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Problemi con i vicini di casa: posso chiamare i Carabinieri?

DOMANDA – ho acquistato di recente un abitazione in corte terratetto facente parte di un piu ampio edificio ma indipendente ognuno col suo pezzo di resede esclusivo anteriore a mo di cortile e parcheggio ho continui dissidi coi vicini che ostacolano e occupano detta proprieta impedendomi la fruizione del bene ho inoltre un uscita secondaria laterale anche ssa con resede antiporta escklusivo ma mi viene parchegggiato davanti impedendomi l’accesso e lo scarico il vicino laterale inoltre contesta che il muro posteriore alla sua abitazione ma che affaccia sul mio resede di cui ho il suolo in catasto pretende di limitarne l0’uso dicendo che e in comune gradirei avere un po di chiarezza e capire se posso far rimovere imezzi occupanti dalle forze dell’ordine e recintare

— RISPOSTA – Le forze dell’ordine intervengono solo per fatti illeciti che rivestono natura di reato e non per illeciti solo civili, come quelli che subisci tu, che sono considerati fatti privati per cui i cittadini si devono «arrangiare» in proprio e prendendo un avvocato.

Il primo passo per trattare una situazione di questo genere non è affatto, come insegna il mio approccio strategico per la trattazione dei problemi legali, quello di «fare chiarezza», una cosa perseguendo la quale probabilmente non concluderesti granché e ti andresti solo ad impantanare, ma quello di passare subito alla fase del fare.

Da questo punto di vista, quello che devi fare è far formulare e spedire ai tuoi vicini una diffida da parte di un avvocato, con tutte le tue richieste e rivendicazioni, dando così inizio nel modo migliore alla trattazione della vertenza.

Le mosse successive si valuteranno poi in seguito, in base al risultato e al riscontro che arriveranno dopo la diffida stessa.

Se vuoi approfondire ulteriormente la questione, o incaricarmi già di preparare e spedire la diffida, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente.

Puoi anche acquistare online direttamente da qui: in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

Naturalmente, se vivi e lavori lontano dalla sede dello studio – che è qui, a Vignola, provincia di Modena, in Emilia – questo primo appuntamento potrà tranquillamente avvenire tramite uno dei sistemi di videoconferenza disponibili, o persino tramite telefono, se lo preferisci; ormai più della metà dei miei appuntamenti quotidiani sono videocall.

Guarda questo video per sapere meglio come funzionerebbe il lavoro con me.

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diritto

Studente sorpreso a fumare in bagno: quale strategia difensiva?

sono uno studente di quinta liceo(maggiorenne)e volevo chiederle consigli su come affrontare l’incontro col preside previsto per questo mercoledì,inerente al seguente fatto: durante la ricreazione sono stato scoperto da una professoressa nel momento in cui stavo espirando fumo dalla bocca, all’interno nei bagni(nei quali erano presenti circa 6 persone di fianco a me anch’essi maggiorenni, con cui parlavo);di fatto lei ha visto solo il fumo fuoriuscire. la professoressa non è mai entrata all’interno del bagno ma è rimasta alla porta di ingresso,chiedendomi di seguirla e mi ha portato in vicepresidenza.All’arrivo del vicepreside ha raccontato di avermi visto fumare,io ho ribattuto negando e dicendo di non avere alcuna sigaretta addosso(infatti l’ho passata di nascosto ad un mio amico mentre ci dirigevamo dal vicepreside).Non è stato fatto alcun verbale ma richiesto solo il nome e cognome.non ha alcuna prova contro me, è la sua parola contro la mia, consigli sul dibattito?

Ti serve una intera strategia difensiva, quindi in teoria bisognerebbe parlarne in diretta, mentre quello che ti posso dire qui è molto meno efficace.

Provo comunque a darti qualche indicazione.

Non so se continuare a negare possa essere una adeguata strategia difensiva, se venisse aperta una indagine formale e gli amici che erano con te, almeno uno di essi, testimoniasse che in effetti stavi fumando non solo la tua difesa crollerebbe completamente, ma anche le tue speranze di ricevere un trattamento sanzionatorio di favore.

La verità è che la cosa migliore sarebbe incaricare un avvocato di intervenire e provare a parlare, in modo estremamente gentile e diplomatico, sia con l’insegnante che eventualmente con gli altri soggetti interessati dal potenziale procedimento.

Naturalmente incaricare un legale è piuttosto costoso, quindi devi valutare quanto sei disposto ad investire a riguardo, soprattutto con riguardo ad eventuali altre sanzioni disciplinari che ti sono state inflitte e che, insieme a quella che ti potrebbe essere inflitta in questa situazione, potrebbero rendere la tua situazione più grave.

Se vuoi approfondire ulteriormente la questione, o incaricarmi di seguire il caso, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; puoi anche acquistare direttamente da qui: in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

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diritto

Decreto penale e precedente condanna: come gestirli?

Ho avuto un decreto penale di condanna nel 2013, passato irrevocabile nel 2014
Premetto non ho pagato la multa, era un bancarotta semplice(documentale)
Reato accaduto nel 2012.
E successivamente ho avuto una condanna sospesa art. 163 per un reato del 2010 irreversibile da dicembre 2018 cassazione(ho anche il dubbio che doveva essere prescritto nel mentre, visto che la sentenza in ultimo grado era di novembre 2017), appropriazione indebita riferita al locale che era fallito in quanto avevo preso 2 macchinari comprati da me per sostituire quelli precedenti ma il proprietario non ha ammesso di aver ritirato quelli diffettosi, ma é stata una causa lunga e andata non come speravo.
La domanda é posso chiedere l’estizione del decreto penale?
A breve mi servirà il passaporto e devo capire cosa fare della multa, penso nn me lo diano se non la pago

Al di là degli aspetti relativi al decreto penale, la cui estinzione va ancor prima che verificata valutata nella sua convenienza per te, quand’anche praticabile, ti serve una strategia globale di gestione dei due precedenti che, purtroppo, hai ad oggi ammucchiato.

Per fare questo tipo di lavoro, è assolutamente indispensabile esaminare copia sia del decreto penale che della seconda condanna.

Il mio consiglio sarebbe dunque quello di procurarti copia di questi due provvedimenti, il decreto penale e la sentenza di condanna, dopodiché acquistare un’ora di consulenza in cui iniziare ad esaminare insieme i documenti stessi e la situazione, per valutare che cosa si può fare a tuo vantaggio.

Quando hai i documenti, se vuoi procedere chiama lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; altrimenti, puoi acquistare direttamente da qui, in questo secondo caso sarà lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della riunione.

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diritto

Diffamazione in Chiesa: come procedere?

Sono due anni che nella mia chiesa una persona mi diffama affermando cose false sulla mia vita privata. Per due volte ho dimostrato i fatti e la verità è emersa. Ora questa persona ha fatto insinuazioni sul mio orientamento sessuale e identità di genere (anche queste false) per screditarmi e farmi allontanare. Purtroppo non sono in possesso di dati precisi perché nessuno vuole parlarmi apertamente per non esporsi. La situazione è pesante perché in certi ambienti con questi discorsi si viene emarginate oppure compatite ed è difficile dimostrare i fatti. Come ci si può difendere?

Il primo passo per trattare situazioni legali, come ormai ho ricordato davvero migliaia di volte, compresa questa, è quella di far formare ed inviare una diffida da parte di un avvocato iscritto all’albo e con una buona visione strategica.

Se ancora non hai provveduto, dunque, questo sarebbe il primo passo che ti consiglierei di fare, appena possibile, senza lasciar passare troppo tempo.

Se vuoi incaricare il mio studio per questo lavoro, chiama il numero 059 761926 e concorda data e ora del tuo primo appuntamento che, se vivi e lavori a distanza, potrà essere online come videochiamata, oppure acquista direttamente da qui.

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trattare i problemi legali

Come funziona una consulenza con me.

Note dell’episodio.

In questo contenuto, ti parlo di come funziona una consulenza con me:

  • quanto dura
  • quanto costa
  • quanto è importante la gestione dei documenti
  • con che modalità si svolge: in presenza, in videocall o al telefono
  • che cosa si fa al suo interno: il famoso primo passo
  • come sia senza interruzioni per tutto il tempo

Ascoltare in consulenza

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trattare i problemi legali

Rivolgersi ad un avvocato: un errore da non fare.

Note dell’episodio.

In questa puntata, ti parlo di un errore che commettono tutte le persone che si rivolgono, specialmente se per la prima volta, ad un avvocato e che è bene evitare se vi vuole trarre il massimo possibile dalla consulenza che si è acquistata e quindi dal proprio investimento.

Guarda il video o ascolta la puntata del podcast per saperne di più.

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diritto

Servitù prediali: serve la mediazione prima di fare la causa?

Per l’allargamento di una strada comunale, 40 anni fà, il Comune occupò alcuni miei terreni; poiché non é stato emesso il decreto di esproprio ho fatto causa al TAR. Il Commissario ad acta ha provveduto a quanto stabilito in sentenza. Ora ho scoperto che insieme ai lavori di sistemazione della strada sono stati anche costruiti dei canaloni che convogliano le acque piovane dalla cunetta della strada ad un fiumara sottostante. I canaloni sono interrati ed attraversano i miei terreni su cui sono stati costruiti dei pozzetti di ispezione che fuoriescono di circa 25 cm dal terreno. Nel faldone relativo alla sistemazione della strada non vi è alcun riferimento a questi canaloni né ho mai ricevuto avvisi in tal senso. Poiché il Comune é sordo alle mie richieste di “costituire una servitù”, chiedo cortesemente di indicarmi se é conveniente che io li inviti ad una “mediazione volontaria” o devo rivolgermi direttamente al Tribunale civile.

È molto probabilmente una situazione di mediazione obbligatoria.

Le materie per le quali è prevista la mediazione obbligatoria, infatti, sono ad oggi le seguenti:

  • condominio;
  • diritti reali;
  • divisione;
  • successioni ereditarie;
  • patti di famiglia;
  • locazione;
  • comodato;
  • affitto di azienda;
  • risarcimento del danno da responsabilità medica;
  • risarcimento del danno da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo;
  • contratti assicurativi, bancari e finanziari;
  • inadempimento di obbligazioni contrattuali connesso all’emergenza Covid-19.

Le servitù prediali rientrano nel novero dei «diritti reali» costituiti su cosa altrui, per cui a loro volta rientrano nelle situazioni per cui è prevista la mediazione per poter poi adire il tribunale.

Più in generale, il caso è abbastanza complesso e richiede un adeguato approfondimento.

Ti consiglierei di fare al più presto questo lavoro con un avvocato di tua fiducia, anche per capire le varie possibili strategie di azione, come spiego meglio in questo post.

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Perdita di incentivo: posso chiedere i danni?

ho subito un danno per il comportamento negligente di un Concessionario. Per farla breve ho stipulato un contratto per l’acquisto di una vettura con l’incentivo della Regione Lombardia di € 8.000,00. Il bando prevedeva che l’incentivo venisse prenotato dal concessionario al momento dell’acquisto. I fondi stanziati sono andati esauriti in meno di due giorni, io ho sottoscritto il contratto quando erano ancora disponibili, ma il Concessionario, contrariamente a quanto previsto, non ha fatto sul momento la prenotazione dell’incentivo, ma ha attivato una procedura interna passando la pratica ad un altro ufficio. Il risultato è che hanno avviato la procedura di prenotazione solo diverse ore dopo la stipula del contratto, quando ormai i fondi erano esauriti. Ho perso perciò l’incentivo di € 8.000 e di conseguenza la possibilità di acquistare l’auto. Vorrei chiedere un risarcimento.

I presupposti potrebbero ben esserci.

Uso il condizionale perché ogni situazione deve essere attentamente verificata in ogni dettaglio prima di poter avere un maggior grado di probabilità circa il fondamento della richiesta.

Il primo passo – che, come insegna il mio approccio strategico può essere realizzato anche senza un approfondimento specifico – è comunque quello dell’invio della richiesta di risarcimento danni tramite una diffida.

Per vedere il nostro «prodotto» a riguardo, puoi consultare questa pagina dalla quale poi, se crederai, puoi anche effettuare l’acquisto.

Se deciderai di effettuare l’acquisto, dovrai mandarmi copia della documentazione del caso, a partire dal contratto che avevi sottoscritto, che è il primo aspetto da esaminare, seguendo se puoi queste ormai tradizionali nostre indicazioni, per velocizzare e migliorare il lavoro.

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Persona disturbata in condominio: che fare?

Vivo in un condominio nel quale vive una persona con forti disturbi comportamentali. Convive con un congiunto spesso non in grado di seguire la persona e questo spesso si riversa su di noi. Per anni abbiamo costretto al figlia più grande a non utilizzare il giardino come luogo di giochi onde evitare insulti, vessazioni e quant’altro. Non abbiamo fatto mai nessuna denuncia per profondo senso civico nei confronti di chi non sta bene. Purtroppo in un paio di occasioni (alla nascita della seconda figlia) abbiamo preteso verbalmente con rispetto e senza alcuna offesa di permettere almeno alla seconda nascitura di frequentare il giardino. Oggi siamo bloccati in qualsiasi richiesta al condominio perché il congiunto blocca nelle assemblee qualsiasi possibile iniziativa e in controtendenza a tutti gli altri. Urla notturne, utilizzo spropositato dell’acqua, insulti alle figlie… entrambe le persone non lavorano, non partecipano alla raccolta differenziata. Cosa possiamo fare?

Purtroppo, non ci sono soluzioni «magiche» per problemi di questo genere, tanto che la prima decisione da prendere è proprio quella di valutare se a) trattare il problema per vedere se se ne può ricavare qualche miglioramento o addirittura risoluzione;: b) risolvere il problema in modo alternativo, rinunciando a trattarlo, come ad esempio vendendo l’immobile e trasferendosi altrove.

Ovviamente, la decisione di non trattare il problema la adotti nel momento in cui ritieni che farlo sarebbe inutile o quasi. Puoi anche adottarlo, com’è logico, dopo aver provato a trattare il problema inizialmente, valutandone gli esiti di quello che avrai fatto.

Se deciderai di trattare, o provare a trattare, il problema, il primo passo è sempre quello di una diffida tramite avvocato, per maggiori approfondimenti sulla quale ti rimando alla scheda relativa.

Questo a prescindere dalle cause del problema, che è sempre un problema di immissioni o limitazione alla facoltà di godimento di un immobile o di vicinato.

Per valutare la nostra offerta in materia di diffida, puoi consultare la pagina relativa: clcca qui.

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Nullità ecclesiastica e mantenimento: come funziona?

mi sono separata da 8 mesi (dopo 20 anni e 3 figli), e ieri mi è arrivata comunicazione del vicariato per la richiesta di annullamento da parte di mio marito.
Tenga presente che c’è in corso un processo per separazione giudiziale … quindi ancora non c’è divorzio. Mi conferma che l’eventuale annullamento ottenuto prima del divorzio mette a rischio il mio eventuale assegni di mantenimento ?
Concedono La delibazione dopo 19 anni di matrimonio ?

In generale, la nullità del matrimonio concordatario dichiarata e poi delibata può determinare l’impossibilità di percepire un mantenimento, perché se il matrimonio è nullo dall’origine non si parla più di uno scioglimento del matrimonio ma dell’accertamento, appunto, di un vizio originario.

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Siccome la nullità ecclesiastica è stata utilizzata spesso per questo scopo in modo distorto, la giurisprudenza ha ristretto sempre di più la possibilità di effettuare questa operazione, con il solo scopo appunto di evitare di dover corrispondere un mantenimento, dando la prevalenza alla sentenza di divorzio italiana se intervenuta precedentemente o restringendo le possibilità di delibazione.

Nel tuo caso, è indispensabile definire una strategia di base a tua tutela, cosa che però si può fare solo studiando il caso in tutti i suo dettagli sia di fatto che, ormai, processuali; quest’ultimo aspetto va visto sia con riguardo alla situazione processuale nel tribunale civile italiano che con riguardo a quella in sede ecclesiastica.

Se come immagino tu hai già un avvocato che ti sta seguendo la separazione giudiziale puoi chiedere a lui di occuparsi della vicenda nel suo complesso. Se vuoi un secondo parere, puoi acquistare una consulenza dalla pagina apposita: clicca qui.

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