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Diffamazione via internet: come si identifica l’autore del reato?

Un caso recentemente deciso dalla Cassazione fornisce utili elementi per capire come può essere identificato l’autore di un reato commesso tramite internet in un processo penale. La cosa avviene in modo molto diverso da quello che generalmente si immaginano le persone comuni, per cui vale la pena dare un’occhiata.

La Suprema Corte infatti, con la sentenza, sez. V Penale, del 8 giugno – 6 agosto 2015, n. 34406,  riconosce l’attendibilità degli accertamenti tecnici che consentono, con il supporto di argomentazioni logico-deduttive, di identificare l’autore del reato di diffamazione a mezzo web.

In particolare, nel provvedimento citato, la Corte ritiene incontestabili gli accertamenti tecnici eseguiti dagli organi giudiziari, diretti ad identificare il dispositivo – contraddistinto dall’ IP (Internet Protocol Address) – associato al router per l’accesso alla rete, dal quale l’annuncio diffamatorio è stato creato e diffuso; nonché il preciso arco temporale in cui l’azione si è svolta.

La Corte di Cassazione rigetta ogni eccezione di insufficienza probatoria sollevata dal difensore dell’imputato; viene, infatti, rilevato che non avrebbe avuto alcun senso svolgere indagini sull’indirizzo e-mail, in quanto gli indirizzi IP non sono associati alle caselle di posta elettronica, ma ai dispositivi (router, PC, palmare, ecc.) collegati alla rete.

Non rileva, neppure, il fatto che non siano stati effettuati accertamenti sul computer dell’imputato, dal momento che il collegamento alla rete potrebbe essere stato effettuato con qualsiasi Personal Computer collegato alla terminazione di rete (modem o modem/router) della linea telefonica fissa, istallata nel luogo di abitazione.

Irrilevante, inoltre, l’affermazione che i router possono presentare più di un’interfaccia, giacché per la tipologia di impianti normalmente utilizzati presso le utenze domestiche, le diverse interfacce utilizzano indirizzi IP privati diversi, ma condividono un unico indirizzo IP verso la rete pubblica che consente l’identificazione del dispositivo cui è assegnato (in una determinata finestra temporale).

Quanto alla prospettata eventualità che terzi abbiano profittato del router wifi, privo di password, dell’imputato (wardriving), per la Suprema Corte non è che una mera ipotesi, soverchiata dalla considerazione che nessuno, ad eccezione dell’imputato, aveva interesse a diffamare la persona offesa nel caso di specie.

La decisione dimostra una particolare fiducia nelle regole tecniche che – seppur ostacolata da lacune normative – trova conforto nell’iter argomentativo seguito dal giudice.

 

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Offese in un gruppo facebook: cosa posso fare?

Ero iscritto ad un gruppo FB privato, riguardante i Padri Separati e i problemi dell’affido condiviso, dalla cui frequentazione traevo enorme beneficio poiché si ricevevano consigli, conforto e si poteva dare aiuto a persone a volte disperate. Ho conosciuto decine di membri personalmente. Uso il mio nome d’arte da street artist. Sul profilo ci sono anche alcune mie foto. Vengo al problema: Un paio di membri (MA e SL) non mi piacevano. Li ho bloccati per non leggere le loro cose. Mai avuto uno screzio diretto con loro. Nel frattempo sono divenuti amministratori insieme all’amministratore storico del gruppo. Dopo molti mesi SL ha scoperto di essere stato bloccato da me, mi ha espulso ed ha cominciato a darmi ripetutamente del coglione nel gruppo e a metter in dubbio le mie capacità genitoriali (ho affido condiviso confermato in appello). Adesso SL ha inserito la regola per la quale non si può bloccare l’amministratore. Ho gli screenshot delle offese. Che posso fare?

In effetti, la regola per cui non si dovrebbero bloccare gli amministratori di un gruppo sarebbe di buon senso, perché se non si vedono più i contenuti postati dagli stessi il gruppo stesso diventa poco gestibile, specialmente se tutti iniziassero a fare così. Credo che probabilmente questa cosa verrà prima o poi implementata tecnicamente anche dalla piattaforma facebook stessa, per cui nel momento in cui un utente blocca un altro utente che è amministratore di un gruppo di cui fa parte il primo c’è la scelta tra mantenere il blocco o uscire dal gruppo.

Comunque, a parte questo, che è irrilevante ai fini del discorso di base, devi valutare tu che cosa vuoi fare con questi screenshot. Chiaramente, per dire di preciso che cosa si potrebbe fare bisognerebbe in primo luogo esaminarli, ma supponendo per un attimo che contengano affermazioni ingiuriose e diffamanti per te e la tua reputazione, puoi scegliere se presentare una denuncia querela o coltivare un’azione di risarcimento del danno in sede civile oppure ancora fare entrambe le cose.

Prima ancora di questo, tuttavia, ti suggerirei di limitarti a interpellare le controparti con una diffida, inviata tramite avvocato, in cui contesti le offese perpetrate nei tuoi confronti, chiedi la rimozione dei post ad evitare il maggior danno e richiedi inoltre il risarcimento dei danni che si sono già prodotti.

Poi valuti in base agli esiti della diffida e vedi come è meglio procedere, chiaramente se si raggiunge un accordo è sempre preferibile.

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Offese su facebook: quanto possono venire a costare?

Qualche tempo fa’ ho apostrofato sulla pagina Facebook di una clinica per analisi veterinarie clinica sconsigliatissima ed ho dato al titolare della stessa del incapace e farabutto.
Il signore mi ha denunciato ed adesso con il mio avvocato tentiamo una transazione per un ritiro di querela,ma le cose vanno per le lunghe.
Vorrei sapere in base alla sua esperienza quanto può chiedermi in linea di massima questo signore a titolo di risarcimento.
Ho visto su internet che sentenze similari su diffamazione aggravata la cifra si aggira sui 3000 euro vorrei sapere se per lei è una cifra veritiera.

Non ci sono cifre statistiche di riferimento significative, perché ogni caso è diverso dall’altro quanto a dimensioni delle offese, lesività delle stesse, danno che effettivamente cagionano alla reputazione altrui, diffusione, infine, delle medesime.

Ad esempio su facebook un’offesa può essere perpetrata in una bacheca il cui accesso è riservato solo agli «amici» oppure in una pagina pubblica, come mi pare di aver capito sia avvenuto nel tuo caso, con conseguente molta maggiore possibilità di diffusione.

Alla intrinseca ed ineliminabile varietà dei casi in sé stessi, poi devi aggiungere, a complicare il quadro, anche il fatto che i giudici in queste materie godono di ampia discrezionalità e possono prendere, del tutto legittimamente, decisioni le più disparate, dal momento che possono «giocare» attribuendo peso diverso ai singoli elementi che compongono il fatto per arrivare alla decisione che, in fondo, a loro sembra più giusta.

Per questi motivi, l’unica certezza che c’è in questi casi è quella per cui conviene sempre cercare di fermare la cosa prima possibile, tentando soprattutto di evitare che venga portata in tribunale e decisa da un giudice, cercando appunto, invece, di raggiungere un accordo con la controparte, anche a costo di investire un po’ di denaro in ore di assistenza da parte di un legale.

Sottolineo che è molto importante scegliere un avvocato con buone capacità di negoziazione, cosa non così facile e diffusa.

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Un anonimo mi offende su facebook: come posso denunciarlo?

sono stato diffamato su Facebook tramite messaggio privato in cui mi si accusa di non aver fatto nulla per una ragazza che ha tentato il suicidio ed è in fin di vita. Ho le copie dei messaggi che questa utente anonima (malgrado abbia provato a sollecitare Facebook per fare mettere il nome vero all’account). Inoltre vengo più volte insultato, accusato di aver ricevuto un sms da parte della ragazza (che non è mai arrivato, nonostante alla stessa desse consegnato, ma posso sentire la TIM e chiedere i tabulati). Si può fare qualcosa contro questa persona? Ho diritto al patrocinio gratuito non percependo reddito

Il problema è che per ottenere informazioni da facebook, che è gestito da una società di diritto statunitense, occorre una rogatoria internazionale, che lo Stato italiano per un fatto di questo genere non credo richiederebbe mai, trattandosi di strumenti utilizzati in caso di reati molti gravi come il terrorismo, il traffico di stupefacenti e così via.

Un’alternativa può essere utilizzare pratiche di ingegneria sociale per arrivare a conoscere l’identità di questa persona, come spieghiamo meglio nella scheda relativa, che ti invito a leggere attentamente.

Si tratta, tuttavia, di attività non coperte da patrocinio a spese dello Stato, in quanto concretamente attività stragiudiziale e che dunque dovresti pagare interamente tu.

Forse puoi provare a chiedere un preventivo ad un professionista del settore.

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Per una denuncia presa su facebook devo prendere un avvocato?

mio marito e’ stato denunciato per minaccia e diffamazione (su Facebook…!).. Volevo chiederle
– e’ obbligato a prendere un avvocato? Può lasciare andare avanti il procedimento ed accettare senza difesa il giudizio finale? E’ disoccupato ma ha una dichiarazione dei redditi intorno ai 10.000 euro. Aggiungendo la mia, arriviamo ben oltre li 50.000 euro.
– io ho un lavoro ma non intendo pagare un avvocato per una stupidaggine come questa. Posso essere costretta ad accollarmi i il costo di un avvocato pur essendo in separazione dei beni?

La difesa tecnica nel processo penale in Italia è obbligatoria.

Se tu non nomini un tuo avvocato di fiducia, ti viene nominato un avvocato d’ufficio che non è un avvocato gratuito o a spese dello Stato, ma solo un avvocato che lo Stato ti obbliga ad avere per il suo interesse a processarti e che alla fine ti manderà un conto che dovrai pagare.

Per questo, secondo me vale sempre la pena di nominare un difensore di fiducia, con il quale c’è un rapporto più stretto e con cui si può anche fare un accordo sui compensi.

Per non spendere soldi in cose del genere, tuo marito avrebbe dovuto stare più attento a quello che scriveva su facebook, che purtroppo oggigiorno è una vera e propria fucina di denuncia e vertenze legali.

A questo punto, o si trova un accordo con il denunciante oppure, sempre che il procedimento vada avanti, bisognerà difendersi.

Per trovare un accordo con il denunciante, peraltro, è altamente consigliabile incaricare un avvocato, che possa spendere la sua professionalità per raggiungere questo scopo, altrimenti facendo in proprio le chances sono davvero bassissime.

Se aveste avuto una polizza di tutela legale, avreste potuto sfruttarla, ma oramai è troppo tardi per stipularla per questa vertenza.

Il patrocinio a spese dello Stato ovviamente con questo reddito familiare non lo potete chiedere.

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Cosa faccio se ricevo un messaggio ingiurioso da una mia ex?

Mi sono visto con una ragazza per un paio di volte,fino a che lei nn ne ha piu voluto sapere.
Da quel giorno nn ha piu avuto nessuna notizia da me per tentaredi riallacciare i raporti.
Dopo 3gg mi arriva un suo SMS di insulti (cogxxxne, falso, bugiardo , pezzo di mxxxa) perche un suo amico le ha riferito di aver sentito me che parlavo male di lei dandole della stupida etc.
Premetto che nn MAI ho parlato di lei con nessuno!! male o bene che sia, MAI!! e piu volte le ho chiesto di mettermi a confronto con il suo amico per smascherarlo ma ha sempre rifiutato.
Ci sono gli estremi per una denuncia nei confronti di lei ? E per quanto riguarda il suo amico? Sinceramente mi sento danneggiato anche da lui e forse per lui ci sono gli estremi per “l’ingiuria”.
Lei che ne dice?

Ne dico che per cose di questo genere non vale assolutamente la pena pensare a denunce o cose di questo tipo, quand’anche ce ne fossero i presupposti.

Sarebbe nocivo sia per la macchina giudiziaria, che è già ingolfata in modo enormemente superiore alle sue capacità, e alla voglia di lavorare di chi ne fa parte, sia sopratutto per voi.

Io prima di arrivare a questo passo, proverei a chiarirmi con lei.

Per fare questo, puoi chiederle un incontro e parlarle di persona. Se la cosa non si può o non si vuole fare, puoi scriverle una mail dove metti per iscritto tutto quello che vuoi comunicarle. Se credi, puoi anche far scrivere da un legale, la scelta dello strumento più opportuno dovresti valutarla tu.

Solo dopo aver tentato in questi modi, puoi valutare altre soluzioni.

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Che posso fare se minacciano di denunciarmi per cose che ho scritto sulla mia bacheca facebook?

temo di essermi messa nei guai su FB a causa della mia inesperienza sui social.Seguivo una pagina gestita dalle FF OO,e sono stata infastidita in chat da altri utenti e da uno degli Admin.In particolare quest’ultimo alla prima conversazione mi ha chiesto una foto ‘con addosso solo i fantasmini’.Un altro ‘seguace’ (poliziotto) ha insistito affinché fornissi qualche dato personale,altri si sono lamentati della lunghezza dei miei commenti o sono intervenuti a sproposito su miei ‘stati’,tanto da portarmi a pubblicare in bacheca avviso di non infastidirmi oltre.Inutile.Ho dovuto reiterarla,ero arrabbiata e ho straparlato con alcuni ‘amici’ che mi hanno chiesto cosa stesse succedendo,non pensando che il mio profilo era pubblico.Adesso gli Admin minacciano,se non l’hanno già fatto,di denunciarmi alla Postale per diffamazione aggravata.Ho licenze di pubblica sicurezza,e temo che una denuncia (o peggio,condanna) possa farmi perdere la condotta…Che devo fare?Ho davvero paura.

Naturalmente, non posso entrare nel merito perché per farlo dovrei esaminare i testi che hai scritto.

Probabilmente, peraltro, non ne varrebbe nemmeno più di tanto la pena, perché non è così facile come si crede comunemente stabilire se un testo integra il reato di diffamazione o meno, essendo molti testi collocabili in una «linea di confine».

In generale, posso solo dire che la cosa migliore sarebbe cercare di raggiungere una soluzione negoziale con le persone che si sono sentite offese dai tuoi interventi, anche considerando che il tutto mi pare più frutto di tanti piccoli equivoci che di altro.

Per tentare di raggiungere questo accordo, ti consiglierei di incaricare un avvocato con ottime capacità ed esperienza di negoziazione, perché è evidente che se ti muovi tu in prima persona rischi di aggravare ancora di più il problema.

In mancanza, sappi comunque che le denunce minacciate sono sempre molto di più di quelle effettivamente presentate, per cui puoi anche aspettare e magari depositare tra un mese o due un’istanza ex art. 335 cpp.

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Posso querelare un ex datore che mi ha offeso in pubblico?

come lavoro sono una promoter , le voglio raccontare il mio problema io il giorno 20 e 21 giugno ho lavorato in un C commerciale carrefour x una promozione e successo che sono stata buttata fuori senza una motivazione davanti alla gente dal responsabile di sicurezza offedendomi davanti alle persone publicamente , ho lavorato tutta la giornata di venerdi tranquilamente poi sabato fino alle 13 quando mi sono recata verso la guardia x consegnare il pass d mi si e avvicinato e mi ha deto che voleva parlare con me ,io nn mi sono rifiutata gli ho detto che verso le16 quando sarei rientrata x il lavoro avremo parlato lui con toni alti mi ha detto che io alle 16 nn potevo mettere piu piede in nel punto vendita e lui mi ha ripetuto piu volte sempre con toni alti e ero radiata a quel punto sono svenuta e sono stata socc dall a gente che stava li ora gli voglio fare una querela perche lui mi ha offesa publicamente tutto questo in assenza del direttore

Può darsi che il reato ci sia, anche se bisognerebbe approfondire maggiormente l’accaduto in tutti i suoi dettagli.

Al di là dell’esistenza del reato, però, devi valutare la disponibilità di prove a tuo favore: ad esempio, ci sono dei testimoni che possono essere sentiti circa il fatto?

Oltre a questo, e quand’anche tu avessi adeguate prove a tuo favore, devi valutare la convenienza di un’iniziativa come questa, facendo una adeguata considerazione dei costi benefici.

Nel fare questo, tieni presente che una denuncia di questo genere, soprattutto in ragione della necessità di corredarla di un adeguato apparato probatorio, è altamente sconsigliabile sia confezionata e portata avanti solo da te, mentre invece sarebbe assolutamente preferibile che tu ti facessi affiancare da un avvocato, cosa che comporta un costo di non certo recupero in seguito anche in caso di condanna della controparte.

Ti invito per il resto a leggere la nostra scheda in materia di denuncia querela.

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C’è diffamazione se mi citano per un sinistro dopo che ho venduto la macchina?

Proprio in questi giorni ho ricevuto un atto di citazione a causa di un sinistro nell’ottobre 2013,, peccato però che il veicolo in questione l’ho acquistato a febbraio 2014. In ottobre però il veicolo risulta dal concessionario,come da libretto di circolazione . premesso che l’avvocato della controparte è in possesso di questi documenti (allegati all’atto citazione) ci sono i presupposti per una querela di falso ideologico e/o querela di diffamazione?

E quale sarebbe la diffamazione?

A me pare che in un caso del genere ci sia solo un errore materiale da parte dell’avvocato e/o del suo cliente, quello che puoi fare è costituirti nel giudizio, chiedendo la condanna di controparte alle spese legali e, se l’errore era facilmente evitabile, come pare che fosse, la condanna per lite temeraria o al pagamento di una equa indennità ex art. 96 cod. proc. civ..

Il punto di vista penale in una vicenda del genere mi pare non abbia spazio, anche il falso ideologico sarebbe comunque probabilmente escluso dall’assenza di dolo, considerato che un errore di questo genere di fatto può sempre capitare.

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Se la ex moglie del mio compagno mi diffama su facebook cosa posso fare?

c’è una donna che scrive cattiviere su di me sul suo profilo Facebook,ho trovato anche delle cose risalenti al 2012..posso denunciarla????

Sempre la stessa persona era sposata con il mio compagno e aveva la sua macchina intestata al mio compagno,dopo 3 anni che si erano lasciati,lei ha preso 3 multe e nella sentenza di separazione ha dichiarato di impegnarsi a pagarle e non lo ha ancora fatto..questa cosa è denunciabile???adesso lei ha intestato la macchina a sua suocera

Per il primo problema, bisognerebbe ovviamente esaminare i singoli testi scritti per poter dire qualcosa, senza farlo ci vorrebbe un indovino…

In ogni caso, in casi di questo genere io consiglio sempre di inviare una diffida prima di procedere alla querela vera e propria.

Per quanto riguarda il secondo problema, non c’è nessuna denuncia da fare, il verbale di separazione al riguardo dovrebbe essere già titolo esecutivo, anche se bisognerebbe esaminarlo per conferma, nel caso lo fosse lo potete portare ad un legale affinché lo azioni con precetto e pignoramento per la somma da recuperare.