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riflessioni

4 cose su problemi di vicinato

1) Non sono illeciti penali o reati, di solito, per cui i Carabinieri, la Polizia e altre autorità non sono competenti ad aiutarti.

2) Il primo passo per trattarli é far spedire una diffida da un avvocato di fiducia.

3) Nella diffida si chiede la cessazione dei comportamenti ritenuti illeciti e sgraditi – come rumori, usi impropri aree comuni, mancati rimborsi spese, ecc. – precisando che in difetto si procederà con una causa.

4) Per le cause in materia di immissioni é di solito competente il giudice di pace.

(? ci vediamo su blog • solignani • it ?)

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diritto

Vicino che fa lavori rumorosi: che fare?

il vicino del appartamento sottostante fa dei lavori di ristrutturazione di diversi lavoretti sul balcone usando dei attrezzi rumorosi e emettendo odori di vernice come polvere dopo la smerigliatura sporcano do polvere anche la finestra della scala che copre il suo balcone impedendo aerare e fare entrare la luce sulla scala perché ha offuscato la stessa finestra con un pezzo di cartone che ha un brutto aspetto sulla scala comune. Le ho fatto notare tutto ciò più il fatto che pure la domenica non si ferma.

È un problema di immissioni, di cui ho parlato ormai centinaia di volte – puoi fare una ricerca tra i vecchi post del blog – e per il quale c’è una scheda apposita, che ti invito a consultare cliccando qui.

Il primo passo per trattare situazioni di questo genere è far inviare da un avvocato una lettera di contestazione, diffida e richiesta di cessazione delle condotte rumorose o, quantomeno, di prosecuzione ma con l’adozione di misure idonee a ridurre in modo adeguato i rumori.

Per sapere che cos’è una diffida puoi consultare questa pagina.

Se vuoi valutare e/o acquistare il relativo servizio dal mio studio, puoi vedere invece quest’altra pagina.

Valuta, per occasioni future, di munirti di una copertura di tutela legale e/o un contratto di protezione.

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pillole

Per trattare un problema di vicinato, l’impor …

Per trattare un problema di vicinato, l’importante è sempre fare il primo passo…

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diritto

Rumori e odori dall’unità sottostante: che fare?

sono proprietario di uno stabile che ho adibito a b&b da circa 2 anni e mezzo, al primo piano è rimasta una coppia di anziani che vive lì da tantissimi anni in questa casa che ho acquistato e loro hanno regolare contratto di affitto…. lui ha 89 anni lei 86 con qualche problema fisico .
il problema è che i parenti hanno messo una badante che assiste gli anziani, questa grida ha vocione e spesso risulta volgare con il suo linguaggio…. ho allertato i parenti, ma non è servito a nulla… Altro problema sono gli odori che fuoriescono dall appartamento , alcune volte urina ,altre volte di cibo….
Mi trovo in una situazione tale che non posso mandarli via perchè anziani , i parenti mi pagano regolarmente l affitto, ma il disagio è notevole. Cosa posso fare ?

È un classico problema di immissioni, di base, con in più un aspetto «locatizio» che può in effetti anche essere utile o comunque utilmente sfruttato, secondo le circostanze.

finestra

Come dico sempre, il primo passo per trattare questo tipo di problema è l’invio di una diffida tramite avvocato in cui si chiede, sotto pena, in difetto, di azioni successive più importanti e impegnative, tra cui, al limite, anche una causa giudiziaria, di cessare o far cessare i comportamenti di disturbo.

Oltre a questo aspetto, riguardante appunto le immissioni, nel nostro caso di rumori e odori, che, come tali, possono essere dannose per l’attività economica esercitata nello stesso stabile, c’è il rapporto locatizio, in seno al quale, forse (è un aspetto da valutare con il dovuto approfondimento e la dovuta oculatezza), si può contestare un uso diverso da quello convenuto o contrario a buona fede, tale da determinare, al limite, anche la risoluzione e cioè lo scioglimento del contratto.

Consulta questa pagina per valutare l’acquisto di una diffida.

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diritto

Vicini di casa rumorosi: che fare?

Mia mamma ha vicini giovani, fuori di testa, e con due gemelline , fanno rumori molesti di notte e di giorno da circa un anno e sono andati l’anno scorso alla sua porta apostrofandola malissimo invertendo i ruoli l’hanno mandata a Villa Baruziana che uno psichiatrico. Le hanno anche detto che la odiano. Diciamo che Lei si difende come può: stereo , telefono, scopa. Dove siete, non lontani da Bologna?

Noi siamo da sempre a Vignola, provincia di Modena.

Basta mettere «solignani» su google e viene fuori la scheda dello studio, che indica l’indirizzo, visualizzabile anche su google maps, con tanto di indicazioni a partire dalla posizione di chi interroga il sistema.

Peraltro, la localizzazione oggigiorno è davvero poco importante, essendosi buona parte del lavoro spostata in digitale ed essendo divenute le distanze piuttosto irrilevanti, proprio stamattina ho avuto un incontro con una cliente che sta in Germania.

Ad ogni modo, il problema di tua mamma è un classico problema di vicinato o immissioni, per ulteriori dettagli sul quale ti rimando alla scheda relativa.

Il primo passo per trattare un problema di questo genere è quello di inviare una diffida tramite avvocato.

Se volete valutare di fare questa diffida, potete consultare questa pagina dalla quale, se credete, potrete poi anche fare l’acquisto.

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diritto

Immissioni di gas e rumori: che fare?

abito in un ammezzato dove sotto hanno adibito un’officina che fa impianti di refrigerazione.
Apre alle 5 del mattino e questo locale è sopra alla cameretta dei miei figli di cui uno minorenne. Ho già allertato tutte le forze dell’ordine perche il soggetto utilizza gas refrigerante emanando esalazioni in qualsiasi momento a.parte il rumore che fa alle 5 di mattina…il propietario del locale a suo dire ha sollecitato il soggetto ad avere comportamenti diversi..mentre i verbali delle forze dell’ordine dicono che il soggetto può svolgere attività dichiarata…però nelle foto dei rilievi non compaiono assolutamente qieste bombole che ne detiene a decine….
Insomma io devo subire non solo il rumore alle 5 del mattino…in più tutte le esalazioni emanate dalle bombole di gas refrigeranti…è stata mandata anche una diffida da parte del mio proprietario…ma lui continua…penso nn sia giusto tutto questo

È una questione che riguarda il contemperamento tra il suo diritto di svolgere attività d’impresa, con cui guadagnare e campare la famiglia, e il tuo diritto di vivere in pace, non credo sia esprimibile in termini di giusto o sbagliato, anche se capisco il tuo punto di vista.

Detto questo, è un caso di immissioni, per ulteriori approfondimenti relativamente al quale ti rimando all’apposita scheda.

Dall’ultima riga della tua domanda capisco però che tu sei in locazione e che la casa non è di tua proprietà.

Se così stanno le cose, a mio giudizio non vale la pena investire in una vertenza legale: è molto più veloce e meno dispendioso semplicemente cambiare casa, valutando circa il rispetto del periodo di preavviso o trovando sul punto un accordo col proprietario.

Anche considerando, infatti, i fastidi e le spese di un trasloco e del reperimento di una nuova abitazione, probabilmente quelli di una vertenza giuridica sarebbero maggiori, per non dire del fatto che il risultato non sarebbe affatto garantito.

Per questi motivi, direi che la strategia migliore sia cercare un’altra abitazione, curando di reperirla in un luogo in cui è difficile che possano verificarsi immissioni di tipo industriale, anche sono sempre possibile interferenze di vicinato, per qualsiasi ragione – a meno che non si vada a vivere in un posto isolato.

Se vuoi approfondire, valuta di acquistare una consulenza, anche se – come dico – non credo che nel tuo caso ne possa valere la pena, onestamente.

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diritto

Bar fa troppo rumore: come si può intervenire?

Il gestore di un bar sito a 6 metri dalla mia abitazione,spesso lo trasforma in discoteca. Vorrei sapere se era obbligato a presentare la documentazione su previsione d’impatto acustico per avere la licenza dal sindaco e se posso intervenire legalmente.

Il titolare del locale è obbligato a predisporre adeguata documentazione di previsione di impatto acustico, in relazione alla realizzazione, modifica e potenziamento del pubblico esercizio dotato di impianto rumoroso.

Se il rumore supera il livello della cosiddetta “normale tollerabilità”, le strade che puoi percorrere sono diverse.

In prospettiva amministrativa, la legge quadro sull’inquinamento acustico, n. 447 del 1995, conferisce al Sindaco il potere di emettere un’ ordinanza, con lo scopo di obbligare colui che provoca le immissioni a cessare immediatamente le stesse o a ridurne l’entità. Per poter emettere questa ordinanza è necessario l’intervento dell’ARPA, che ha il compito di effettuare rilievi tecnici per misurare l’entità dei rumori in decibel. La tollerabilità sarà valutata in relazione alla zona acustica territoriale in cui il rumore viene emesso. Per adire questa via occorre inoltrare un esposto alle Autorità pubbliche competenti, con l’invito a voler provvedere. Il procedimento potrà condurre ad una sanzione pecuniaria amministrativa e/o un provvedimento limitativo da parte del Comune.

In prospettiva civile, l’art. 844 c.c. conferisce la possibilità di esercitare un’azione inibitoria o risarcitoria. Queste azioni sono dirette ad impedire il prosieguo della molestia o ad ottenere il risarcimento del danno. Per instaurare il giudizio devi rivolgerti necessariamente ad un avvocato.

In prospettiva penale, la contravvenzione di cui all’art. 659, comma 1, c.p., punisce chi disturba le occupazioni o il riposo delle persone, anche mediante strumenti sonori. La pena prevista è l’arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino a 309 euro. Si applica l’ammenda da euro 103 a euro 516 a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o la prescrizioni dell’autorità. In questo caso, occorre presentare una denuncia querela, che non richiede l’intervento dell’avvocato, anche se è preferibile.

In ogni caso, prima di procedere, Ti consiglio di diffidare la controparte.

Per la redazione della diffida non è obbligatoria (anche se raccomandabile) l’assistenza di un avvocato.

Successivamente all’invio della diffida, in base ai risultati ottenuti, potresti chiedere consiglio al tuo legale di fiducia circa il percorso più opportuno da intraprendere.

   
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Che fare se la mia attività di birreria disturba i vicini?

Dal 2000 ho una birreria in centro storico, per cui gli edifici son molto vecchi: il mio vicino, lì da un anno, ha ristrutturato e da 6 mesi ha aperto un B&B, ponendo una stanza da letto proprio al confine, unica protezione una lastra nel muro; il mio proprietario nel contratto d’affitto s’è tutelato in merito.
Da 2 anni, a causa degli esposti dei miei 2 nuovi vicini, subisco controlli di ogni tipo quasi quotidianamente, ciò nonostante, m’han sempre trovata in regola su tutto,tanto da non aver MAI subito sanzioni.
Dato che siam in causa, vivo nel terrore: lavoro senza musica, nonostante l’autorizzazione, che essendo datata,dice chiaramente che il normale svolgimento del mio lavoro con musica di sottofondo, non è ritenuto potenzialmente disturbante. I miei avventori sono tanti, ma molto educati: i vicini però lamentano vocio e rumore di piatti e bicchieri. E’ uscita ARPA a sorpresa, ed ora anche per il CTU e la Polizia in confidenza, dice che vogliono farmi chiudere. Che fare?

È un problema per il quale non esiste una soluzione precisa, ma che va gestito di volta in volta a seconda della situazione del momento.

Non so se tu ti sia già rivolta ad un avvocato, in mancanza ovviamente sarebbe la prima cosa da fare.

Proprio perché non esiste una soluzione di riferimento, è fondamentale infatti disporre di un soggetto in grado di sostenere la negoziazione costante che sarà necessaria per portare avanti la situazione, accedere agli atti delle autorità pubbliche interessate e fare tutte quelle attività necessarie per la gestione del problema.

Ovviamente, dipende anche dalla portata del tuo progetto e della tua attività, perché è evidente che purtroppo difficilmente riuscirai a raggiungere un chiarimento definitivo ma tutt’al più qualche tregua.

Si possono comunque valutare tante cose, una volta che si è riusciti a stabilire un dialogo serio ed effettivo sulla vertenza: progetti di insonorizzazione, best practices e così via. Già tu spontaneamente hai fatto una piccola concessione alle tue controparti, rinunciando a suonare musica nonostante la titolarità di una regolare concessione che ti permetterebbe di farlo: anche questa è una disponibilità da valorizzare.

Per il resto, ti rimando alla mia scheda pratica sulle immissioni.

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se il portone condominiale viene sbattuto e fa troppo rumore

Da qualche anno (dal 2007) ho un problema con un pesante portone condominiale in ferro che quando si chiude sbatte in modo rumoroso. Sebbene siano stati richiesti numerosi interventi(es. sostituzione della molla e sua regolazione frequente) all’amministratore di condominio, il problema nel tempo ha continuato a persistere. Per questo motivo, in occasione di un’assemblea di scala ho proposto la sostituzione del portone, che però non è stata accolta: a decisione della quasi totalità dei condomini è stata deliberata una sostituzione della serratura(in quanto nel frattempo si era verificato un furto in un appartamento ,poichè il portone o sbatte o non si chiude) e la sistemazione di nuove guarnizioni. Il tutto si è rivelato ovviamente inutile e soltanto da qualche mese c’è stato un leggero miglioramento per via di alcune guarnizioni da me personalmente acquistate e sistemate (mi viene dunque il dubbio circa la buona fede di tutto ciò che è stato fatto in precedenza). Nonostante ciò, il portone continua a sbattere violentemente, quasi sempre agli stessi orari e quando entrano od escono gli stessi condomini ,che, molto probabilmente ( a mio parere),lo fanno sbattere intenzionalmente. Poichè non siamo più in grado di tollerare questa situazione (io e mia madre, che peraltro è cardiopatica), mi chiedevo se c’è una via breve e poco costosa (ovviamente a noi favorevole) per risolverla

No, purtroppo no, in campo legale quasi mai esistono soluzioni brevi e poco costose. Se vuoi, armandoti di pazienza, ci sono diverse cose che si possono provare a fare, tra cui, esemplificativamente, scrivere una diffida all’amministratore sia per la cessazione dei rumori, sia per il rispetto del regolamento di condominio che sicuramente li proibirà, in aggiunta a ciò che già dispone il codice civile in materia, dopodichè si può valutare in base al riscontro che si ottiene. Più in particolare, sarebbe a mio giudizio utile ottenere, ancor prima della diffida, un parere o una perizia da parte di un esperto che dica quali interventi possono risolvere il problema e quali ne sarebbero i costi. Questo parere scritto si potrebbe poi allegare alla diffida, insieme magari alla certificazione medica di tua madre.

Se, poi, nemmeno con la diffida il problema si risolvesse si può valutare una causa al giudice di pace per immissioni (leggi in proposito la nostra scheda pratica) o un ricorso ex art. 696 bis cod. proc. civ.

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Rumore delle campane: quando è troppo forte.

Vi scrivo in merito ad un problema di inquinamento sonoro. Vivo vicino al centro del paese e da circa 3 anni le campane della chiesa locale hanno cominciato a suonare ad un livello sonoro insopportabile dopo che sono state riparate. Ho cercato in ogni modo, tramite colloquio col parroco, lettere e telefonate anche alla curia di Modena, coinvolgimento del municipio, ecc, di risolvere questo problema, ma invano. Inoltre si sono aggiunte anche le campane delle ore della torre dell’orologio di proprietà del comune. Essendo ormai arrivata ad un punto di esasperazione quasi impossibile da sopportare ho provato a rivolgermi anche all’Arpa per la misurazione del suono e al difensore civico (attualmente soppresso) senza ottenere nulla. C’è qualcosa che posso fare? Si può almeno obbligare Arpa a misurare i decibel? Si può fare una causa legale, anche tramite giudice di pace? E tutto questo quanto mi verrebbe a costare e quanto durerebbe nel tempo?

È un classico problema di «immissioni», meno raro di quel che si pensi, sul quale puoi trovare ogni informazione nella nostra scheda pratica.

Come vedrai, noi stessi suggeriamo di seguire l’approccio anche amministrativo, cioè rivolgersi all’ARPA o agli altri preposti per il tuo territorio, come hai fatto tu nel tuo caso. Sarebbe interessante, però, capire per quale ragione l’ARPA non ha ritenuto di poter intervenire.

Il primo passo per trattare un problema di questo genere, come molti altri, è sempre quello di inviare una diffida tramite avvocato.

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