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diritto

Intrusioni del coinquilino: che fare?

Ho un conquilino che mi è entrato in mia camera personale chiusa a chiave e lui a sempre negato adesso o messo una telecamera e lo filmato è registrato posso denunciarlo visto che la stanza è sempre chiusa a chiave e nn so come faccia ad aprire la porta

La domanda è mal formulata e ti spiego perché: una denuncia può sempre essere fatta, il fondamento della stessa si valuta sempre in seguito. La domanda più corretta sarebbe invece «Ci sono adeguate basi legali per presentare una denuncia nel mio caso e, soprattutto, il deposito di una denuncia è il modo migliore per tutelarmi?»

Sulla base della domanda così più correttamente formulata, si può considerare che, specialmente se si tratta di un coinquilino, la presentazione di una querela non sembra essere lo strumento più idoneo per trattare una situazione del genere.

Quello che appare più consigliabile, e che ben potrebbe risolvere il tuo problema, potrebbe essere semplicemente l’invio di una diffida tramite un avvocato, in cui si chiede a questa persona di cessare i suoi comportamenti illegittimi, indicando anche come è riuscito a praticare queste intrusioni, in modo da eliminare la «falla», diciamo così, nel tuo «sistema di sicurezza».

Una volta formata e inviata la diffida, si deve nuovamente valutare il da farsi e lo si deve fare in base a quella che sarà stata o non stata la reazione del responsabile dell’illecito; tale valutazione, ovviamente, non può essere fatta ora.

Se vuoi procedere in questo senso, chiama lo studio al numero 059 761926 per concordare il tuo appuntamento, oppure acquista direttamente da qui: in questo secondo caso, sarà la mia assistente a chiamarti per concordare giorno ed ora dell’appuntamento stesso.

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trattare i problemi legali

Lettera «riservata» di un avvocato: come va gestita.

Note dell’episodio.

In questo contenuto, ti parla di cosa significa che una lettera di un avvocato è riservata, cosa comporta e come bisogna gestire necessariamente situazioni in cui si riceve una lettera del genere.

Riferimenti.

Le risorse degli avvocati dal volto umano

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diritto

Registro delle opposizioni: come iscriversi.

Un post velocissimo per dirti come puoi iscriverti al registro delle opposizioni, sia per i numeri di telefonia fissa che per i cellulari:

  • chiama il n. 800 957 766 per le utenze fisse;
  • chiama lo 06 42986411 per i cellulari;

Risponderà una voce registrata che verso la fine ti chiederà di premere 1.

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Vediamo se questa volta funziona, lascia un commento con la tua esperienza.

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riflessioni

Risposte legali da google.

Le persone che cercano risposte ai loro problemi legali con google per lo più sbagliano.

Gli avvocati possono anche irritarsi quando questo succede, tuttavia devono anche chiedersi come mai google abbia acquisito più
autorevolezza di loro.

Il «torto» degli utenti dove sta?

In un paio di cose.

Innanzitutto nel credere che sia possibile leggere e comprendere adeguatamente un articolo giuridico su di un determinato argomento senza disporre di una preparazione sistematica sul sistema giuridico, senza conoscere, di tale sistema, i principi fondamentali.

Questo é un errore che non fa solo Giggino con la quinta elementare, ma in esso cadono anche fior di professionisti. Un caso emblematico é quello degli ingegneri che si occupano di privacy e sicurezza informatica, che sugli aspetti giuridici finiscono sempre per mancare punti di vista importanti, proprio perché la loro preparazione non é giuridica.

Il secondo errore tipico é in realtà un corollario del primo e consiste nel trovare una sentenza di Cassazione, o di un altro giudice, e pensare di «avere la vittoria in tasca», sconsiderando che il nostro non é un sistema a precedente vincolante, anzi ne é ben lontano, dal momento che sono sempre di più i giudici che godono nel fare il contrario di quello che dice la Cassazione, per non dire di quello che riesce a fare la Cassazione stessa sulle medesime questioni.

Non c’è niente di male nel consultare google per farsi un’idea, anzi può essere molto utile e, se c’è un avvocato che incoraggia le persone a farlo, quello sono proprio io, anche considerando che da anni ormai oltre il 70% del mio fatturato viene dal blog, cioè da gente che trova i miei articoli con google, li trova interessanti e ben fatti e così decide di prendermi come avvocato.

L’importante è avere la consapevolezza dei propri limiti e cioè di sapere sempre che quello che ti é parso di capire leggendo un articolo giuridico potrebbe non essere da interpretare esattamente come lo hai capito tu.

Quello che puoi fare é farti una prima idea, poi subito dopo confrontarti con un avvocato e allineare quello che hai acquisito con la sua conoscenza completa del sistema giuridico e la sua esperienza di pratica giudiziaria.

Detto questo, ti voglio parlare adesso degli avvocati.

É umano irritarsi col cliente che pretende di saperne più di te, ma é anche doveroso per te, se sei un avvocato, chiederti come mai hai perso così tanto di autorevolezza.

É comodo dare la colpa a google e alla presunta stupidità della gente, ma la realtà é che questi due elementi non esauriscono affatto le cause del fenomeno.

La realtà è che gli avvocati hanno perso autorevolezza in generale, anche a prescindere da google.

Se google ci fosse stato cinquanta anni fa, nessuno si sarebbe sognato di portarne i risultati da un avvocato.

Non è neanche questione di rispetto, il punto é che le persone non hanno più fiducia negli avvocati.

Perché è successo questo?

La spiegazione per me è semplicissima: perché una fetta troppo grossa di avvocati é composta da legalesi che non hanno alcuna idea di come si faccia in modo efficace e tutelante per il cliente questa professione.

Un avvocato esce dall’Università preparato in una sola materia (e quando va bene!), il diritto, che rappresenta circa il 2% di quello che è necessario sapere per svolgere in modo decente questa
professione, dopodiché non investe in niente, non per pigrizia, ma perché non ha nemmeno alcuna idea di quello che dovrebbe fare a riguardo.

Continua per anni sempre alla stessa maniera, a fare una formazione continua completamente inutile proposta dalle autorità forensi, completamente imbelle e sostanzialmente incapace anche solo di accogliere e ascoltare in modo adeguato un cliente.

A qualcuno forse questa ricostruzione potrebbe sembrare esagerata, ma ti assicuro che è la pura realtà, per quanto assurda, tragica, paradossale e te lo posso dimostrare e comprovare in dozzine di modi, se già non ne hai fatto esperienza da solo.

Forse è il momento di tornare ad avere, sia come utenti che come avvocati, la consapevolezza dei rispettivi limiti.

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riflessioni

Che droghe usano gli avvocati di amnesty?

Sul sito di amnesty, si trova compilata questa meravigliosa faq, in cui i preparatissimi giuristi di quell’associazione spiegano, in termini inclusivi, ecocompatibili e pacifistici, perché l’aborto sarebbe un «diritto umano».

Esso sarebbe previsto come tale dal «diritto internazionale dei diritti umani», una cosa tuttavia che, almeno in questo universo, non esiste.

In realtà, inoltre, l’aborto non è nemmeno un diritto, né in Italia né negli USA.

Per sincerarsene, basta leggere la legge 194 e tutti i provvedimenti correlati, che non definiscono mai in nessuna occasione l’aborto come un “diritto”.

Negli Stati Uniti, ugualmente, non c’è nessuna legge che preveda il diritto all’aborto, c’è solo una sentenza, la celebre Roe contro Wade, con cui sono di fatto state consentite pratiche abortive, senza appunto che diventassero mai un diritto.

Dunque, dire, che l’aborto è un diritto é già una gran bestialità in sé.

Dire che addirittura sarebbe un «diritto umano» cioè un diritto fondamentale di ogni essere vivente é voler esagerare e dire la bestialità più grande possibile, é candidarsi per vincere il premio per aver sparato la boiata più grossa di tutti i tempi.

I finissimi giuristi di amnesty però non si fermano qui.

Secondo loro, negare il «diritto umano all’aborto» sarebbe addirittura una violazione della privacy!

Ora, va bene che una delle cose più care all’uomo contemporaneo é la privacy, ma resta da capire davvero che cosa avrebbe a che fare la privacy con l’aborto.

Posso garantire che nell’intera e copiosissima legislazione italiana, europea ed estera in materia di privacy non si fa alcuna menzione e alcun riferimento alle pratiche abortive.

Né é pertinente il riferimento alle decisioni «sul proprio corpo», dal momento che nelle pratiche abortive si decide sempre e necessariamente di un corpo altrui che é solo ospitato all’interno di quello della donna ma resta innegabilmente e evidentemente dotato di alterità.

Non paghi della figura rimediata sino a qui, i bravissimi avvocati di amnesty ci tengono a informare il pubblico su chi sarebbero i titolari di questo «diritto umano»: essi sarebbero non solo le «donne, ragazze» ma anche «altre persone che possono rimanere incinte».

Un’altra cosa che non esiste.

Lo scopo di tutte queste vere e proprie boiate sarebbe, poi, raggiungere non solo la «giustizia sociale», come se abortire garantisse ad esempio stipendi più equi ai lavoratori, ma anche la «giustizia di genere».

Io mi chiedo a questo punto una cosa: premesso che é del tutto lecito essere a favore delle pratiche abortive, perché una opinione del tutto legittima la si deve giustificare e sostenere con una congerie di razzate del genere, quando ci sono diversi argomenti più seri o quantomeno reali?

Rendersi improbabili e ridicoli con tesi evidentemente strampalate e prive di fondamento che vantaggio può portare ad una causa?

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pillole

Gli insegnanti non possono chiedere agli stud…

Gli insegnanti non possono chiedere agli
studenti se sono vaccinati o meno.

«agli istituti scolastici non è consentito conoscere lo stato vaccinale
degli studenti»

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pillole

Tutti coloro che invocano la privacy otterra …

Tutti coloro che invocano la privacy otterranno giustizia dal magistrato Kitty Sincula.

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Luci che minano la riservatezza: che fare?

ho un appartamento al piano terra rialzato. Dal balcone con 5 gradini si accede al mio giardino. La zona sotto il balcone alta circa 1 metro credo sia condominiale o comunque non siamo riusciti a capirlo, su di essa si aprono delle “luci”, suppongo, con inferriate alte circa 50 cm che poggiano a livello del mio giardino. Queste appartengono ai locali seminterrati accatastati come laboratori ma affittati abusivamente ad abitazioni. Le finestre dei locali sono poste sicuramente in alto rispetto all’altezza del laboratorio tranne quelle che risultano avere una distanza minore dal pavimento ma solo perché questo è stato rialzato (cucina), quindi sono ad altezza uomo ma l’altezza totale della stanza è notevolmente ridotta. Credo quindi si tratti proprio di luci. Da queste al mio giardino la distanza è circa 100 cm. Posso io tutelare la mia privacy con un muretto, una siepe o altro?

La descrizione dei luoghi e dell’immobile non è chiara e non mi consente di comprendere come stanno effettivamente le cose.

windows-building-pattern-modern

In ogni caso, quand’anche ci fossero aperture a distanza non legale, o, ugualmente, sia pure a distanza legale, ma potenzialmente inficianti la tua riservatezza, in ogni caso per erigere opere nuove come muretti, siepi, recinzioni o qualsiasi altra cosa, se su parti comuni occorrerebbe il consenso del condominio.

Può essere che questo consenso venga concesso, anche solo per ragioni di convenienza, considerati gli abusi nei locali sotterranei, comunque la cosa va gestita in modo concreto e credo siano molte più alte per te le possibilità di giungere ad un risultato positivo se assistita da un legale.

Se vuoi un preventivo da parte nostra, puoi richiedercelo compilando il modulo apposito nel menu principale del blog, ovviamente è gratuito.

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pillole

Se il governo pretende di prenderti la temper …

Se il governo pretende di prenderti la temperatura, tutelati e chiedi la misurazione rettale: è per la tua privacy!

febbre coronavirus quarantena

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diritto

Reclamo garante privacy: cosa occorre?

Ero giudice di una federazione sportiva. Nonostante le dimissioni il mio nominativo appare ancora, assieme alla data di nascita, sul sito della federazione. Ho scritto due pec, una a fine maggio e l’altra due settimane fa, per richiedere la rimozione dei dati personali. Nessuna risposta. Il centralino mi ha detto che le richieste probabilmente sono state ignorate perché l’indirizzo, unico disponibile, è dell’amministrazione, che ignora questi contenuti in quanto c’è una mail ordinaria per la privacy. Ho scritto lì, ma tranne la richiesta della prova che ho inviato delle pec non è cambiato nulla. Ora sono stanco: posso già fare reclamo al Garante della Privacy?

Per chi legge, preciso che al Garante non si fa più ricorso, ma si fa adesso reclamo, il ricorso è stato sostituito dalla nuova figura del reclamo da maggio 2018.

A quanto mi risulta, non è necessario alcun adempimento preliminare oltre ovviamente alla richiesta bonaria di rimozione – che nel tuo caso peraltro è già stata fatta con modalità idonee, dal momento che la PEC è equipollente alla raccomandata a ricevuta di ritorno – per inoltrare il reclamo al garante

Quindi a mio giudizio puoi procedere con il reclamo, ovviamente allegando le richieste che hai già fatto e illustrando le circostanze.

Il procedimento per la istruttoria e la decisione del reclamo però richiede alcuni mesi, specialmente per casi non particolarmente gravi ed urgenti come il tuo.

Un’alternativa che potrebbe essere interessante, anche se però a differenza del reclamo comporta dei costi, può essere quello di fare inviare una diffida tramite avvocato… Le richieste di tutela della privacy, così come le richieste di qualsiasi altro genere, hanno sempre qualche speranza in più di essere accolte se sono firmate da un legale sulla propria carta intestata, come spiego meglio nella scheda sulla diffida di cui ti metto sotto i riferimenti.

Non so se per te possa valere la pena fare un investimento di questo genere, magari puoi provare intanto con il reclamo e poi se vedi che le cose non si risolvono, passato un po’ di tempo, puoi sempre provare con una diffida tramite avvocato.

Ti raccomando di non mancare di iscriverti al blog e al podcast radio solignani per poter leggere aggiornamenti quotidiani come questo che ti consentono di capire come gestire i problemi non sono legali della vita e che non trovi da nessun’altra parte.

Riferimenti.