acquirente informarsi con precisione circa le spese, perché queste «seguono» l’unità immobiliare e, acquistando la stessa, si acquista anche il dovere di partecipare alle spese previste in seno al condominio, anche se deliberate prima dell’acquisto.

Categorie
diritto

se il venditore non si presenta per stipulare il rogito cosa si può fare?

se cortesemente è possibile avere un vostro parere su un’acquisto di una casa fatta qualche anno addietro circa 5 dal sottoscritto da una società di costruzione il quale titolare essendo tra l’altro un amico . anni ancora prima avendogli acquistato un’altra casa che ho venduta per acquistare un’altra con una stanza in piu e con il ricavato della prima ho dato anticipo sull’altra che era ancora in fase di ultimazione con compromesso privato con l accordo che a consegna dell immobile la rimanenza la saldavo con il mutuo e nel fra tempo con accordo privato davo vari acconto in base a mie possibilità. In conclusione nell arco dell anno della consegna e dopo che il sottoscritto recandosi in banca e stipulando contratto di mutuo per saldare e rogitare il caro amico non si è mai presentato per definire tale contratto perchè credo visto che tuttora ancora non è possibile rogitare vi è ipoteca di mutuo edilizio e nel frattempo mi son anche beccato multa per aver venduto prima casa e non aver comprato l’altra come posso agire

Il caso non è chiarissimo, ma se esiste un contratto preliminare di compravendita stipulato tra di voi avente ad oggetto la nuova casa puoi agire in giudizio, in base ad una disposizione specifica del codice civile, al fine di ottenere gli stessi effetti del contratto che sarebbe stato da concludere. Ovviamente, solo nel caso in cui il bene sia libero da vincoli o pesi che possono impedire il raggiungimento di questo risultato, nel qual caso è necessario che il bene sia prima liberato e puoi solo agire per il risarcimento del danno. Se, per la stipulazione del definitivo, era previsto un termine essenziale, può essere che tu possa richiedere al costruttore anche il risarcimento correlato alle sanzioni fiscali che hai ricevuto nel passaggio da una «prima casa» all’altra.