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collaborazione giornalistica non retribuita

Ho collaborato, senza contratto scritto, con una rivista, che mi ha promesso di pagare i miei articoli e le mie foto, poi non ho ricevuto nulla (Piero, via mail)

Siamo di fronte a un contratto di collaborazione giornalistica che non è stata retribuita come promesso, un fenomeno che purtroppo accade sempre più spesso specialmente in caso di case editrici appena nate o di piccole dimensioni che hanno problemi amministrativi e spesso anche finanziari.

Purtroppo, siamo in assenza di un contratto scritto, ma la collaborazione può essere molto semplicemente dimostrata attraverso la produzione degli articoli e delle foto pubblicate a proprio nome sulla rivista stessa.

Per ottenere il corrispettivo vantato, bisogna procedere ad un recupero credito. Non è possibile, tuttavia, presentare un ricorso per decreto ingiuntivo in quanto non ci sono fatture che attestino la collaborazione e si deve procedere con il giudizio ordinario, dal giudice di pace se l’importo è inferiore ai 2500€.

La prima strada che si consiglia è comunque quella di mandare una lettera di richiesta di pagamento. In questo modo viene sondato il terreno e si può verificare un’eventuale disponibilità di controparte ad addivenire ad un accordo satisfattivo per il cliente, ottenendo magari solo parte della somma, ma in tempi brevi e con spese ridotte. In caso di esito negativo occorre procedere con la citazione in giudizio che può portare all’ottenimento dell’intera somma, ma che ha esito incerto ed è sicuramente una strada più lunga da percorrere.

Per quanto riguarda il compenso del legale, trattandosi di un recupero credito si può anche scegliere il patto di quota lite e pagare l’avvocato con una percentuale sul ricavato, stabilita all’atto dell’apertura della pratica. La tutela gudiziaria, se presente, invece non aiuta, dal momento che, salvo che non si sia corrisposto l’apposito sovrappremio, i recuperi crediti non sono coperti.

(con la collaborazione di Emanuele Roli)

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quando non si applica l’indennizzo diretto

 

Premetto che io sono la figlia dell’interessato, e “l’incidentato” ha subito un incidente con ragione al 100% (con intervento polizia Municipale e trasporto in ambulanza al pronto soccorso per sutura ferita sopraccigliare, e frattura alla spalla dx). Ora mio padre porta il tutore, il motorino sul quale viaggiava ha un danno superiore al valore della moto, e da informazioni ottenute da varie fonti, ho “scoperto” che se non si usufruisce dell’indennizzo diretto, si ha la possibilità di chiedere l’intervento di un legale, e le spese del legale possono essere addebitate all’assicurazione della controparte. Mio padre, avendo un motorino con targa vecchia, non può usufruire dell’indennizzo diretto. Mi chiedo quindi: è vero che quindi il costo del legale è pari a zero per noi, in quanto viene rimborsato dall’assicurazione della controparte? Se si, voi accettate clienti “a distanza”? (Lara, via mail)

A quanto pare in effetti l’indennizzo diretto non opera se un veicolo coinvolto è un ciclomotore con il vecchio targhino. Quindi le spese legali dovrebbe pagarle la Compagnia avversaria. Dico dovrebbe perchè anche prima dell’indennizzo diretto le Compagnie non sono mai state obbligate a pagare le spese legali, lo facevano solo per convenienza e fair play con gli avvocati.

Ora le cose, con l’indennizzo diretto, sono cambiate e può anche darsi che tentino di non pagarle anche nei casi in cui l’i.d. non è operativo.

Quello che posso proporti, onestamente, in questa situazione è quanto segue: un accordo per cui se la compagnia paga le spese noi ci soddisfiamo su quelle e per voi il legale in questo caso non costa nulla; se la compagnia non dovesse rimborsarle per un motivo o per l’altro, noi vi prenderemo il 10% di quello che avrete recuperato come danno. Il 10% riguarda tutto quel che si recupera sia di danno che di spese volendo potremmo restringerci al solo danno ma in quel caso dovremmo aumentare leggermente la percentuale tipo 12%

Secondo me, essendoci danni fisici, conviene comunque farvi seguire da un legale, con il sistema della quota lite sarete anche sicuri che le spese saranno commisurate al vostro danno e non supereranno mai un certo tetto.

Questa è la nostra politica attuale, i consigli che diamo e ci crediamo veramente, sapessi quante volte ci sono capitate persone a cui le assicurazioni volevano riconoscere un danno da poco o addirittura niente del tutto che poi con l’assistenza di un medico legale e di un legale si sono viste accertare danni ben consistenti.

Naturalmente possiamo seguirti anche a distanza.

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il patto di quota lite

Devo recuperare un credito, ma non vorrei spendere troppo, è possibile accordarsi con il legale per tentare il recupero e poi dividere il ricavato? (Emanuele, via mail).

Quello di cui parla il lettore è il “patto di quota lite” o, meglio, compenso parametrato al risultato (contingent fee negli USA).

Praticamente, si inizia una pratica di recupero credito e il compenso del legale anzichè essere determinato in base alle tariffe, viene quantificato in percentuale su quello che si è “portato a casa”, ad esempio il 10% di quanto si è recuperato. Il patto di quota lite è sempre stato vietato in Italia, ma il divieto è stato abrogato con il decreto Bersani, per cui, dal primo gennaio del 2007, anche gli avvocati italiani possono accettare pratiche con il sistema della “quota lite”, purchè, e questo è previsto a tutela del cliente, la percentuale concordata sia sempre proporzionata all’attività svolta (art. 45 codice deontologico forense).

Il patto di quota lite deve essere stipulato per iscritto, altrimenti è nullo (2233, comma 3°, cod. civ.) e si applica la tariffazione tradizionale “a tariffa“.

Il patto di quota lite è utilizzato da decenni in altri paesi, come ad esempio gli Stati Uniti, dove i legali, per alcuni tipi di cause, offrono questa possibilità ai propri assistiti, arrivando anche sino ad anticipare di tasca propria tutte le spese necessarie, a volte addirittura ricorrendo all’indebitamento, cosa che non sembra possa garantire, poi, quella serenità necessaria per poter lavorare adeguatamente sulle posizioni seguite. La mentalità degli avvocati italiani proviene da una tradizione molto diversa, ragione per cui ad oggi è comprensibile che non molti avvocati offrano già la possibilità di stipulare patti di quota lite come sistema di tariffazione, nonostante la novità introdotta sul punto dalla legge.

Alcuni studi, come il nostro, hanno iniziato a sperimentare questa forma di tariffazione, specialmente per alcune pratiche che si prestano in modo particolare a essere “tariffate” in tal modo, come ad esempio i recuperi crediti, i sinistri in genere, l’equa riparazione, offrendo a chi richiede assistenza la scelta tra la tariffazione tradizionale e la tariffazione mediante il sistema della quota lite, in modo che il cliente possa sempre scegliere cosa gli conviene di più. A volte l’assistito sceglie la quota lite perchè in questo modo crede che vi sia un incentivo maggiore per il legale a coltivare la posizione, dal momento che in qualche modo l’assistito e il legale “entrano in società” guadagnando, sia pure ciascuno nelle debite proporzioni, in base al risultato conseguito. Vale la pena, comunque, di giudicare caso per caso.

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recuperi crediti con il patto di quota lite

Dopo i sinistri stradali, abbiamo deciso, come studio, di aprire la possibilità di gestire pratiche con il sistema del patto di quota lite anche alle questioni di recupero crediti.

Se avete un credito da recuperare, potete chiederci un preventivo e noi, se possibile, ve ne faremo in realtà due: uno per il caso in cui scegliate di usare il vecchio sistema a tariffa e uno per il patto di quota lite.

Ci riserviamo di valutare, per la definizione del patto di quota lite nei suoi contenuti generali e particolari, tutti gli aspetti della pratica tra cui, a mero titolo di esempio, l’importo da recuperare, le caratteristiche del debitore, tra cui la collocazione geografica dello stesso e così via.

Se possibile farvi una offerta per la gestione con il sistema della quota lite, ve la faremo, altrimenti vi faremo il preventivo per la gestione con il sistema della tariffa.

La valutazione e il preventivo potranno essere fatti prima o dopo l’invio della prima richiesta di pagamento da parte dello studio, si valuterà volta per volta cosa appare più conveniente.

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da oggi puoi affidarci i tuoi sinistri con patto di quota lite del 10%

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