Finalmente i papà possono vedere le loro amanti anche al mattino. Buon inizio scuola a tutti!
Tag: scuola
A scuola di tarocchi.

Questo post è stato spostato nel nuovo blog «la luce degli arcani».
Puoi trovarlo qui.

«Gli esperti … hanno definito un «quoziente emotivo» (QE) per misurare l’intelligenza emotiva in base a quattro funzioni essenziali:
1) l’attitudine a identificare il proprio stato emotivo e quello degli altri;
2) l’attitudine a conoscere il naturale sviluppo delle emozioni (paura e collera hanno evoluzioni temporali diverse, come il pedone e il cavallo si muovono sulla scacchiera seguendo regole diverse);
3) l’attitudine a ragionare sulle proprie emozioni e su quelle altrui;
4) l’attitudine a gestire le proprie emozioni e quelle di chi ci circonda.
Questi quattro elementi costituiscono le fondamenta dell’autocontrollo e del successo sociale, sono alla base della conoscenza di sé, della compassione, della cooperazione e della risoluzione dei conflitti. Tutto questo sembra ovvio, e ognuno è convinto di eccellere in tutti e quattro i campi. Ma non è affatto così.»
David Servan-Schreiber – Guarire
Il quoziente emotivo, a quanto pare, è dunque molto più funzionale di quello intellettivo, il celebre QI, che consiste nell’attitudine a risolvere problemi logici ed astratti.
Ci sono, dunque, diverse forme di intelligenza, quella emotiva è però più importante di quella meramente intellettiva: garantisce molto di più il successo nella vita e, soprattutto, il proprio benessere spirituale e la propria centratura.
Quale tipo di intelligenza sviluppa tuttavia la scuola? Quella meno utile, la intellettiva, per creare una generazione di schiavi insoddisfatti e non di uomini liberi e felici. Un popolo di mentalizzati, come in effetti siamo, in uno stato di nevrosi permanente.
Al momento, lo sviluppo e l’educazione delle e alle qualità dell’essere viene lasciato alle famiglie (dove però siedono quasi sempre adulti inconsapevoli e disorientati), per i giovani, e al lavoro di crescita personale che ognuno decide di fare su se stesso, per gli adulti.
Ricordati. Lo sviluppo della tua forza, della tua resilienza, passa per la tua crescita personale.
La crescita passa dal lavoro sul corpo e dallo sviluppo delle qualità dell’essere.
Vai in palestra, leggi i grandi capolavori della letteratura mondiale, e russa in particolare, medita, inizia un percorso di counseling.
Prenditi cura della tua anima, è il solo modo in cui potrai essere felice e aiutare gli altri ad esserlo.
Due mesi prima che la scuola colassasse, il governo presentava un progetto di legge per obbligare i bambini ad iniziare ad andare a scuola a tre anni ?
Se siete preoccupati per la formazione dei vostri figli ora che la scuola è chiusa, date loro due mazzate tutte le mattine. Se poi vi serve del vero bullismo posso passare io.
Le mamme discutono dappertutto e a ogni ora di come gestire i figli a casa da scuola per il coronavirus, i papà a riguardo restano in silenzio, sembrano non pensarci.
È perché le mamme sono inutilmente isteriche o invece perché i papà se ne sbattono / sono degli incoscienti?
Per 100€/ora bullizzo i vostri figli a casa da scuola, per non far mancare loro l’unica cosa formativa rimasta nell’istruzione italiana.
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Oggigiorno, si cura per lo più la mente razionale. Il corpo un po’, all’interno di attività poco spontanee, mentre l’anima non viene curata per niente.
La cura del sé dell’uomo contemporaneo, insomma, avviene all’esatto contrario di quello che sarebbe funzionale per lui.
Al primo posto infatti viene la cura dell’anima. Subito dopo c’è quella del corpo. Solo per buona ultima viene quella dell’intelletto, che comunque deve essere molto più umanistica e non scientifica come si pretenderebbe oggigiorno.
Schiacciati dalla scuola che assorbe la pressoché totalità del tempo, focalizzandolo sullo sviluppo della mente, i giovani uomini non hanno la possibilità di fiorire veramente ed esprimere le loro potenzialità.
«L’uomo che si priva della preghiera è simile a colui che si recide con un coltello i tendini e i nervi dei propri arti. Cade a terra, incapace di fare il minimo movimento. Così è l’anima di colui che non prega: atrofizzata, paralizzata.» (San Giovanni Crisostomo)
Si indeboliscono sempre più, le famiglie in realtà lo notano ma non fanno niente perché – pensa l’assurdità – in fondo «vanno bene a scuola» (qui ci sarebbe da imprecare, davvero)
Quando la malattia dell’anima diventa conclamata e appaiono le prime nevrosi, ecco il capolavoro: l’uomo viene portato da uno psicologo, che é un mentalizzato che pretende di curarne la spiritualità con gli «studi» o con la «scienza»…
É una ricetta per il disastro e infatti il disastro ce l’abbiamo davanti e tutto intorno a noi.
Che cosa fare?
Resta sintonizzato, iscriviti al blog, parlerò presto di nuovo di come fare per iniziare a curare la tua anima.
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È intollerabile che la scuola pretenda di restituirci i nostri figlih!!!1!
coronavirus
Sospensione da scuola: che fare
Sospensione da scuola: che fare?
Spesso si tende a pensare all’avvocato come a colui che si occupa esclusivamente di vicende processuali, mentre sempre più di frequente può essere utile rivolgersi ad una figura professionale come l’avvocato, anche per gestire situazioni che possono capitare a chiunque, nella vita di tutti i giorni, come ad esempio nel caso in cui nostro figlio abbia commesso qualche “bravata” a scuola, e sia stato punito con la sospensione.
Oggi ti parlo di quello che si può fare quando si devono gestire situazioni del genere.
I regolamenti.
Attualmente, i regolamenti degli istituti (soprattutto delle scuole secondarie) prevedono prescrizioni piuttosto rigorose nella disciplina della vita scolastica, e gesti compiuti anche per puro spirito di gioco o di scherzo possono facilmente sconfinare nell’ambito del non consentito.
Può accadere infatti che uno studente apostrofi un compagno di classe con un epiteto poco carino, oppure che venga sorpreso mentre scatta una foto con il telefono cellulare all’interno dell’istituto, o ancora che sia colto nell’atto di lanciare dalla finestra un quaderno del compagno di banco.
I casi possono essere i più svariati, e, a seconda della gravità, possono portare all’adozione, da parte degli organi preposti (Consiglio di Classe, ovvero, nei casi più gravi, Consiglio di Istituto), di provvedimenti disciplinari diversi, in ragione proprio del tipo di fatto commesso: se si tratta di un ragazzo che mangia una merendina durante la lezione, il docente provvederà con un semplice richiamo scritto sul registro; se invece lo studente viene richiamato spesso perché, con il suo comportamento, disturba lo svolgimento delle lezioni, allora la sua condotta sarà sanzionata con una nota sul registro di classe, (e, a seguito di più note, solitamente accade che vengano poi adottati provvedimenti più severi).
La sospensione.
La sanzione più incisiva, ovviamente, rimane l’allontanamento dello studente dalle lezioni, la cd. “sospensione”, per un periodo che può variare, a seconda della gravità del fatto commesso, da qualche giorno fino a settimane o addirittura mesi.
Purtroppo i gravi fatti di bullismo e di violazione della dignità personale, commessi all’interno delle scuole, da un po’ di tempo ormai rientrano tra i fatti di cronaca, e hanno indotto le Istituzioni (in primis il Ministero dell’Istruzione) ad adottare provvedimenti severi, in grado di scongiurare tali episodi.
Tuttavia, spesso accade che poi, in seguito alla sospensione, lo studente finisca per demotivarsi e affliggersi, perda la voglia di studiare, e risulti quindi seriamente pregiudicata la sua “carriera scolastica”.
Spesso, sono proprio i Regolamenti dei singoli istituti a prevedere dei “correttivi”, che consentano di ottenere, con il provvedimento concretamente adottato, una finalità più propriamente educativa e costruttiva.
Fare ricorso contro la sospensione, ma per la sostituzione.
È in questi casi che è bene rivolgersi ad un professionista, il quale, valutando attentamente il caso concreto, le motivazioni addotte dagli organi scolastici a sostegno del provvedimento disciplinare irrogato, e le soluzioni offerte dal Regolamento di Istituto, potrà assistere lo studente e la sua famiglia, ad esempio attraverso la predisposizione di un ricorso, strumento previsto a tutela di chi sia stato raggiunto da sanzioni disciplinari.
Una precisazione è d’obbligo: attraverso questo atto di “impugnazione” non si può chiedere l’annullamento del provvedimento disciplinare, per il quale invece sarebbe necessario un vero e proprio ricorso amministrativo, con altre tempistiche, un altro iter, e, ovviamente, altri costi; scopo di questo particolare tipo di ricorso, invece, è la richiesta della sostituzione della sanzione con attività in favore della comunità scolastica.
Il riferimento normativo.
Il punto di riferimento, a questo proposito, è il DPR n. 249/98 (novellato dal DPR n. 235/07), che contiene il “Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti”. L’art. 4, in particolare, stabilisce appunto che allo studente debba sempre essere offerta la possibilità di convertire le sanzioni in attività in favore della comunità scolastica: queste ultime, proponendosi una finalità non solo punitiva ma prevalentemente educativa e costruttiva, sono volte a responsabilizzare l’alunno e a renderlo consapevole dell’importanza del rispetto delle regole per una convivenza civile.
Quali attività possono essere?
Le attività in favore della comunità scolastica possono essere di vario tipo, e in genere sono previste per tutte le sanzioni tranne per quelle che prevedono l’esclusione dallo scrutinio finale o dagli Esami di Stato e l’allontanamento definitivo dalla Scuola.
Tra le attività più diffuse si possono indicare: il ripristino di attrezzature, arredi e beni scolastici in genere; la pulizia dei locali scolastici (aule, corridoi, biblioteca); l’eliminazione di situazione di degrado di locali o spazi scolastici; la partecipazione ad iniziative di solidarietà promosse dalla scuola; la collaborazione con i responsabili della biblioteca scolastica per il riordino dei libri o dei locali; la collaborazione con docenti per la preparazione di materiale didattico.
Come presentare il ricorso.
Per quanto riguarda le modalità di presentazione del ricorso, indicativamente si può dire che questo va presentato, entro un termine che decorre dal momento della comunicazione del provvedimento disciplinare, all’Organo di Garanzia interno alla scuola, il quale poi dovrà decidere entro un ulteriore termine: solitamente i provvedimenti disciplinari sono immediatamente esecutivi, per questo l’assistenza proprio di un professionista come l’avvocato può meglio garantire un intervento che sia tempestivo e allo stesso tempo anche qualificato.
Contattaci.
Se ti trovi in una situazione simile a quella in esame, puoi contattarci: valuteremo insieme i fatti e studieremo come intervenire, e, se vi sono i presupposti, potremo predisporre un ricorso per ottenere la sostituzione della sospensione con una misura meno afflittiva e certamente più educativa. Ti faremo un preventivo, ovviamente gratuito.