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Pozzetto in cortile: posso spostarlo?

Sono proprietaria di appartamento con cortile privato; una porzione larga 1,35 m è gravata da servitù di passaggio per la vicina. Nella parte libera da servitù è presente un pozzetto di ispezione a perdere (delle acque nere) a servizio della vicina: se decidessi di spostarlo a spese mie sulla porzione gravata da servitù è obbligatorio avere il suo assenso? Preciso che entrambe le abitazioni sono collegate alla fognatura sul lato opposto, ovvero verso la strada pubblica.

La porzione gravata da servitù è di tua proprietà, quindi sopra puoi farci quello che vuoi, rientrando nelle facoltà di cui si compone il tuo diritto di proprietà privata sul bene, che ti consente di goderne nel modo che ritieni più opportuno.

Tuttavia, con questa considerazione di base, concorrono anche due regole ulteriori e cioè quella per cui la servitù – in questo caso mi riferisco a quella relativa al pozzetto – in generale non può essere spostata e che comunque l’esercizio di una servitù – e in questo secondo caso mi riferisco a quella di passaggio – non può essere reso più gravoso per il proprietario del fondo dominante, in questo caso la tua vicina.

Ora io non posso sapere se questo spostamento renderebbe più gravoso l’esercizio della servitù di passaggio o meno, in ogni caso le circostanze tutte, insieme ad un principio di prudenza nella pratica legale, suggeriscono che comunque il tuo primo passo sia interpellare la vicina sul punto, per sentire che cosa ne pensa a riguardo.

Una volta fatto questo, la strategia va rivista in base a quella che sarà stata la risposta o meno.

Ricordo anche che la materia dei diritti reali è quella per cui è prevista la mediazione obbligatoria, per cui una fase successiva potrebbe essere proprio quella di mediazione.

Ovviamente, per interpellare la vicina devi, se vuoi avere molte più chances che la trattativa sia fruttuosa, avvalerti di un avvocato, evitando il fai-da-te.

cSe vuoi approfondire ulteriormente la questione, o incaricarmi già di svolgere la trattativa, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; puoi anche acquistare direttamente da qui: in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

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Strada che serve condominio: può essere ristretta?

il problema è legato a strada privata all’interno di un condominio, nel senso che la strada è di proprietà di un signore esterno appunto al condominio e ha bloccato una buona parte di un lato della strada per farne parcheggi da vendere …di fatto diminuendo la larghezza di tale strada…mi chiedevo se può farlo o meno…

Il caso sarebbe stato da descrivere con molti più dettagli, prima di tutto, purtroppo le situazioni immobiliari sono sempre piuttosto complesse.

Da quello che posso cercare di intuire da una descrizione così scarna, immagino che la strada sia oggetto di una servitù di passaggio a favore del condominio, una situazione comune specialmente in molte urbanizzazioni realizzate nei decenni passati.

Se così stanno le cose, bisogna vedere quale può essere il contenuto di questa servitù, cosa per la quale serve valutare gli atti costitutivi, se ne esistono di espliciti, o il possesso della stessa, così come esercitato nel tempo, insieme, ovviamente, alla condizione dei luoghi.

L’esercizio delle servitù, in generale, non può essere reso più gravoso: secondo l’art. 1057 cod. civ., infatti, «il proprietario del fondo servente non può compiere alcuna cosa che tenda a diminuire l’esercizio della servitù o a renderlo più incomodo».

Ti consiglierei di approfondire la situazione, anche perché ne va del valore del tuo immobile e quindi del tuo investimento. Se, peraltro, siete costituiti in un condominio, la spesa per fare gli approfondimenti e il lavoro necessario sul caso potrebbe essere ripartita sino a diminuire notevolmente.

Se vuoi fare insieme a me questo lavoro di approfondimento, chiama ora lo studio al numero **059 761926** e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; puoi anche acquistare da [qui](https://blog.solignani.it/assistenza-legale/consulenza/): in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

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Servitù di scarico imposta: che fare?

Nel 2005 ho acquistato una porzione di testa di trifamigliare . Dal progetto risultava che ogni porzione godeva di collegamento autonomo alla rete pubblica per gli scarichi. In occasione di un tracimamento di acque fognarie ho compreso mancare ogni collegamento alla condotta pubblica. Ho provveduto a mie spese ad eseguire il necessario segnalando la difformità rispetto al progetto consegnatomi dall’architetto all’atto di acquisto.Risultato : nel mio fondo convergono ora gli scarichi di tutte le 3 porzioni : acque chiare, scure e cucine,con i disagi del caso . Vorrei vendere la proprieta’ e quindi sgravarla da questa servitù .Come posso procedere per interrompere l’usucapione del diritto di servitù ? Posso in qualche modo indurre i proprietari delle altre porzioni a provvedere ad un intervento utile a sollevarmi da questa servitù?

  1. Per interrompere l’usucapione del diritto di servitù, dovrai presentare un ricorso giudiziario al Tribunale competente oppure notificare una diffida tramite avvocato.
  2. Nel ricorso dovrai spiegare la situazione e dimostrare che la servitù non è stata accettata volontariamente, ma è stata imposta a te dai proprietari delle altre porzioni.
  3. Il ricorso potrà contenere la prova che hai fatto tutto il necessario per risolvere la situazione, come l’esecuzione dei lavori di collegamento alla condotta pubblica a tue spese.
  4. Potresti anche cercare di raggiungere un accordo con i proprietari delle altre porzioni, in cui si impegnano a fare i lavori necessari per risolvere la questione.

  5. Nel caso in cui tu non riesca a trovare un accordo, potresti anche presentare una pratica in tribunale ai proprietari delle altre porzioni per ottenere un risarcimento per le spese sostenute per risolvere la situazione.

  6. Inoltre, potresti anche valutare di richiedere l’intervento dell’autorità competente, come l’amministrazione comunale o l’ente pubblico, per risolvere il problema.

  7. Se riesci a dimostrare che i proprietari delle altre porzioni non hanno rispettato l’accordo, potresti anche chiedere un risarcimento danni.

  8. Se l’amministrazione comunale o l’ente pubblico non rispondono, potresti anche presentare un ricorso al Tribunale amministrativo regionale sul loro silenzio.

  9. Se nessuna delle soluzioni sopra elencate funziona, potresti anche provare a vendere la proprietà senza risolvere il problema della servitù, ma dovrai avvertire i potenziali acquirenti della situazione.

  10. In ogni caso, ti consigliamo di approfondire al più presto con un avvocato per avere una consulenza più dettagliata sulla situazione, in modo da trovare la soluzione migliore per te.

Se vuoi procedere chiama lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente.

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Eliminare servitù di scarico: come fare?

Nel 2005 ho acquistato una porzione di testa di trifamigliare . Dal progetto risultava che ogni porzione godeva di collegamento autonomo alla rete pubblica per gli scarichi. In occasione di un tracimamento di acque fognarie ho compreso mancare ogni collegamento alla condotta pubblica. Ho provveduto a mie spese ad eseguire il necessario segnalando la difformità rispetto al progetto consegnatomi dall’architetto all’atto di acquisto.Risultato : nel mio fondo convergono ora gli scarichi di tutte le 3 porzioni : acque chiare, scure e cucine,con i disagi del caso . Vorrei vendere la proprieta’ e quindi sgravarla da questa servitù .Come posso procedere per interrompere l’usucapione del diritto di servitù ? Posso in qualche modo indurre i proprietari delle altre porzioni a provvedere ad un intervento utile a sollevarmi da questa servitù?

Per interrompere l’usucapione si può fare una diffida stragiudiziale, meglio se notificata tramite ufficiale giudiziario.

A monte di ciò, tuttavia, bisognerebbe prima considerare la situazione giuridica a riguardo e cioè se l’usucapione non si sia magari già compiuto e, soprattutto, se la servitù non possa esser stata acquistata in altro modo, ad esempio per destinazione del padre di famiglia.

Considera inoltre che quella di scarico è una servitù di cui comunque si può, in alcuni casi, ottenere la costituzione anche in modo coattivo.

Dunque la situazione non è affatto così semplice.

Certo, inviare la diffida rimane comunque il primo passo per aprire la vertenza e vedere quali posizioni a riguardo assumono le parti, iniziando di conseguenza a trattare il problema.

Se vuoi assistenza da parte mia in questa situazione, chiama lo studio al numero 059 761926 e prenota la tua prima riunione con me sul tuo caso, concordando giorno ed ora con la mia assistente, oppure acquista direttamente da qui.

Naturalmente, se vivi e lavori lontano dalla sede del mio studio, questa prima riunione potrà essere in videoconferenza, come ormai avviene per quasi la metà dei miei appuntamenti, tramite zoom, skype o altro, o, se lo preferisci, anche telefonicamente. Per inviarmi i documenti, potrai poi usare questa semplice guida.

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Accordo su servitù col vicino: se poi si tira indietro?

Ho una servitù di scarico fognario più di 50 anni. Mettendomi d’accordo con il proprietario di sotto dove passa il tubo della mia fognatura… abbiamo fatto a sue spese un tratto di tubazione di fognatura sulla mia proprietà per abbandonare la servitù e usufruire della nuova linea. Nel bel mezzo della trattativa il proprietario di sotto dove ho la servitù è venuto meno degli accordi presi. La mia domanda? Perdo la servitù una volta fatto fare a sue spese una linea fognaria nuova ma non allacciata alla fogna comunale sul mio terreno?

Quando si va ad intervenire su valori e consistenze immobiliari, è sempre preferibile fare un accordo scritto, meglio ancora se con l’assistenza di un bravo avvocato. Non so come abbiate proceduto nel tuo caso, ma se ci fosse un accordo scritto, sarebbe il caso di vederlo, anche perché se ben redatto probabilmente ci sarebbe una clausola o due che prevedono cosa succede in caso di inadempimento, ripensamento, recesso e così via.

Ipotizzando che un accordo scritto non ci sia, quello che ti consiglierei di fare è di far scrivere prima possibile ad un avvocato una diffida al vicino con cui ti eri accordato, per ricordare i termini dell’accordo e insistere per il suo inadempimento.

Purtroppo le situazioni immobiliari sono rilevanti e non possono essere trascurate o affrontate con pressappochismo, perché dalla loro risoluzione dipende la conservazione o la perdita del valore del tuo immobile. È preferibile sempre muoversi almeno sentendo il parere di un avvocato, in questo caso, e nella situazione che oramai si è determinata, direi che l’assistenza di un legale sia necessaria.

Se vuoi conferire al mio studio l’incarico di intervenire in questa posizione, chiama il numero 059 761926 e concorda data e ora del tuo primo appuntamento, che, se vivi e lavori lontano dalla nostra sede, potrà ovviamente benissimo essere in videoconferenza; oppure acquista direttamente da qui. Se acquisti on line, sarà il mio ufficio a contattarti per concordare giorno ed ora del primo appuntamento.

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Strada privata ad uso pubblico: il comune può farci un marciapiede?

Può un Comune costruire marciapiedi su una strada il cui sedime è privato ma su cui vi è una servitù di uso pubblico?

Grazie per la stima e la considerazione enormi che mi riservi, ma è impossibile abbozzare una risposta rilevante senza sapere:
– natura giuridica precisa della strada e fonti della stessa su cui verificarla;
– contenuto, fonte e caratteristiche della servitù di uso pubblico;
– situazione generale dei luoghi e caratteristiche delle opere da realizzare;
– problemi di sicurezza per la circolazione in dipendenza della situazione attuale;
– tutti gli altri aspetti in fatto e in diritto, sia nella situazione attuale che nella sua evoluzione nel corso del tempo.

Non si capisce neanche se la tua posizione è quella di chi intende valutare di eseguire un’opera del genere o se intende opporsi.

In conclusione, occorre un molto maggior approfondimento.

Già le situazioni di servitù private sono molto complicate tra privati, nel caso in cui assumano dimensione e natura pubblica, quindi a vantaggio di una indeterminata cerchia di terzi soggetti, e su di una strada, che è il bene pubblico per eccellenza, il livello di complessità sale ulteriormente.

Se vuoi fare questo approfondimento, puoi chiamare al mattino il numero 059 761926 e concordare il tuo primo appuntamento con la mia assistente, oppure acquistare direttamente da qui: in tal caso sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora dell’appuntamento.

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Servitù di scarico in condominio: quando si può chiudere?

Note dell’episodio.

Oggi ti parlo di servitù di scarico, sempre a partire dalla domanda di una nostra «follower», che riporto di seguito:

«Abito in un condominio. All’interno del mio garage passa un vecchio tubo condominiale che portava alla fogna. Nel corso degli anno e quando il condominio ha provveduto a allacciare alla fogna i palazzi, l’utilità di tale tubo è venuta meno. Due anni fa uno dei costruttori del palazzo ha pensato bene di costruire altri tre appartamenti nel piano rialzato. Uno dei questi tre appartamenti è stato allacciato a questo tubo in disuso che infatti è rotto ed io mi ritrovo il garage invaso da acque reflue da cinque giorni. L’amministratore in combutta col costruttore sostiene che devo far cambiare questo tubo e concedete servitù. Ma io voglio che questo tubo venga rimosso del tutto. Posso pretenderlo? Tra l altro sono stata l unica in assemblea condominiale ad opporsi alla costruzione di questi immobili, l’amministratore dice che siccome c è stato il consenso degli altri condomini c’è anche il consenso all allaccio alla fogna. Peccato però che stia collegato solo lui a questo tubo»

Tubazione

Riferimenti.

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Servitù di scarico a sorpresa: che cosa fare?

ho acquistato da 1 anno un villino a schiera e mi sono da poco accorta che in giardino c’è un tubo di scarico dell’acqua di provenienza del vicino.
Mi sono resa conto che ogni volta che la vicina lava il porticato dove tiene 2 cani, mi ritrovo montagne di peli che scendono insieme all’acqua e vanno a finire in un tombino che credo sia collegato alla mia rete fognaria. La mia domanda nasce da qui, vista la mia ignoranza in materia, si tratta di una servitù occulta? Come dovrei comportarmi? Trall’altro nell’atto di vendita non si parla di nessun genere di servitù, avrebbero dovuto informarmi?

Potrebbe essere una servitù legittima, costituita per destinazione del buon padre di famiglia, usucapione o in altri modi.

È il caso, tuttavia, di verificarlo, per vedere se effettivamente devi «subire» la presenza di questo impianto.

Per quanto riguarda l’atto di vendita, la risposta non è certa: dipende. Ci sono servitù che si costituiscono col tempo ad esempio come già cennato in base all’usucapione, ma in questo caso spetta al titolare valutare se intende valersene o meno e chi ti vende il fondo servente non può sapere cosa intenderà fare, a riguardo, il titolare.

Per non dire che, al momento, lo scarico potrebbe essere illegittimo, con il che il discorso di eventuali responsabilità del venditore sarebbe terminato e definito.

Ti consiglio di inviare al vicino una diffida in cui chiedi la rimozione dello scarico, effettuando al contempo i più opportuni approfondimenti sulla situazione.

Se vuoi un preventivo da parte mia, puoi chiedermelo compilando il modulo nel menu principale del blog.

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Servitù prediali: serve la mediazione prima di fare la causa?

Per l’allargamento di una strada comunale, 40 anni fà, il Comune occupò alcuni miei terreni; poiché non é stato emesso il decreto di esproprio ho fatto causa al TAR. Il Commissario ad acta ha provveduto a quanto stabilito in sentenza. Ora ho scoperto che insieme ai lavori di sistemazione della strada sono stati anche costruiti dei canaloni che convogliano le acque piovane dalla cunetta della strada ad un fiumara sottostante. I canaloni sono interrati ed attraversano i miei terreni su cui sono stati costruiti dei pozzetti di ispezione che fuoriescono di circa 25 cm dal terreno. Nel faldone relativo alla sistemazione della strada non vi è alcun riferimento a questi canaloni né ho mai ricevuto avvisi in tal senso. Poiché il Comune é sordo alle mie richieste di “costituire una servitù”, chiedo cortesemente di indicarmi se é conveniente che io li inviti ad una “mediazione volontaria” o devo rivolgermi direttamente al Tribunale civile.

È molto probabilmente una situazione di mediazione obbligatoria.

Le materie per le quali è prevista la mediazione obbligatoria, infatti, sono ad oggi le seguenti:

  • condominio;
  • diritti reali;
  • divisione;
  • successioni ereditarie;
  • patti di famiglia;
  • locazione;
  • comodato;
  • affitto di azienda;
  • risarcimento del danno da responsabilità medica;
  • risarcimento del danno da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo;
  • contratti assicurativi, bancari e finanziari;
  • inadempimento di obbligazioni contrattuali connesso all’emergenza Covid-19.

Le servitù prediali rientrano nel novero dei «diritti reali» costituiti su cosa altrui, per cui a loro volta rientrano nelle situazioni per cui è prevista la mediazione per poter poi adire il tribunale.

Più in generale, il caso è abbastanza complesso e richiede un adeguato approfondimento.

Ti consiglierei di fare al più presto questo lavoro con un avvocato di tua fiducia, anche per capire le varie possibili strategie di azione, come spiego meglio in questo post.

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Servitù: come farne accertare l’esistenza?

Quindici anni acquistai un villino il cui giardino consisteva di due lotti, di cui uno rimase di proprietà del venditore e fu dopo qualche anno venduto a un costruttore. Quando quest’ultimo scavò le fondamenta di un bifamiliare, si accorse che la condotta fognaria della mia abitazione attraversava la sua proprietà, e quindi la adattò in modo tale da aggirare la nuova costruzione mantenendola funzionale e interamente nascosta alla vista. Ad oggi un’unità del bifamiliare costruito è stata venduta, l’altra, sotto al cui giardino passa la mia condotta, è ancora invenduta. Per ora non si sono presentati problemi di sorta ma, avendo letto un vostro articolo sul sito, mi domando se sarebbe opportuno attivarmi per non correre il rischio di vedermi un domani contestato il diritto all’attuale servitù di fatto (ad esempio se un domani volessi vendere la mia casa) e in che modo potrei farlo.

La servitù probabilmente esiste, se non altro per destinazione del padre di famiglia, e non è – fai attenzione – «di fatto», ma pienamente di diritto, anche se non formalizzata in modi specifici.

tubazioni impiantiQuesti modi potrebbero essere due: o una causa di accertamento e/o costitutiva (actio confessoria) oppure un atto negoziale, da fare per atto pubblico davanti ad un notaio, per la trascrivibilità, in cui l’esistenza viene riconosciuta dal proprietario del fondo servente.

In entrambi i casi si tratta di investimenti di qualche migliaia di euro quantomeno, quindi valuta attentamente.

Il primo passo, in entrambi i casi, sarebbe l’invito, tramite diffida, rivolto alla controparte per il riconoscimento della servitù, poi dipende dall’atteggiamento che assume la controparte stessa.