Oggi ti parlo di un mio nuovo progetto, in realtà attivo già da alcune settimane: storie mai raccontate.
É un blog di racconti.
Ci pubblico solo un post a settimana, con un nuovo racconto, tutti i venerdì alle 17.
Perché leggere narrativa invece di guardare, che so, una serie su netflix?
Ci sono anche, ogni tanto, serie tv belle e significative, ma é nelle storie «inventate» della letteratura che c’è da sempre la vera anima dell’uomo.
Inoltre il gesto di chi si raccoglie per leggere una storia che gli piace costituisce una forma di meditazione informale che fa bene in sé allo spirito di chi legge. Hai mai sollevato il volto da un testo in cui eri caduto assorto, ritrovandoti lo spirito rigenerato, energizzato, più centrato e sereno?
Detto questo, perché leggere i mieiracconti e non, ad esempio, quelli di un altro?
Questa risposta, naturalmente, voglio lasciarla a te. Anche la letteratura, in fondo, é questione di risonanza: ci sono testi bellissimi che con te possono non risuonare e viceversa.
Quello che ti chiedo è di provarli, valutare e poi magari lasciarmi un tuo commento, opinione, impressione; continuare, se ti saranno piaciuti o ci avrai trovato quel qualcosa per cui valga la pena ritornare…
Non lo so neanche io cosa ho messo nei miei racconti, sicuramente tanto di me stesso, ma anche della mia esperienza in questo mondo con cui mi trovo sempre più in distonia e che fatico ogni giorno di più a riconoscere – un argomento di cui parlavo spesso con una cara amica, Francesca, amante dei libri come me, che quest’ultima estate ha purtroppo inteso portare alle estreme conseguenze tale disagio togliendosi la vita.
Nelle mie storie parlo forse dei problemi dell’uomo contemporaneo perché in fondo, se non altro fattualmente, pure io sono uno di loro, anche se il mio cuore magari é in altre epoche, e perché mi relaziono continuamente con gli uomini di oggi, i loro problemi, le loro ferite e i loro peccati, da cui tornano ogni sera.
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Da iscritto, riceverai un solo racconto alla settimana, ogni venerdì.
Storie mai raccontate é un blog di racconti puro: solo storie e niente altro. É una promessa.
1) La tariffazione a tempo é uno dei modi di tariffare degli avvocati, di molti altri liberi professionisti e, in realtà, viene usato come base anche per la retribuzione dei lavoratori dipendenti, che é di solito oraria.
2) É l’unica forma di tariffazione ipotizzabile quando il lavoro che si deve svolgere é ancora indeterminabile per tipo e durata: in questi casi, il cliente «acquista» una o più ore del tempo e dell’attenzione dell’avvocato, almeno sino a che la situazione non sarà più chiara e sarà possibile tariffare il lavoro successivo a corpo, a forfait o flat.
3) Se un cliente viene per una situazione di crisi di coppia, non si sa ancora se ci sarà una separazione e nemmeno, nel caso vi sia, se la stessa sarà consensuale o giudiziale: si inizia a lavorare sulla situazione, con tariffazione ad ore, poi se si arriverà ad una consensuale si potrà applicare la tariffa a corpo per l’intera pratica.
4) É fondamentale che il cliente comprenda che con la tariffazione a tempo acquista il tempo e l’attenzione di un avvocato e che queste energie sono diversissime da professionista a professionista.
5) Per questo, é importante scegliere un professionista la cui attenzione sul tuo caso sia di valore: una persona che per modi di vedere le cose, preparazione, esperienza, professionalità, onestà e serietà pensi che possa realmente aiutare il tuo caso versandovi la sua attenzione e dedicandovi il suo tempo.
6) Noi avvocati non abbiamo idea di cosa ti consiglieremo di fare per il tuo caso sinché non ti abbiamo ascoltato e abbiamo riflettuto su quello che ci hai detto: é un lavoro che si fa insieme, man mano che procede l’approfondimento del tuo problema.
7) É solo dedicando tempo ed attenzione al tuo caso che ci verranno le idee necessarie, utili e opportune circa la strategia migliore per affrontare la tua situazione: come un meccanico capisce cosa non va solo quando inizia a smontare il motore della tua auto, anche noi avvocati non possiamo avere risposte preliminari, ma enucleare idee man mano che parli con noi e ci fai vedere i documenti del tuo caso.
8) Tutte le volte che si inizia un lavoro su di un problema legale si parte con la tariffazione oraria, perché molto raramente si può sapere prima che cosa c’è da fare, quindi il lavoro inizia sempre con l’avvocato e il cliente che si siedono insieme e iniziano a ragionare sulla situazione.
9) Questo è e resterà sempre un lavoro di alto artigianato e di profonda umanità e non potrà mai essere sostituito da alcun tipo di intelligenza artificiale. L’avvocato deve essere un umanista.
10) Si sceglie un avvocato non in base alla presunta specializzazione, che é il nulla, ma in base alla convinzione, o più spesso anche solo sensazione, che sia quella persona che potrebbe avere l’idea giusta per sbloccare, o trattare o lenire, la tua situazione e il tuo problema e che, inoltre, si comporterà con te in modo onesto e leale, evitando di farti adottare iniziative che potrebbero esserti più dannose che utili.
11) Le idee strategiche che ti servono per trattare la tua situazione l’avvocato non le prende, se non in minima parte, dai suoi studi di diritto: grazie a Dio, la maggior parte delle vertenze non si risolve applicando il diritto, ma in maniere molto più elastiche e creative.
12) L’avvocato «più bravo» non esiste. Semplicemente é un mito creato da alcuni clienti che volevano alternativamente essere rassicurati o pavoneggiarsi. Se mai esistesse, peraltro, sarebbe un avvocato che starebbe sul gozzo ai giudici, a quasi tutti, quindi assumerlo potrebbe essere di molto poco giovamento.
13) La verità è che l’avvocato viene scelto per risonanza, come tutte le altre persone con cui si entra in relazione nella vita: scegli quello che ti «sembra» bravo, preparato, onesto, leale, ma ti sembra così perché risuoni con lui.
14) L’avvocato deve darti la sensazione di essere quella persona che può darti il punto di vista che ti manca per guardare in modo più funzionale ed efficace alla tua situazione: un paio di occhiali nuovi con cui guardare il tuo mondo.
15) Questa cosa é fondamentale perché nel 90% dei casi il tuo problema legale sei tu stesso che te lo sei attirato o creato col tuo modo di essere, vivere e guardare alla realtà: dunque la prima cosa che ti serve é un cambio di prospettiva.
16) L’avvocato é dunque qualcosa di molto diverso da quel tecnico che oggi si vorrebbe che fosse: una specie di juke-box in cui infili una monetina e lui inizia a suonare la canzone che hai scelto.
17) Se vuoi iniziare a trattare il tuo problema, devi accettare di entrare in una relazione autentica con il tuo avvocato, per quanto la cosa possa all’inizio sembrarti strana, sgradevole o persino pericolosa, una relazione fatta di colloqui di persona, via videocall o telefono e mai di mail, whatsapp e altri surrogati del genere.
18) Avvocati e clienti sono entrambi insopportabili, ma la sfida é proprio quella di riuscire ad andare oltre questa insopportabilità per portare qualcosa di nuovo e autentico nei tuoi problemi e nella tua vita, vita che non è fatta solo di relazioni con persone con cui è facile stare in relazione…
19) Ecco dunque il vero costo di incaricare un avvocato: non solo devi pagare una tariffa oraria in denaro, ma devi anche investire il tuo tempo per lavorare con lui ed essere disposto a condividere sempre con lui fatti della tua vita a volte anche molto intimi e di cui altrimenti non parleresti volentieri.
20) Tutto ciò é tuttavia necessario per sbloccare le situazioni legali, spesso con enormi risvolti personali – pensa ad esempio ad una separazione, in cui ti trovi coinvolto: é un investimento che vale la pena di fare, piuttosto occorre porre molta cura nella scelta del professionista che farà questo percorso insieme a te.
«I momenti che mi hai dato hanno un nome: l’incanto. Lo hanno ancora, sono fatti della tua eternità. Anche senza di te, non sarò mai più solo, perchè tu esisti da qualche parte.» (Marc Levy, Se potessi rivederti)
Carta singola per Roberta sul tema: «La mia anima. In generale, quello che vuole dirmi e che non riesco o non voglio sentire»
Mazzo usato: tarocchi di Dürer
Esito: Intanto la domanda mi piace moltissimo. Oggigiorno tendiamo troppo spesso a dimenticarci della «donna» interiore, la nostra anima, eppure esiste dentro di noi, come i denti nella bocca, e dobbiamo prendercene cura quanto più possibile, perché dal suo benessere dipende il nostro…
Bagatto o Mago. Questa lama ha a che fare col tema del controllo, del giostrarsi, del possedere un talento o un know how, del risolvere le situazioni in modo abile e appunto quasi “magico” per chi guarda da fuori, che rimane come incantato.
Questo arcano ti invita a prendere ancora più consapevolezza della centralità della tua anima, che, come l’inconscio, con il quale in parte si confonde, direziona davvero la tua vita, checché ne pensino il cuore e, soprattutto, la mente, che é quella che conta meno di tutto (nonostante oggi si creda il contrario).
La seconda esortazione che mi sembra di poter leggere in questa carta é quella di affidarti e comportarti da figlia del Padre celeste. Non voler prendere un controllo che in realtà hai già, non voler influenzare un corso delle cose che sta già andando per il suo verso.
La vera felicità, soprattutto dell’anima, risiede nella quanto più possibile adesione alla volontà di Dio o, per chi non ci crede, dell’Universo.
Un abbraccio.
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/n«La parola dell’uomo può essere paragonata ad una bacchetta carica di magia e di potere. La parola è il pensiero che diventa realtà. La realtà è costituita da idee. Tutti abbiamo delle convinzioni che ci sono state date dai nostri genitori, dai maestri, dalla nostra società o che si sono formate semplicemente quando abbiamo vissuto un’esperienza. Il problema è che non viene messa attenzione sul fatto che non esiste un io astratto, bensì solo un io che esperisce. Sostanzialmente il pensiero è un atto diveniente, esattamente come l’io. Tutto ciò che siamo nasce con i nostri pensieri. Noi creiamo il nostro mondo. Il pensiero é qualcosa di molto più concreto e molto meno astratto di quanto si creda. Attraverso la parola e il suo potere è possibile modificare la propria realtà. La facoltà di formare immagini è creatrice, ed è importante scegliere le parole che, in un istante, ci fanno vedere la possibile realizzazione di un nostro proposito. Possiamo raggiungere qualunque obiettivo partendo dalle parole, imparando a sfruttarne la potenza evocatrice. La felicità e la salute si raggiungono attraverso una padronanza” assoluta dei pensieri e dei sentimenti o delle emozioni ad essi, spesso, associati.»
(Florence Scovel Shinn – da “La parola è una bacchetta magica”)
/n«Il miracolo sono io, quando spalanco gli occhi sulla vita e mi faccio bastare una briciola di bellezza scovata spazzando il superfluo e ritrovando l’essenziale.»