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Cos’è e come avere una copia di una sentenza penale

Una sentenza penale è una decisione emessa da un tribunale in un procedimento legale in cui viene stabilito se una persona è colpevole o innocente di un reato e, nel caso di colpevolezza, quale pena dovrebbe ricevere. Ma è possibile ottenerla?

1. Perché Potresti Aver Bisogno di Una Copia della Sentenza Penale?

Ci sono diverse ragioni per cui potresti aver bisogno di una copia di una sentenza penale. Potresti aver bisogno di consultarla per scopi legali, per dimostrare la tua innocenza, per richiedere una revisione del caso o semplicemente per scopi informativi.

2. Come Ottenere una Copia di Una Sentenza Penale?

Per ottenere una copia di una sentenza penale, devi seguire alcuni passaggi. Innanzitutto, identifica il tribunale che ha emesso la sentenza. Successivamente, contatta il tribunale e richiedi una copia. Potresti dover compilare un modulo di richiesta e pagare una tassa.

3. La Sentenza è Pubblica o Riservata?

Le sentenze penali sono generalmente pubbliche, il che significa che in genere è possibile ottenerne una copia. Tuttavia, potrebbero esserci eccezioni per alcune informazioni sensibili o casi particolari.

4. L’Importanza di Una Copia di Sentenza Penale

Avere una copia di una sentenza penale è importante per garantire la trasparenza e la giustizia nel sistema legale. Può essere utile per dimostrare la propria innocenza, per scopi legali o semplicemente per comprendere meglio il processo penale.

Ricorda di seguire sempre le leggi e le procedure locali quando cerchi di ottenere una copia di una sentenza penale.

Se vuoi approfondire ulteriormente la questione, o incaricarmi già di svolgere la trattativa, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente.

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avvocato risponde

Separazione con addebito: cos’è e come funziona


La separazione con addebito è un processo legale che può essere complesso, ma è importante per chi sta cercando di mettere fine a un matrimonio in cui vi sono delle responsabilità ben definite. In questo articolo, ti spiegheremo i fondamenti in modo semplice e chiaro.

1. Cos’è la Separazione con Addebito?

La separazione con addebito è un procedimento legale che consente a una parte di chiedere il divorzio sulla base di gravi colpe coniugali. Queste colpe possono includere l’abbandono, l’adulterio, la violenza domestica o altre violazioni gravi dei doveri coniugali. Questa via è diversa dalla separazione consensuale, in cui entrambe le parti sono d’accordo sul divorzio.

2. Consulta un Avvocato Specializzato

Il primo passo cruciale è consultare un avvocato specializzato in diritto matrimoniale. L’avvocato può aiutarti a valutare se hai una base solida per la separazione con addebito e guidarti attraverso il processo legale. Questo professionista sarà fondamentale per proteggere i tuoi interessi durante il procedimento.

3. Raccogli le Prove

Per ottenere una separazione con addebito, dovrai dimostrare le colpe del coniuge. Ciò richiede la raccolta di prove concrete e affidabili. Queste prove possono includere testimonianze, documenti o registrazioni pertinenti. Il tuo avvocato ti aiuterà a raccogliere tutte le prove necessarie.

4. Presenta una Petizione

Una volta che hai raccolto le prove e preparato il caso, il tuo avvocato presenterà una petizione di separazione con addebito presso il tribunale. Il tribunale esaminerà le prove e, se ritenute valide, potrebbe concedere la separazione con addebito. Questo passo può richiedere del tempo, quindi la pazienza è essenziale.

5. Affronta il Processo Legale

Il processo legale di separazione con addebito può essere complicato e emotivamente stressante. Tuttavia, il supporto dell’avvocato sarà prezioso durante questo periodo. Assicurati di seguire tutte le indicazioni del tribunale e di collaborare con il tuo avvocato per ottenere la separazione desiderata.

In conclusione, la separazione con addebito è un procedimento legale che richiede una base solida di prove delle colpe coniugali. Consultare un avvocato specializzato è fondamentale per navigare con successo attraverso questo processo. Con pazienza e dedizione, è possibile ottenere una separazione con addebito che metta fine a un matrimonio problematico.

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Usufrutto: 7 Punti Chiave da Conoscere.

L’usufrutto è un concetto legale che spesso suscita curiosità e domande. In questo articolo, esploreremo in modo chiaro e semplice i principali aspetti dell’usufrutto. Scopriremo cos’è, come funziona e quali sono i suoi vantaggi e limiti. Continua a leggere per avere una panoramica completa su questo importante argomento legale.

1. Cos’è l’usufrutto:
L’usufrutto è un diritto reale limitato che consente a una persona, chiamata “usufruttuario”, di utilizzare i beni di un’altra persona, detta “nudo proprietario”, per un periodo determinato o fino alla sua morte. Questo diritto comprende l’uso, la fruizione e la percezione dei frutti (redditi) prodotti dal bene.

2. Usufrutto su beni immobili e mobili:
L’usufrutto può essere costituito su beni immobili (es. una casa) o mobili (es. opere d’arte). In entrambi i casi, l’usufruttuario ha il diritto di utilizzare e godere dei beni, ma non ne diventa il proprietario effettivo.

3. Durata dell’usufrutto:
L’usufrutto può avere una durata limitata (ad esempio, 10 anni) o durare per tutta la vita dell’usufruttuario. Alla scadenza, il bene e il diritto di usufrutto tornano al nudo proprietario o ai suoi eredi.

4. Vantaggi per l’usufruttuario:
L’usufruttuario può trarre benefici dal bene usufruito, come l’utilizzo di una casa o la percezione degli affitti da un immobile locato. Questo può essere particolarmente utile per anziani che vogliono garantirsi un’abitazione stabile.

5. Obblighi dell’usufruttuario:
L’usufruttuario ha l’obbligo di mantenere il bene usufruito e di prendersi cura delle normali riparazioni. Tuttavia, non può apportare modifiche sostanziali senza il consenso del nudo proprietario.

6. Limiti dell’usufrutto:
L’usufruttuario non può vendere il bene usufruito né trasferire il diritto di usufrutto senza il consenso del nudo proprietario. Inoltre, non può agire in modo da pregiudicare i diritti del nudo proprietario.

7. Estinzione dell’usufrutto:
L’usufrutto si estingue alla scadenza del termine stabilito o con la morte dell’usufruttuario. In alcuni casi, può essere estinto anticipatamente per cause previste dalla legge, come l’abuso del bene usufruito.

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diritto

Sinistra brum brum.

Le città a 30 km/h sono l’ennesimo frutto marcio della psicopedagogia e degli insegnamenti della sinistra, basati sulla individuazione dei mali del mondo nell’uomo, nella sua voglia di possedere una casa, i beni essenziali, una macchina e usare tutto ciò di cui dispone in modo normale.

Naturalmente, questa psicopedagogia demenziale e ipocrita non attecchirà mai, perché la società, per quanti idioti possa mai contenere al suo interno, possiede una sua stabilità e impermeabilità inerziali rispetto alle boiate che possono essere volta per volta partorite dalla classe che vorrebbe dirigerla.

Tutti, dunque, continueranno, salvo grazie a Dio alcune eccezioni, a viaggiare alla velocità più opportuna a seconda delle condizioni della strada, del meteo, del veicolo e di tutte le altre circostanze, velocità che in alcuni casi sarà sicuramente superiore ai 30 che si vorrebbero imposti, ma in molti altri sarà anche inferiore, essendo esperienza comune di tutti quella per cui, in determinate situazioni stradali, si debba procedere ancora più lentamente.

Gli unici effetti che produrrà sulla realtà questa demenziale tendenza delle città a 30 km all’ora saranno che i politici di sinistra potranno continuare a vantare una loro presupposta superiorità etica e morale, esattamente come i vegani, in realtà totalmente inesistente e che ci saranno molte persone che prenderanno più multe, perché «la legge é legge», come si diceva già ai tempi di Hitler.

Per certo, tra quelli che prenderanno una multa di 150€ perché andavano ai 42 sui viali a Bologna ci saranno anche degli stagisti o delle partite iva che, grazie alla totale assenza di politiche di tutela del lavoro da parte della sinistra che avrebbe invece dovuto proteggerli, ricavano mensilmente uno stipendio di 7/800€.

Ma gli amministratori e la polizia municipale da loro sguinzagliata non desisteranno e diranno che sono tutte persone che hanno commesso «infrazioni», che non hanno a cuore la sicurezza stradale e quindi dei pericoli pubblici, quando invece l’unica cosa di cui sono responsabili é appunto il desiderio di avere un’auto e usarla per lo più per accedere e recedere dal lavoro.

Non ci sarà pietà per loro, perché la pietà dei sindaci di sinistra é oggi riservata solo agli omosessuali che si sono fatti fabbricare un bambino all’estero e poi lo hanno costretto in una famiglia
omogenitoriale, facendogli perdere per sempre la figura del padre o della madre.

Per loro la legge si infrange spesso e volentieri, e a favore di telecamera e di social, mentre per il pensionato a 800€ al mese dopo quarant’anni di lavoro che andava ai 35 con la Panda mi dispiace ma non può che applicarsi.

Nel nome del bene superiore, che solo chi dirige la sinistra in Italia può conoscere, i soldi di quelle infrazioni verranno poi versati ai comuni in modo che possano pagare un contributo affitto all’ultimo clandestino sbarcato a Lampedusa, in modo che possa fare concorrenza sul mercato del lavoro a chi risiede stabilmente e regolarmente in Italia.

A fine anno, gli amministratori presenteranno delle statistiche in cui dimostreranno che il numero di incidenti é diminuito del 5,03%, in realtà dovute a fattori completamenti diversi, tra cui il fatto che molti saranno costretti a rinunciare all’automobile, ma non importa.

Chi vota sinistra avvelena anche te: digli di smettere.

Rock n’ roll.

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diritto

10 cose sulla modifica condizioni di separazione, divorzio, affido.

1) La legge dice che in qualsiasi momento si può chiedere di cambiare le condizioni di una separazione, divorzio, affido.

2) Quindi, in teoria, si potrebbe sempre chiedere al giudice di cancellare, ridurre o aumentare un assegno di mantenimento oppure di variare il regime di gestione dei figli.

3) Nella realtà, i giudici non amano molto che venga chiesto loro di rivedere una situazione già regolamentata.

4) Questo è particolarmente vero se separazione, divorzio o affido sono frutto di una soluzione consensuale e non è nemmeno passato molto tempo dalla firma.

5) Infatti, se hai firmato e accettato tu quelle condizioni, come fai adesso a ricorrere alla magistratura per farle cambiare? I meri ripensamenti sono molto poco bene accetti dai giudici, che in questi casi non solo rigettano la tua domanda, ma ti condannano anche alle spese.

6) Per poter presentare una domanda giudiziale di modifica delle condizioni, é necessario che ci sia un fatto nuovo di una certa importanza.

7) Sono esempi di fatti rilevanti la perdita incolpevole del posto di lavoro, il matrimonio e l’uscita dalla famiglia di un figlio, un problema sanitario grave e così via.

8) Al di fuori di questi casi, la modifica delle condizioni a mio giudizio può avvenire solo consensualmente, tramite una convenzione di negoziazione assistita.

9) In caso di modifica consensuale, tuttavia, occorre che entrambe le parti siano d’accordo.

10) Per tentare di raggiungere un accordo, si può usare un percorso di mediazione familiare oppure si può dar corso ad una trattativa tra avvocati.

(1) Condividi ora questo contenuto, se pensi che possa essere utile ad altri (2) Iscriviti subito al blog, al podcast, al canale youtube e tiktok e all’account instagram degli avvocati dal volto umano per ricevere altri contenuti gratuiti come questo (3) Se ti serve assistenza legale professionale, chiama ora il n. 059 761926 e prenota il tuo appuntamento.

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riflessioni

20 cose su come investire su di un bravo avvocato.

1) La tariffazione a tempo é uno dei modi di tariffare degli avvocati, di molti altri liberi professionisti e, in realtà, viene usato come base anche per la retribuzione dei lavoratori dipendenti, che é di solito oraria.

2) É l’unica forma di tariffazione ipotizzabile quando il lavoro che si deve svolgere é ancora indeterminabile per tipo e durata: in questi casi, il cliente «acquista» una o più ore del tempo e dell’attenzione dell’avvocato, almeno sino a che la situazione non sarà più chiara e sarà possibile tariffare il lavoro successivo a corpo, a forfait o flat.

3) Se un cliente viene per una situazione di crisi di coppia, non si sa ancora se ci sarà una separazione e nemmeno, nel caso vi sia, se la stessa sarà consensuale o giudiziale: si inizia a lavorare sulla situazione, con tariffazione ad ore, poi se si arriverà ad una consensuale si potrà applicare la tariffa a corpo per l’intera pratica.

4) É fondamentale che il cliente comprenda che con la tariffazione a tempo acquista il tempo e l’attenzione di un avvocato e che queste energie sono diversissime da professionista a professionista.

5) Per questo, é importante scegliere un professionista la cui attenzione sul tuo caso sia di valore: una persona che per modi di vedere le cose, preparazione, esperienza, professionalità, onestà e serietà pensi che possa realmente aiutare il tuo caso versandovi la sua attenzione e dedicandovi il suo tempo.

6) Noi avvocati non abbiamo idea di cosa ti consiglieremo di fare per il tuo caso sinché non ti abbiamo ascoltato e abbiamo riflettuto su quello che ci hai detto: é un lavoro che si fa insieme, man mano che procede l’approfondimento del tuo problema.

7) É solo dedicando tempo ed attenzione al tuo caso che ci verranno le idee necessarie, utili e opportune circa la strategia migliore per affrontare la tua situazione: come un meccanico capisce cosa non va solo quando inizia a smontare il motore della tua auto, anche noi avvocati non possiamo avere risposte preliminari, ma enucleare idee man mano che parli con noi e ci fai vedere i documenti del tuo caso.

8) Tutte le volte che si inizia un lavoro su di un problema legale si parte con la tariffazione oraria, perché molto raramente si può sapere prima che cosa c’è da fare, quindi il lavoro inizia sempre con l’avvocato e il cliente che si siedono insieme e iniziano a ragionare sulla situazione.

9) Questo è e resterà sempre un lavoro di alto artigianato e di profonda umanità e non potrà mai essere sostituito da alcun tipo di intelligenza artificiale. L’avvocato deve essere un umanista.

10) Si sceglie un avvocato non in base alla presunta specializzazione, che é il nulla, ma in base alla convinzione, o più spesso anche solo sensazione, che sia quella persona che potrebbe avere l’idea giusta per sbloccare, o trattare o lenire, la tua situazione e il tuo problema e che, inoltre, si comporterà con te in modo onesto e leale, evitando di farti adottare iniziative che potrebbero esserti più dannose che utili.

11) Le idee strategiche che ti servono per trattare la tua situazione l’avvocato non le prende, se non in minima parte, dai suoi studi di diritto: grazie a Dio, la maggior parte delle vertenze non si risolve applicando il diritto, ma in maniere molto più elastiche e creative.

12) L’avvocato «più bravo» non esiste. Semplicemente é un mito creato da alcuni clienti che volevano alternativamente essere rassicurati o pavoneggiarsi. Se mai esistesse, peraltro, sarebbe un avvocato che starebbe sul gozzo ai giudici, a quasi tutti, quindi assumerlo potrebbe essere di molto poco giovamento.

13) La verità è che l’avvocato viene scelto per risonanza, come tutte le altre persone con cui si entra in relazione nella vita: scegli quello che ti «sembra» bravo, preparato, onesto, leale, ma ti sembra così perché risuoni con lui.

14) L’avvocato deve darti la sensazione di essere quella persona che può darti il punto di vista che ti manca per guardare in modo più funzionale ed efficace alla tua situazione: un paio di occhiali nuovi con cui guardare il tuo mondo.

15) Questa cosa é fondamentale perché nel 90% dei casi il tuo problema legale sei tu stesso che te lo sei attirato o creato col tuo modo di essere, vivere e guardare alla realtà: dunque la prima cosa che ti serve é un cambio di prospettiva.

16) L’avvocato é dunque qualcosa di molto diverso da quel tecnico che oggi si vorrebbe che fosse: una specie di juke-box in cui infili una monetina e lui inizia a suonare la canzone che hai scelto.

17) Se vuoi iniziare a trattare il tuo problema, devi accettare di entrare in una relazione autentica con il tuo avvocato, per quanto la cosa possa all’inizio sembrarti strana, sgradevole o persino pericolosa, una relazione fatta di colloqui di persona, via videocall o telefono e mai di mail, whatsapp e altri surrogati del genere.

18) Avvocati e clienti sono entrambi insopportabili, ma la sfida é proprio quella di riuscire ad andare oltre questa insopportabilità per portare qualcosa di nuovo e autentico nei tuoi problemi e nella tua vita, vita che non è fatta solo di relazioni con persone con cui è facile stare in relazione…

19) Ecco dunque il vero costo di incaricare un avvocato: non solo devi pagare una tariffa oraria in denaro, ma devi anche investire il tuo tempo per lavorare con lui ed essere disposto a condividere sempre con lui fatti della tua vita a volte anche molto intimi e di cui altrimenti non parleresti volentieri.

20) Tutto ciò é tuttavia necessario per sbloccare le situazioni legali, spesso con enormi risvolti personali – pensa ad esempio ad una separazione, in cui ti trovi coinvolto: é un investimento che vale la pena di fare, piuttosto occorre porre molta cura nella scelta del professionista che farà questo percorso insieme a te.

(l’eventuale condivisione é sempre gradita…)

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riflessioni

20 cose su quanto costa un avvocato.

1) In materia di compensi degli avvocati, chi non è dell’ambiente si avvicina quasi sempre ad un legale terrorizzato da risalenti e diffuse storie dell’orrore, in cui si narra come il tal dei tali, ad esempio, abbia dovuto pagare 5.000€ per una sola telefonata ad un avvocato.

2) Molte persone, che pur ne avrebbero bisogno, rinunciano addirittura a rivolgersi ad un avvocato per paura di essere dissanguate.

3) In realtà, se é vero che i servizi legali non costano poco, é anche vero che quelle storie sono vere e proprie esagerazioni, ma
soprattutto che esiste una soluzione molto semplice: acquistare sempre un servizio legale sulla base di un preventivo chiaro e magari per iscritto.

4) A Modena si dice «sta meglio un topo in bocca a un gatto che un cliente in mano ad un avvocato» – ma per fortuna non deve per forza essere sempre così ?.

5) Ogni avvocato deve dare la massima chiarezza possibile sui costi dei propri servizi al cliente: questo serve sia al cliente che all’avvocato stesso, che, se riesce a essere preciso sui costi, scopre presto di «vendere» e convertire molto di più.

6) La chiarezza, dunque, é un vantaggio sia per i clienti, che possono acquistare con tranquillità i servizi di cui hanno bisogno, sia per gli avvocati, che così trovano molte più occasioni di lavoro.

7) Una politica tariffaria professionale basata sulla chiarezza é una grande strategia di leadgeneration e marketing, come insegno agli avvocati che seguo nel mio coaching.

8) Il cliente ha diritto ad avere un preventivo scritto; in questo preventivo l’avvocato deve indicare anche, sia per obbligo di legge che deontologico, la compagnia di assicurazione che copre i suoi eventuali errori nei confronti del cliente.

9) Quasi nessun avvocato adempie all’obbligo di indicare la compagnia assicurativa nei preventivi, pur previsto da due ordini di norme, e questo è male e denota per l’ennesima volta la tradizionale sciatteria marketing-wise della categoria: offrire una garanzia serve sempre a vendere di più!.

10) I clienti ritengono che gli avvocati siano sgradevoli e
insopportabili, gli avvocati pensano la stessa cosa dei clienti ed entrambe le cose sono verissime nella maggior parte delle situazioni, tuttavia nessun rapporto, nemmeno quelli professionali, può mai basarsi sul puro antagonismo e sull’antipatia: occorre lavorare sulle cose che uniscono – i clienti devono riconoscere il valore degli avvocati e viceversa.

11) Ci sono dei temi, come la chiarezza sui costi, che sono di convenienza comune: questo è fondamentale da capire prima di tutto per gli avvocati.

12) I preventivi redatti sulla base dei parametri forensi previsti dalla legge da questo punto di vista non funzionano, perché non danno chiarezza sufficiente al cliente, che non è neanche in grado di «leggerli» adeguatamente e finisce così per non fidarsi del proprio avvocato a riguardo e ad avere sensazioni negative che certo non lo inducono a confermare.

13) Per questi motivi, non ho mai usato i parametri forensi – che rappresentano davvero il nulla, non li usano nemmeno i giudici quando fanno le loro liquidazioni – ma preferisco usare la tariffazione oraria o flat.

14) La tariffazione oraria è autoesplicativa, quella flat é un modo di tariffazione a forfait e può, ulteriormente, essere di due tipi a seconda della situazione: a corpo per l’intero lavoro o su base annuale.

15) É a corpo quando il lavoro è già determinato, ad esempio una separazione consensuale, mentre é su base annuale quando la durata é molto più incerta, ad esempio una separazione giudiziale che può durare anni.

16) Esiste anche un altro metodo tariffario che é il compenso a percentuale o parametrato al risultato, di cui parlerò meglio in un altro post.

17) In ogni caso, con questi sistemi, finalmente il cliente può sapere in anticipo che cosa va a spendere, non in modo assolutamente preciso, perché ad esempio non sai quanti anni dura una causa, ma certamente nella misura massima possibile, potendo sapere ad esempio che più di tanto all’anno non spende.

18) Se vuoi approfondire il funzionamento dei miei preventivi di tipo flat, c’è una puntata di radio solignani podcast dedicata
all’argomento che ti invito ad ascoltare, iscrivendoti ovviamente anche al podcast per ricevere automaticamente tutti i nuovi episodi.

19) I preventivi sono gratuiti, ma i preventivi si possono fare solo quando il cliente sa già il lavoro che ha bisogno di fare: se, invece, il cliente non lo sa e l’avvocato deve aiutarlo a capirlo, allora il cliente deve prima acquistare una consulenza, cioè tempo e attenzione dell’avvocato sulla sua situazione – questo è un aspetto che molti clienti non colgono, o vorrebbero non cogliere, ma é molto importante e non accantonabile. .

20) Accanto ai preventivi, ci sono una serie di servizi legali che possono essere «pacchettizzati» una volta per tutte così se il cliente sa già cosa gli serve può acquistarla direttamente senza nemmeno bisogno di chiedere prima un preventivo – nel mio sito c’è una sezione «shop» in cui ho pacchettizzato decine di servizi legali, e che incremento man mano, che appunto possono essere acquistati
direttamente.

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riflessioni

12 cose sulle risorse digitali di avvocati dal volto umano.

1) Prima di tutto, avvocati dal volto umano é un marchio che identifica da decenni contenuti di tipo giuridico divulgativo, cioè destinati ad un pubblico generico di persone, gli utenti finali del diritto, privi di preparazione e studi giuridici, contenuti quasi sempre sviluppati a partire dalla domanda di una persona o azienda.

2) La base di tutti i contenuti di avvocati dal volto umano é, e resterà sempre, il blog, sviluppato su una piattaforma wordpress self-hosted, dove i dati restano di nostra proprietà, possiamo scrivere quello che ci pare e nessuno può rimuovere o censurare nessun contenuto, o addirittura cancellare o sospendere un account, a differenza di quanto avviene coi social.

3) Il blog si trova all’indirizzo https://blog.solignani.it. Esiste da più di vent’anni e contiene oltre 10.000 articoli e un numero ancora maggiore di commenti.

4) Per iscriverti al blog, collegati ora alla home page del blog stesso e inserisci la tua mail nell’apposita casella – ti arriverà una mail alla quale dovrai dare conferma (serve per evitare che altri possano iscriverti contro la tua volontà).

5) Un’altra risorsa di avvocati dal volto umano é il podcast radio solignani. Iscriviti adesso al podcast, apri questa pagina:

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11) Tutte le risorse digitali del franchise «avvocati dal volto umano» sono e saranno sempre completamente gratuite – seguire il blog e le altre risorse é di tutta convenienza per te.

12) Sei un avvocato? Nonostante i contenuti di «avvocati dal volto umano» siano creati per profani del diritto, sono utilissimi anche per molti avvocati, che infatti seguono numerosi i vari account. Iscriviti anche tu, sei il benvenuto. Oltre a queste risorse, cerca anche quelle del gruppo «Fare l’avvocato é bellissimo», che sono contenuti destinati più specificamente agli avvocati.

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diritto

12 cose sulla polizza di tutela legale.

1) É una forma di assicurazione che ti paga le spese sia legali che tecniche in caso di insorgenza di una vertenza imprevista.

2) Esiste sia per gli individui, che per le famiglie e le aziende.

3) Copre tutte le materie e le situazioni che non sono espressamente escluse.

4) Tra le esclusioni la materia successoria, separazioni e divorzi (anche se alcune forme invece sono ricomprese), le donazioni e altre materie da verificare prima di sottoscrivere la polizza.

5) É una forma di assicurazione molto diffusa all’estero e molto poco conosciuta in Italia.

6) Chi ha questo tipo di assicurazione di solito può scegliersi liberamente l’avvocato.

7) La compagnia paga le spese sia per il lavoro stragiudiziale che per quello giudiziale: in caso di esito negativo della causa, paga anche le eventuali spese di soccombenza.

8) Oltre all’avvocato, paga anche il CTU e i CTP di cui l’assicurato dovesse aver bisogno in corso di causa o anche prima della stessa.

9) Il costo é estremamente contenuto rispetto al valore che si riceve, il preventivo va chiesto al proprio agente sul territorio.

10) Ci sono tre principali compagnie specializzate in tutela legale: UCA, Arag e Das; sono compagnie che fanno solo tutela legale – consiglio di usare queste e non altre compagnie generaliste.

11) Da più di vent’anni predico a tutti di munirsi di e tenersi sempre negli anni una polizza di tutela legale: quando viene da me un cliente che ne ha una che si può usare per il suo caso, posso seguirlo in maniera molto più efficace; io lavoro molto meglio e lui non spende un centesimo.

12) Puoi sapere di più sulla tutela legale leggendo i vecchi post del blog all’indirizzo blog.solignani.it e ascoltando la puntata dedicata al tema di radio solignani podcast.

Appena possibile, acquista una polizza di tutela legale e mantienila sempre senza disdirla mai.

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riflessioni

10 cose che i clienti degli avvocati credono vere ma non lo sono.

1) C’è una norma applicabile ad ogni situazione, la legge é un catalogo di soluzioni, basta solo sfogliarlo e trovare quella giusta. In realtà non è così, la legge prevede, spesso in maniera peraltro incompleta, non chiara, se non addirittura maldestra, un numero limitato di casi, per affrontare una situazione occorre lavorare di interpretazione e tutto diventa molto meno tassativo di quello che si pensa.

2) Un avvocato conosce tutte le leggi, sentenze e c.. No, un avvocato nella migliore delle ipotesi conosce meno del 5% del diritto, la sua professionalità consiste nel sapere sempre dove andare a cercare quello che non sa e che gli serve per il caso in questione.

3) Meglio prendere un avvocato specializzato nel mio problema. Una cosa senza alcun senso: il cliente non sa nemmeno, da un lato, a quale ramo del diritto sarebbe attinente il suo problema e, dall’altro, le specializzazioni per gli avvocati non esistono. Bisogna solo cercare un avvocato che non abbia la testa piena di segatura, e che sia un minimo corretto, mentre se non è competente sarà lui a dirtelo e a muoversi in modo che il tuo caso sia seguito in modo efficiente e funzionale, andando ad associare al fascicolo i colleghi che dispongono delle competenze necessarie. Con il mio ormai famoso hashtag, insomma, megliochiamaretiz

4) É giusto coltivare questa vertenza per una questione di principio! É una delle motivazioni meno indicate per decidere di investire su una situazione di conflitto di natura legale. Per evidenti motivi e per il fatto che il sistema giudiziario non distribuisce giustizia, ma applica la legge, una cosa che non così di rado é diversa.

5) Gli avvocati sono dei privilegiati. No, gli avvocati si alzano tutte le mattine per andare a lavorare come tutti gli altri e pagano le stesse tasse degli altri – anzi probabilmente anche di più. Possono stare in giudizio, a differenza degli altri, solo ed esclusivamente per motivi di competenza tecnica. Anche a me piacerebbe pulirmi la caldaia da solo ogni anno, ma devo farlo fare, per legge, a un tecnico che dispone della competenza relativa: é la stessa cosa.

6) Sono un cliente e come tale ho sempre ragione. No, il cliente degli avvocati é l’unico cliente che non ha sempre ragione. In una vertenza tra due persone, é evidente che una ha ragione e l’altra no, quando sono invece clienti di avvocati entrambe.

7) Se vinco le spese le paga chi perde. Forse… Intanto le devi comunque anticipare tu, poi devi a) vincere b) ottenere una condanna alle spese c) riuscire a recuperarle. Inoltre la misura in cui le recuperi potrebbe essere minore rispetto a quello che hai pagato.

8) Non serve scrivere alla controparte tanto é un idiota / pensa solo ai soldi / é un delinquente. Prima di iniziare qualsiasi vertenza, salvo casi molto particolari, bisogna sempre scrivere alla controparte dichiarando le proprie richieste, non foss’altro che per fare vedere al giudice, cui eventualmente si finisce davanti in seguito, che non si è dei cani. Inoltre molto spesso a una diffida seguono risultati inaspettati.

9) Un avvocato deve rispondere sempre al telefono quando lo chiamo. Un avvocato sempre disponibile a prendere le telefonate sarebbe uno che non fa un razzo tutto il giorno e un legale del genere non sarebbe affatto desiderabile. O, in alternativa, uno che interrompe un appuntamento, magari molto delicato, per rispondere in continuazione al telefono: questo sarebbe ancora peggio. Un bravo avvocato lavora tutto il giorno su cose estremamente importanti e delicate e non può essere interrotto.

10) Devo raccontare la mia storia da principio. No, all’esatto contrario devi iniziare proprio dalla fine, altrimenti il tuo avvocato ti ascolta per un’ora senza capire quel che stai dicendo. Guarda il video di approfondimento che trovi sul canale YouTube degli
avvocatidalvoltoumano.

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