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diritto

7 cose sugli ordini di protezione.

1) Gli ordini di protezione sono stati introdotti in Italia con la legge n. 154 del 5.4.2001 agli artt. 342 bis e 342 ter del codice civile e 736 bis del c.p.c..

2) Rappresentano un calco dei restraining orders dell’esperienza anglosassone: hai mai sentito, in un film o serie tv USA, che un ex coniuge aveva il divieto di avvicinarsi a meno di tot metri
dall’altro?.

3) Appunto con gli ordini di protezione puoi ottenere che un familiare violento sia allontanato e debba mantenersi sempre ad una certa distanza da te.

4) Dunque gli ordini di protezione servono quando si teme che un familiare possa diventare violento o più violento, col pericolo di gravi danni.

5) Per chiedere un ordine di protezione servono presupposti gravi, seri e ben comprovati, trattandosi di un intervento pesante nella vita delle persone.

6) Purtroppo molti ricorsi di questo genere vengono presentati senza adeguate basi fattuali, istruttorie e giuridiche in situazioni di semplici crisi familiari e relazionali.

7) É evidente che nelle situazioni di crisi familiare c’è sempre tensione e non sono mai gradevoli ma se non c’è una minaccia concreta e grave di violenza non ha senso richiedere un ordine di protezione.

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Alimenti per il coniuge: anche il separato rischia di pagarli?

sono separato da circa due anni, non verso gli alimenti alla mia ex coniuge ma verso gli alimenti per mia figlia minorenne. Il fratello della mia ex moglie non percepisce reddito ed ha una invalidità al 46%. Oggi vive in una casa popolare a lui intestata ed è mantenuto dal papà con la pensione di quest’ultimo. Qualora dovesse venire a mancare il padre che ora provvede a lui potrebbe essere chiamata al mantenimento la sorella, mia ex moglie? E in quanto ex coniuge separato ma non divorziato potrei essere chiamato anch’io al suo mantenimento? Se dovessimo addivenire alla separazione qualunque eventuale obbligo da parte mia verrebbe a cessare?

La classifica dei soggetti tenuti a prestare gli alimenti a familiari caduti in stato di bisogno è dettata, seguendo le linee di una antica tradizione, dall’art. 433 del codice civile, secondo cui l’ordine è il seguente:

1) il coniuge;
2) i figli, anche adottivi, e, in loro mancanza, i discendenti

prossimi;

3) i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi; gli adottanti;))

4) i generi e le nuore; 5) il suocero e la suocera;

6) i fratelli e le sorelle germani o unilaterali, con precedenza dei germani sugli unilaterali.

Al momento, essendo tu separato ma non divorziato, sei ancora giuridicamente «coniuge».

Ti suggerirei pertanto di fare prima possibile il divorzio, cosa peraltro comunque opportuna nel momento in cui si vede che la separazione è irreversibile ed è già passato un po’ di tempo.

Se vuoi approfondire ulteriormente la questione, o incaricarmi di seguire il tuo divorzio, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; puoi anche acquistare direttamente da qui: in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

Naturalmente, se vivi e lavori lontano dalla sede dello studio – che è qui, a Vignola, provincia di Modena, in Emilia – questo primo appuntamento potrà tranquillamente avvenire tramite uno dei sistemi di videoconferenza disponibili, o anche tramite telefono, se lo preferisci. Ormai più della metà dei miei appuntamenti quotidiani sono videocall.

Guarda questo video per sapere meglio come funzionerebbe il lavoro con me.

Ti lascio alcuni consigli finali che, a prescindere dal problema di oggi, ti possono sempre essere utili.

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diritto

Onlyfans: quando ci va tua moglie.

É compatibile col dovere di lealtà derivante dal matrimonio la commercializzazione di immagini e video di contenuto sessuale tramite il portale onlyfans o altri analoghi?

In generale, credo proprio di no, anche se un minimo di
contestualizzazione deve essere a mio giudizio sempre considerata.

Contestualizzare cosa significa?

Semplicemente che si può considerare se l’attività di mercificazione, sia pure solo digitale, del proprio corpo da parte del coniuge é stata iniziata per – diciamo – pigrizia e brama di facili guadagni, come alternativa non certo obbligata ad un lavoro più tradizionale, ma meno redditizio, ovvero se cominciata, al contrario, in una situazione di indigenza familiare con scarsa capacità lavorativa alternativa.

👉 Un aspetto che rende degno di particolare considerazione una situazione del genere é il molto maggior discredito e, contemporaneamente, la sua molta maggior persistenza nel tempo, che si verifica sia per il coniuge che si dedica a tale pratica che per l’altro.

Se, infatti, la prostituzione tradizionale poteva essere esercitata con molta maggiore discrezione e riservatezza, quella che avviene in forma digitale non consente né alcuna forma di riservatezza né di #oblio.

Non vale obiettare, a riguardo, che le piattaforme come onlyfans consentono l’accesso solo ad un determinato numero di persone, gli iscritti, dal momento che il materiale che viene pubblicato tramite le stesse di fatto viene costantemente piratato e diffuso in rete in altri modi, una volta accaduta la qual cosa verrà dunque conservato potenzialmente per sempre.

La condotta della moglie o, se è per questo, anche del marito, dunque può essere di grave pregiudizio anche per i figli della coppia.

Da questo punto di vista, dunque, la prostituzione digitale, che, in prima approssimazione potrebbe sembrare una cosa più leggere di quella analogica tradizionale, in realtà rischia di divenire, all’esatto contrario, estremamente più pesante, perché si risolve in una continua e puntuale documentazione dell’attività stessa di meretricio, posto che proprio nella formazione e rilascio di documenti consiste l’attività stessa.

Va ricordato prima di concludere che non tutte le violazioni dei doveri derivanti dal matrimonio sono causa di addebito, ma solo quelli che sono causa della rottura della coppia. Da questo punto di vista, possono assumere rilievo le considerazioni, sopra accennate, relative alla adeguata contestualizzazione del fatto.

Piuttosto, il genitore che va su onlyfans potrebbe incorrere in problemi legali non solo con l’altro genitore, ma anche riguardo ai figli, con potenziali interventi dei servizi sociali e anche altro, a seconda della situazione.

Tutto ciò con buona pace dei media italiani che sembrano suggerire quella carriera come rimedio a tutti i problemi.

Se hai bisogno di assistenza professionale per questo o per altri temi, chiama lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente.

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Se vuoi sapere più in particolare come funziona una consulenza con me, puoi guardare questovideo.

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diritto

7 cose sulla riduzione del mantenimento.

1) Il mantenimento può essere dovuto per i figli o per l’ex coniuge e può essere previsto in separazione, divorzio o affido.

2) Il mantenimento per il coniuge può venire meno quando lo stesso inizia una convivenza con un’altra persona.

3) Quando si verifica un fatto che può incidere sulla misura del mantenimento l’assegno non può essere ridotto col fai-da-te, ma bisogna sempre passare dal giudice.

4) La materia di famiglia, compreso il mantenimento, infatti é indisponibile e non se ne può disporre per contratto.

5) La riduzione del mantenimento dovuto per i figli é molto più difficile in generale da ottenere.

6) É abbastanza raro che il mantenimento per i figli venga ridotto, é più facile che venga eliminato al momento della loro autosufficienza.

7) In tutti i casi di soluzioni consensuali, come la separazione consensuale e il divorzio congiunto, ridurre il mantenimento é particolarmente difficile perché i giudici tendono a confermare ciò che uno ha firmato.

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diritto

10 cose su quando chiedere il divorzio.

1) Per legge, oggi il divorzio si può chiedere dopo sei mesi dalla separazione, se consensuale, o dopo un anno, se giudiziale.

2) Prima della legge sul divorziobreve, il termine era di tre anni e, prima ancora, più lungo.

3) Il divorzio non può essere mai diretto in Italia, ma deve essere preceduto da separazione più un certo periodo di tempo.

4) Poche coppie divorziano immediatamente allo scadere del termine di sei mesi.

5) Questo avviene non perché queste coppie pensano ad una
riconciliazione, ma perché non sono ancora pronte emotivamente per il taglio definitivo.

6) La riforma del divorzio breve é stata una riforma sbagliata, non corrispondente al sentire più comune delle persone a riguardo.

7) Se é comprensibile che quasi nessuno chieda subito il divorzio appena possibile, é bene tuttavia non andare troppo avanti.

8) Ci potrebbero essere infatti diversi problemi: con la separazione sei ancora sposato ad una persona con la quale non condividi più nulla.

9) Il problema più grosso può essere successorio: se muori, eredita il tuo ex coniuge e non magari la persona con la quale vivi adesso.

10) Il mio consiglio é di non aspettare più di due, massimo tre anni, per fare il divorzio.

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Moglie irreperibile: come fare il divorzio?

Mio figlio è residente a Malta da 1 anno, mentre sua moglie vive in Germania sua moglie è di nazionalità brasiliana si sono sposati nel 2016 si sono quasi subito allontanati l’uno dall’altra adesso mio figlio vorrebbe divorziare ma lei è irreperibile. Mio figlio quando è venuto in Italia quest’estate si è rivolto ad un avvocato qui da noi ma l’avvocato ha detto che non può far nulla perché lei è residente in un’altra nazione e lui anche può gentilmente spiegarci se questa cosa è fattibile

La situazione può essere affrontata tranquillamente, ma bisogna capire bene come stanno le cose.

Per fare questo, bisogna vedere se effettivamente la moglie è diventata irreperibile o meno.

Irreperibile non corrisponde a «non sappiamo dove sta».

Per poter dire che una persona è irreperibile, con tutte le conseguenze di legge che ne conseguono, bisogna prima fare tutte le ricerche possibile per andare a capire se possibile rintracciarla.

La Germania è un paese di civiltà giuridica abbastanza simile all’Italia, dove immagino esistano uffici simili ai nostri uffici di stato civile.

La prima ricerca da fare dunque è quella presso gli uffici pubblici.

Se la moglie fosse rintracciabile, e quindi individuata, la causa si potrebbe fare con notifica in Germania oppure anche direttamente, se conviene, presso un tribunale tedesco – bisogna valutare sempre a seconda della situazione.

Se la moglie, invece, nonostante tutte le ricerche risultasse ugualmente alla fine irreperibile, si potrebbe fare il divorzio notificando appunto con il rito degli irreperibili.

Per sapere dove si può fare il divorzio, bisognerebbe capire altre cose tra cui il luogo in cui si sono sposati.

Ad ogni modo il prossimo passo sono le ricerche in Germania per vedere se la persona in questione è individuabile o no.

Se credi, ti posso mandare un preventivo per un’attività di assistenza diretta a svolgere queste ricerche. Dai un’occhiata anche alle nostre ricariche.

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Un avvocato divorzista in questa situazione …

Un avvocato divorzista in questa situazione di quarantena non può liberarti del coniuge che ormai detesti.

Esattamente come avviene al di fuori della quarantena, dove chi ci prova cozza sempre con la sostanziale indissolubilità del matrimonio ?

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Mi risposo e compro casa: come lasciarla a mia figlia?

io ed il mio nuovo compagno vorremmo sposarci. Abbiamo entrambi dei figli da precedenti relazioni (la mia convivenza, la sua matrimoniale). Acquisterò, solo io, un’immobile con l’aiuto dei miei genitori e naturalmente vorrei che rimanesse di esclusiva proprietà di mia figlia dopo la mia morte. Cosa posso fare per tutelare i suoi interessi? Basterà la separazione dei beni ed un lascito testamentario con dichiarazione di rinuncia da parte del mio futuro marito oppure ci sono altre soluzioni?

[la risposta è nel podcast]

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diritto

Voglio fare testamento: come si procede?

Evita di fare un testamento invalido.

Avrei bisogno di fare testamento… Come posso procedere?

Le forme principali di testamento sono due:

  1. testamento olografo;
  2. testamento pubblico.

Nessuno di questi due testamenti è fatto da un avvocato, ma può senz’altro essere redatto con l’assistenza e la consulenza di un avvocato, specialmente nei casi in cui il patrimonio di cui si vuole disporre è di una certa entità o anche semplicemente per evitare di fare, come purtroppo molto spesso succede, un testamento invalido, che poi può essere impugnato.

Nel nostro paese, la libertà di disporre per testamento è peraltro molto limitata. Se una persona ha un coniuge e/o dei figli, la quota delle proprie sostanze di cui può disporre per testamento è molto limitata. Tutto il resto va necessariamente agli eredi necessari, persone cui la legge riserva comunque una quota dell’eredità.

testamento documento legale

Un figlio, ad esempio, è sempre un erede necessario e il padre o la madre non possono «diseredarlo», come prometteva costantemente di fare zio Paperone con Paperino…

La parte di cui si può disporre per testamento, in questi casi, è appunto limitata e dipende dalla presenza o meno, e, nel primo caso, dal numero di eredi necessari.

Un discorso a parte vale per le aziende, per le quali le esigenze di continuità delle medesime hanno fatto sì che la legge abbia riconosciuto all’imprenditore il potere di decidere, ad esempio, a quali tra i suoi svariati figli destinare l’azienda di famiglia, restando agli altri solo una liquidazione. Questo serve per evitare che una azienda di pregio, che magari costituisce una importante risorsa per l’economia, anche solo locale, finisca in malora per liti tra eredi. È una riforma recente, peraltro.

Va notato, peraltro, che un testamento redatto in violazione dei diritti degli eredi necessari e quindi delle quote di legittima è perfettamente valido ed efficace. Può ovviamente essere impugnato da parte degli eredi pretermessi, ma finché non viene eventualmente impugnato continua a produrre i propri effetti e diventa anche definitivo se non impugnato entro i termini di legge. Da ciò consegue che alcune persone redigono testamenti che sanno essere impugnabili, confidando sul fatto che chi è legittimato ad impugnarli difficilmente lo farà o che, nel caso in cui ciò avvenisse, sarebbe poi facile per le persone interessate raggiungere un accordo.

Ma chiudiamo la parentesi e torniamo ai testamenti.

Scegli un tipo.

Quello olografo è un testamento scritto di proprio pugno, cioè a mano, dal testatore, da lui datato e sottoscritto. Tutti questi tre elementi, la scrittura di pugno, l’indicazione della data e la sottoscrizione sono essenziali per la validità del testamento. Chiaramente, il testatore può farsi scrivere la «bozza» del testamento da un avvocato, anzi, se non è scemo, specialmente nel caso in cui ci siano cose di una certa importanza da gestire, come ad esempio immobili, se la farà sempre scrivere da un avvocato competente. Il testamento olografo viene poi conservato senza particolari formalità in casa, naturalmente comunicando a persone di fiducia la sua esistenza, oppure presso lo studio di un professionista, in questo secondo caso bisognerà pagare per il servizio di deposito e gestione che verrà effettuato dopo l’apertura della successione e cioè il decesso.

Il nostro prodotto a forfait per l’assistenza per la redazione di bozza di un testamento olografo si trova qui

Il testamento pubblico è invece quello raccolto da un notaio e fatto presso lo stesso.

La differenza tra i due testamenti è grossomodo che l’olografo costa molto meno del pubblico, ma, avendo natura sostanzialmente di scrittura privata, offre minori garanzie di tenuta rispetto ad un testamento pubblico, che può comunque essere contestato sotto molteplici profili, compresa la capacità di testare e quindi di intendere e di volere del suo autore, ma più difficilmente, dal momento che tutto è avvenuto davanti ad un pubblico ufficiale.

Nel caso, dunque, di persone che non presentano particolari problemi di lucidità e non dispongono di un grande patrimonio, il testamento olografo può andare benissimo. Anche perché, come vedremo subito dopo, essendo un testamento più informale, è anche più facile modificarlo e si presenta dunque più elastico rispetto a quello pubblico. Quest’ultimo, il testamento pubblico appunto, può essere invece interessante se ci possono essere problemi di possibili contestazioni o se il patrimonio è molto importante, cosa che giustifica l’adozione di maggiori formalità.

Per i costi del testamento pubblico, non sono in grado di aiutarti: devi chiedere un preventivo ad un notaio. Di solito costa circa 7/8 volte di più di un olografo, grossomodo.

Come accennato, il testamento è sempre revocabile. Si può revocare tout court oppure si può modificare, sostituendolo con un nuovo testamento. Vale la regola per cui prevale sempre il testamento successivo. La libertà di testare permane pienamente sino al momento della morte, cosa che gli antichi giuristi romani esprimevano con l’immagine plastica usque ad extremum vitae exitum. Il testamento, dunque, non è un contratto: non si può fare alcun affidamento su quanto disposto in esso, nemmeno se si svolgono delle prestazioni che, da parte di chi le pone in essere, vengono sentite come in rapporto di corrispettività. Se io ad esempio ti lascio tutte le mie sostanze in cambio del fatto che tu ti prendi cura di me durante la vecchiaia, tu lo fai per anni, ma poi io, gli ultimi tre giorni di vita, cambio idea e lascio tutto ai miei gatti, il secondo testamento a favore dei gatti (diciamo una onlus che protegge i gatti) è validissimo e non può essere impugnato per il lavoro svolto, per il quale semmai spetterà un’azione per il conseguimento della retribuzione o per arricchimento senza causa.

Cosa fare adesso?

Se vuoi direttamente che ci mettiamo al lavoro sulla redazione del testamento, puoi acquistare il prodotto relativo da qui.

Se invece pensi che prima di procedere sia più opportuno approfondire puoi valutare una consulenza da questa pagina.

Ti raccomando, con l’occasione, di iscriverti alla newsletter del blog, o, se non ti piace la mail, al gruppo Telegram, in modo da non perderti importanti e utili aggiornamenti quotidiani.

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Sorella con vita disordinata e dissoluta: che fare?

vorrei sapere se esiste l’obbligo di mantenimento fra fratelli nel caso in cui uno di essi fosse nelle condizioni di non poter provvedere a sé stesso ma per motivi di sua colpa. Abbiamo una sorella ormai 66enne che da sempre crea problemi con i soldi. Vive di lavoretti saltuari che non le bastano per mantenersi, contrae debiti che non restituisce, affitta appartamenti che non paga per poi sparire (e quindi non é dato sapere dove risiede), ha emesso assegni a vuoto, ha tentato di far firmare ai nostri genitori in maniera fraudolenta un’ipoteca sulla loro casa a garanzia di un prestito e così via. Sia noi fratelli che i nostri genitori ci siamo trovati alla porta ufficiali giudiziari e conoscenti che la cercano. Non abbiamo notizie di nostra sorella, ma gli anni passano e il nostro timore é che, con l’avanzare dell’età, io e i miei fratelli siamo obbligati a farcene carico economicamente.

Il codice civile prevede a tutt’oggi, per antica tradizione, la disciplina degli alimenti, agli artt. 433 e seguenti.

Il diritto agli alimenti spetta a chi si trova in stato di bisogno indipendentemente dalle cause che hanno determinato questo stato: anche se esso sia derivato dalla sua condotta disordinata o dissoluta, come sembra essere nel vostro caso. Se tale condotta di vita prosegue, il giudice può solo e semmai disporne una riduzione ai sensi dell’art. 440.

I membri della famiglia sono tenuti agli alimenti secondo il seguente ordine (art. 433 c.c.):

  • 1) il coniuge (se non tenuto all’obbligo del mantenimento per effetto della sentenza di separazione personale);
  • 2) i figli, biologici o adottivi, e, in loro mancanza, i discendenti prossimi (nipoti), anche non matrimoniali ovviamente;
  • 3) i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi (nonni);
  • 4) i generi e le nuore;
  • 5) il suocero e la suocera;
  • 6) i fratelli e le sorelle

Per quanto riguarda fratelli e sorelle, gli alimenti sono dovuti solo nella misura dello stretto necessario.

Oggigiorno, le disposizioni sugli alimenti sono applicate più di rado che in passato, dal momento che ci sono enti pubblici preposti ad intervenire con provvidenze socio assistenziali, ma non è escluso che anche i parenti vengano coinvolti nell’azione dell’ente pubblico.

Piuttosto a me pare che il vostro atteggiamento sia un po’ troppo passivo e attendista riguardo ai problemi di vostra sorella, nel senso che vi limitate ad avere paura di quello che potrebbe succedere un domani, ma non riflettete invece anche su quello che si potrebbe fare adesso per impedire che vostra sorella, continuando a malgestirsi, si trovi un domani in stato di indigenza.

Da questo punto di vista, forse, potreste valutare un ricorso per la nomina di un amministratore di sostegno, che sia in grado di assisterla nel mantenere una condotta di vita più ordinata, sia per quanto riguarda gli aspetti finanziari che lavorativi che altro.

Se volete una consulenza per approfondire questa eventualità, che credo potrebbe essere utile anche per definire meglio le vostre posizioni e responsabilità come fratelli, oppure un preventivo per procedere con il ricorso, potete richiederli compilando i moduli appositi nel menu principale del blog.