Ho collaborato, senza contratto scritto, con una rivista, che mi ha promesso di pagare i miei articoli e le mie foto, poi non ho ricevuto nulla (Piero, via mail)
Siamo di fronte a un contratto di collaborazione giornalistica che non è stata retribuita come promesso, un fenomeno che purtroppo accade sempre più spesso specialmente in caso di case editrici appena nate o di piccole dimensioni che hanno problemi amministrativi e spesso anche finanziari.
Purtroppo, siamo in assenza di un contratto scritto, ma la collaborazione può essere molto semplicemente dimostrata attraverso la produzione degli articoli e delle foto pubblicate a proprio nome sulla rivista stessa.
Per ottenere il corrispettivo vantato, bisogna procedere ad un recupero credito. Non è possibile, tuttavia, presentare un ricorso per decreto ingiuntivo in quanto non ci sono fatture che attestino la collaborazione e si deve procedere con il giudizio ordinario, dal giudice di pace se l’importo è inferiore ai 2500€.
La prima strada che si consiglia è comunque quella di mandare una lettera di richiesta di pagamento. In questo modo viene sondato il terreno e si può verificare un’eventuale disponibilità di controparte ad addivenire ad un accordo satisfattivo per il cliente, ottenendo magari solo parte della somma, ma in tempi brevi e con spese ridotte. In caso di esito negativo occorre procedere con la citazione in giudizio che può portare all’ottenimento dell’intera somma, ma che ha esito incerto ed è sicuramente una strada più lunga da percorrere.
Per quanto riguarda il compenso del legale, trattandosi di un recupero credito si può anche scegliere il patto di quota lite e pagare l’avvocato con una percentuale sul ricavato, stabilita all’atto dell’apertura della pratica. La tutela gudiziaria, se presente, invece non aiuta, dal momento che, salvo che non si sia corrisposto l’apposito sovrappremio, i recuperi crediti non sono coperti.
(con la collaborazione di Emanuele Roli)